sabato 9 novembre 2024

Elezioni americane finite! Trump stravince, Bitcoin decolla e l'Europa trema

 Sono i primi giorno post elezioni

Gli americani hanno scelto, la vittoria di Trump è stata netta!

I Repubblicani hanno vinto su tutti i fronti, forse è stata più una bocciatura nei confronti dei democratici. 

Sarà stata la scelta giusta? Solo il tempo ce lo dirà, ma sicuramente la scelta è stata netta! Trump ha raccolto voti ovunque, anche e soprattutto dalle classi meno abbienti, evidentemente molto deluse dalla gestione precedente (la realtà è sotto gli occhi di tutti, inutile negare l'evidenza)

Ma non è di politica che voglio trattare

Non la tratto a casa mia, non vedo perché debba farlo in uno Stato dove non ho mai messo piede. 

Quello che vorrei fare, è analizzare la situazione in maniera obiettiva, partendo da ciò che vedo in questo momento

Per prima cosa, saluto con entusiasmo, ma senza alcuna esaltazione, l'accelerazione bruciante di Bitcoin nella sua quotazione, già dal giorno dell'esito registratosi alle urne, aveva fatto registrare nuovi massimi, in questi primi giorni a seguire, li sta ritoccando e, probabilmente, con la notizia fresca, riguardante il taglio dei tassi di 25 punti base, comunicato dalla FED, potrebbe continuare a crescere. Scrivo solo potrebbe, in quanto il taglio era in preventivo e, probabilmente, il mercato l'aveva già anticipato in precedenza. 

Per seconda cosa, sottolineo, ma con minore entusiasmo, l' intenzione di Trump ad intraprendere una politica protezionistica, attraverso l'introduzione di dazi doganali, sia nei confronti della Cina (molto pesanti), sia nei confronti dell'Europa (più leggeri, ma pur sempre sufficienti a farci perdere in competitività). Sia ben chiaro, non mi permetto di criticarlo, in fin dei conti sarà il nuovo Presidente degli americani e, giustamente, sarà chiamato a tutelare i loro interessi, non i nostri.

Bisogna anche vedere se, ciò dichiarato, poi lo farà, potrebbero esserci pressioni a non calcare troppo la mano, sia nei confronti della Cina, sia di noi Europei.

Ma se ciò che è nelle sue intenzioni, lo farà, e può anche essere possibile che succeda, visto che il Governo, a quanto si può notare, sarà forte, ci saranno grossi problemi, non tanto per l'economia cinese, oramai intenzionata a staccarsi definitivamente dagli americani, ed elemento di punta della nuova Unione dei Paesi emergenti, chiamata BRICS (capitanata da Brasile, Russia, Cina, India e Sud Africa),  quanto per quella europea, che ha la sua forza nell'export, soprattutto verso gli americani, e che analizzerò nel prossimo punto.

Terzo ed ultimo (ma non di importanza) punto che vorrei affrontare, riguarda le notevoli difficoltà dell'economia europea.

Possiamo affermare che l'Europa sta tremando? A mio avviso si!

La locomotiva, ovvero la Germania, sta subendo un rallentamento, e negli anni post Covid non ha saputo reagire, uno dei settori di punta, l'automotive è in difficoltà.

Penso a tre stabilimenti a rischio della Wolkswagen, le cui vendite in calo, stanno facendo traballare i conti, la dirigenza, per salvaguardare i conti, sta ipotizzando perfino un taglio degli stipendi, purtroppo in un momento post inflazione, in cui gli operai si aspetterebbero, giustamente,  un adeguamento al rialzo, del salario (situazione molto complicata)

Penso all'imminente chiusura, datata febbraio 2025, dello stabilimento Audi di Bruxelles, e penso al crollo degli utili, realizzato da BMW, nell'ultimo trimestre, sebbene la dirigenza manifesti sicurezza ed annuncia una pronta ripresa, già in questi mesi (staremo a vedere). 

La Francia non se la passa meglio, Auchan ha annunciato un forte taglio del personale, oltre 2000 lavoratori che perderanno il posto, e Michelin, in conseguenza ad un crollo delle vendite, ha annunciato un taglio di oltre mille dipendenti. 

La situazione attuale, in fin dei conti, non è da considerare un fulmine a ciel sereno, in Europa, di aziende giovani, partite da 0, e con altissima capitalizzazione, non ce ne sono, il mercato è in mano a colossi datati, gli Stati Uniti, contano invece ben sei colossi giovani e dinamici, nati non più di 50 anni fà. Il disastro era annunciato. 

A livello locale, la nostra Italia, sembra passarsela un po' meno peggio di Francia e Germania , ma è una magra consolazione, solo pensare di essere colpiti da una forte recessione, con quella voragine di debito pubblico da fronteggiare, mi fa l spavento. 

Dal 2025, inoltre, ai fini di ridurre le infinite spese, il Governo ha imposto la fine degli incentivi sui lavori di ristrutturazione, e per il settore edile, fiorente in questi ultimi anni, potrebbe iniziare, tra qualche mese, un periodo di contrazione. 

Sarebbe ora che si iniziassero a trovare nuove soluzioni, accettando il progresso e l'evoluzione del mercato, Stati Uniti in particolare, ma anche Cina e Russia, hanno dichiarato di puntare sul settore cripto, non sarebbe il caso che anche noi europei (oltretutto poveri di materie prime) prendessimo esempio e provassimo ad essere noi tra i leader? 

Al momento non vedo reazione alcuna e, a casa nostra,  si pensa addirittura di punire il nuovo che avanza, tramite maggiore tassazione. 



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