lunedì 26 maggio 2025

La povertà che non fa rumore

Esiste una povertà silenziosa, discreta, invisibile. 

Non urla, non si esibisce, non fa notizia. 

È la povertà di chi lavora e non arriva a fine mese, di chi rinuncia a una visita medica, di chi spegne il riscaldamento prima del tempo, o salta un pasto perché “tanto non ho fame”.


È una povertà che non fa rumore, perché spesso si accompagna alla vergogna. 

Si nasconde dietro una parvenza di normalità, dietro un vestito stirato, un sorriso educato, una casa dignitosa. 

Ma dentro ha la fatica quotidiana, il calcolo preciso delle spese, il peso delle rinunce.


Eppure è la povertà più diffusa. 

Non è quella estrema che ci colpisce con le sue immagini forti, ma è altrettanto reale. 

Solo che non la vediamo. O peggio: non vogliamo vederla.


Raccontare questa povertà è un dovere morale. 

Perché se non la nominiamo, non esiste. 

E se non esiste, nessuno si sentirà in dovere di combatterla.


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