Contrabbandati

Contrabbandati
In una città dove nulla è davvero ciò che sembra, un Commissario fuori dagli schemi e un Giornalista a caccia della verità, si trovano immersi in una vicenda (forse) più grande di loro, tra traffici, tradimenti e redenzioni. "Contrabbandati" è un romanzo crudo e autentico, che mescola il ritmo del noir con il battito umano di chi, tra errori e speranze, cerca una via d'uscita. Una storia che sorprende, colpisce e, soprattutto, rimane. (Elio Montorsi)
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martedì 4 novembre 2025

Sei già ricco ma non lo sai, le prime impressioni

 Poco più di un mese fà, ho acquistato il libro in questione

Non ho iniziato subito a leggerlo, pertanto sono poco oltre la metà, però vi promisi che ne avrei parlato, ora sono in grado di darvi le prime impressioni.

Tengo a precisare che si tratta di questo libro



Un manuale di finanza personale, che parla di risparmio ed investimento.

Ultimamente ne è uscito un altro a firma dello stesso autore



Un libro, per dichiarazione dello stesso autore, più avanzato ed adatto ad un pubblico più esperto, ma anche ad un neofita, a patto che, precedentemente, abbia letto il primo libro in questione, quello che è breve argomento di questo articolo.

Premetto che non si troveranno consigli finanziari
L'autore stesso dichiara, come già fa nel suo podcast "The bull" che non può darne.
Non è nemmeno il libro che ti farà diventare milionario, non esistono libri in grado di riuscire in ciò.
Chi promette questo, mente!
E' piuttosto come una cassetta degli attrezzi, data in mano ad un bricoleur che vuole cimentarsi nel "fai da te".

Come prima cosa, l'autore sensibilizza il lettore su un' organizzazione della gestione delle spese. 
Invitando ad organizzare un risparmio periodico, solitamente mensile.
Puntualizza quanto sia piena di imprevisti la vita, nonostante il nostro sforzo nel ridurli al minimo, A tal proposito sottolinea l' importanza della creazione di un fondo d'emergenza, da investire in titoli da rendimenti anche molto limitati, ma garantiti e, soprattutto, svincolabili nell'immediato, utile proprio a far fronte, in qualsiasi momento, a spese provocate da eventi imprevedibili (senza il rischio di metter mano al portafoglio in un momento di ribasso del mercato, quando è in perdita). 

Solo a questo punto, con le spalle coperte dal fondo, l'autore invita ad investire.
L'investimento è, solitamente, tra noi lavoratori, sotto forma di PAC (piano di accumulo capitale) generalmente mensile.
Per riuscirvi con costanza, l'autore suggerisce questo stratagemma: pianificare quanto dedicare all'investimento, e farlo subito, magari il giorno stesso che ritiriamo lo stipendio.
Il restante serve ovviamente per le spese di prima necessità (mutuo o affitto, competenze, spese legate all'auto e sostentamento) ed alle spese extra (legate al piacere della vita).
Perché questo? Semplice! Per obbligarsi ad essere disciplinati, riuscendo così ad investire con costanza.

Le tre componenti fondamentali di un investimento sono: capitale, durata e rendimento.
Tradotto in parole povere, il successo è dato, da quanto capitale riesci ad investire, per quanto più tempo e (fattore non determinato da noi), dal suo rendimento.
Prima di incaponirsi sul rendimento, intervenire sui due fattori (su tre) su cui possiamo incidere.

Per quanto riguarda il rendimento, ci sono delle strategie per renderlo, nel tempo, se non certo, quanto meno prevedibile.
Sia ben chiaro, non più alto, anzi, aumentare la sua prevedibilità significa il contrario, ovvero ridurre la volatilità e rinunciare, per forza di cose, ad una parte di rendimento.
Questo concetto lo spiegherò meglio in un altro articolo, al momento mi limito a dirvi, come già avevo anticipato in precedenza, che il cocktail azionario/obbligazionario/materie prime ha proprio questo scopo.

Ma perché rinunciare ad una parte del rendimento per ridurne la volatilità nel tempo?
Si sa che, un investimento, più è rischioso e più, nel lungo termine, dovrebbe (scrivo dovrebbe) rendere di più, ma non è certo, ed anche se lo fosse, non si può stabilire quando accadrà, la maggiore resa è data dal premio al rischio, alias: non esiste un alto rendimento senza rischio.
Nella vita abbiamo progetti, e soddisfarli sono il nostro scopo, che non è mai quello di "fare più soldi possibili", in quel caso faremmo contenti solo i nostri eventuali eredi :)  

Oltre al mix suggerito, nel libro, viene spiegato anche come gestire il rischio che "inevitabilmente" ci dobbiamo prendere, se vogliamo far lavorare il capitale.
Ci sono due tipi di rischi: il sistematico e lo specifico, il primo è inevitabile, il secondo, invece, si può anche azzerare, prossimamente entreremo nel dettaglio.

Per far ciò, consiglia uno strumento: gli ETF.
Sono fondi comuni a gestione passiva, che rispecchiano l'andamento del mercato ed hanno le seguenti particolarità: sono economici, liquidi, diversificati, efficienti e trasparenti.

-economici: essendo a gestione passiva, hanno, per forza di cose, bassi costi;
-liquidi: essendo quotati in Borsa, possono essere acquistati e venduti all'istante;
-diversificati: un singolo titolo è un panier composto anche da centinaia di titoli e tutto ciò consente di evitare ben due rischi: di investire esclusivamente in una società in declino e di non investire nelle migliori;
-efficienti: gli ETF rispecchiano fedelmente l'andamento di un certo mercato;
-trasparenti: l'ETF si limita a replicare il proprio indice, fotografando obiettivamente ciò che avviene sul mercato, non esiste alcun gestore umano che (a nostra insaputa) prende decisioni alterandone la composizione.
Ultimo ma non ultimo, gli ETF si possono acquistare periodicamente e con investimenti anche minimi, tutto ciò significa che non esistono tagli minimi, quindi anche con un micro investimento (ad esempio 10 euro) possiamo acquistare la frazione di un titolo che ci consente di divenire possessori, anche in decimali di singole azioni,  delle più grandi società.

Ci sarebbe tanto altro da dire, ma un articolo, per quanto sintetico, non può bastare.

Continuo con la lettura del libro e, quando avrò terminato, affronterò i temi rimanenti, approfondendo anche quelli già toccati.

Prima di salutarti, ti invito a leggere l'articolo precedente.

A presto!