sabato 27 ottobre 2018

La libertà non ha prezzo!!

Stamattina ero libero da impegni lavorativi, mi sono fatto forza ed ho vinto la pigrizia, ho indossato la tuta, le scarpe da running e fuori!!!

Me lo sono imposto all'inizio, perché la temperatura, com'è giusto che sia, si sta abbassando, e la mattina fa freddino, non come dovrebbe, ma i primi freddi si patiscono sempre di più.

Sotto il caldo delle coperte si sarebbe stato meglio, almeno all'inizio, ma poi, dopo i primi minuti di assestamento, il corpo è andato in temperatura e per una mezz'oretta (molto scarsa) sono tornato il Cristiano dei vecchi tempi.

Il ritmo è ben diverso, i bei tempi vissuti da runner sono passati, ma la testa rimane sempre quella, ad un certo punto mi sono  chiesto perché mi facessi tanti problemi ad uscire, mi chiedevo addirittura perché abbia smesso e se non fosse il caso di ricominciare, anche con le gare.

Correre è un impegno, richiede tanto sacrificio e costa solo! Nulla in cambio! Almeno agli occhi esterni, e allora...perché? Ma chi me lo fa fare?

Per dimagrire? Ci sono altre scorciatoie più facili.
Per tonificare? Ci sono altre scorciatoie più facili.
Per vincere? Vince solo uno e per breve periodo, dal secondo in poi perdono tutti.

E allora perché?

Perché correre ci fa sentire liberi e la libertà non ha prezzo.

Qualche mese fa scrissi un post: Sicurezza o Libertà?
Entrambe non collimano! O una o l'altra!
Il caldo delle coperte rappresenta la sicurezza, il freddo del mattino e tu lì a faticare rappresenta la libertà.

In quella mezz'ora mi veniva in mente quando, nel lontano (ma non troppo) inverno del 2009, gelido da far paura, anche quando iniziavo il turno di lavoro a mezzogiorno(anzi soprattutto quando iniziavo a lavorare tardi, e quindi dovevo allenarmi presto)  mi alzavo di buonora  per fare colazione, poi mi rilassavo con la lettura ed alle 8,30 ero davanti al centro sportivo Metanopoli di San Donato Milanese ad aspettare che aprisse.

Mi cambiavo veloce e poi fuori per il riscaldamento (ad 1 grado sotto lo 0!)
In programma c'era da correre l'ora a ritmo medio, il mio medio era intorno i 4' al km, quindi venivano più o meno 15 km da correre costanti (leggermente più lento l'inizio, leggermente più veloce il finale)

Durante il riscaldamento e durante i primi chilometri mi chiedevo sempre chi me lo facesse fare, ora invece vorrei avere la macchina del tempo e tornare a vivere quei momenti.
Durante gli ultimi chilometri mi sentivo un grande perché facevo quello  mi piaceva e fare quello che ci piace significa essere liberi.
Fare quello che ci piace è contro il sistema, essere liberi è contro il sistema, ma non contro i nostri interessi.
Il sistema non ci vuole liberi, da bambino venivo sgridato dalle insegnanti quando dicevo "faccio quello che mi pare e mi piace".

Una risposta definitiva sull'immenso valore della libertà  la ebbi qualche anno fa da un anziano ed ho riportato il tutto nel post Nulla è più fallimentare che giocare sempre sul sicuro

INTERI POPOLI IN PASSATO HANNO COMBATTUTO PER LA LIBERTA' A COSTO DI UNA VITA PIU' SCOMODA ED INSICURA, ALLA RICERCA DELLA TERRA PROMESSA (da non confondere con la canzone di Eros Ramazzotti)

Ora vi saluto

Al prossimo post

Leggi anche: Bitcoin, Worldometers, Coinmarketcap (parte 2 )
https://scrittorichepassione.blogspot.com/2018/10/bitcoin-worldometers-coinmarketcap.html

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