Anni fa scrissi un articolo che indicava dei vantaggi, che spesso molti lavoratori ignorano, sulla scelta di destinare il proprio TFR nel fondo di categoria dedicato.
La spiegazione di tale argomento, se ritieni necessario approfondire, la trovi all'interno di uno dei miei libri, per essere precisi Una vita vincente
Questo non significa che una scelta sia giusta e l'altra sbagliate, c'è anche un vantaggio qualora si decidesse di lasciare il TFR in azienda, non legato al rendimento, ma alla possibilità di poter usufruire del proprio denaro nel breve termine, qualora il lavoratore dovesse rassegnare le dimissioni.
C'è anche qualche lavoratore a conoscenza di tutto e che, nonostante il minore rendimento, decide di parcheggiare la liquidazione in azienda proprio per questo motivo da me appena spiegato.
Non esiste solo il tasso di rendimento, ma anche la possibilità di poter disporre prima del proprio denaro, in quanto svincolabile più facilmente, è un fattore da tenere in considerazione.
Ma se poi, il lavoratore in questione, decidesse di restare in azienda per lughissimo periodo?
Be', la risposta è ovvia, si è ritrovato ad aver preso la decisione sbagliata!
Anche la liquidazione lasciata in azienda, finché il rapporto continua, è vincolata alla pari del fondo di categoria.
Qualcuno sarà sicuramente pronto a redarguirlo, ma si sa che col senno di poi son piene le fosse.
Da quel momento in poi può sempre decidere di convogliare il suo futuro gruzzolo, che accumulerà, negli anni a venire, in un fondo di categoria, allo scopo di implementare la sua pensione, a cui avrà sicuramente iniziato a pensare, visto che non sarà più giovanissimo.
Ma per quanto riguarda i soldi fermi in azienda?
Una volta accertato lo sbaglio commesso, ed anche accettato (il passato, in quanto tale, non si cambia), potrebbe essere un'idea vincente considerare quel malloppo come tesoretto da utilizzare a tutela della propria salute.
Capita ai lavoratori, purtroppo sempre più spesso, di incorrere in piacevolissimi imprevisti legati a brutte malattie che, oltre a minare la loro salute fisica e psicologica, è deleteria anche sulle loro finanze.
Ma anche un imprevisto molto meno grave, ma pur sempre fastidioso, come può essere, per esempio, quello legato alle spese odontoiatriche, pur non causando quei danni irreparibili sopra menzionati, potrebbe comunque aver inciso in modo considerevole sulle finanze, in casi non così rari, è stato motivo di debiti contratti, da dover pagare mensilmente con gli interessi.
Eppure, molti di loro, la grande maggioranza, ha ignorato quei soldi fermi in azienda, che si rivalutano a tasso annuo molto contenuto, quei soldi che avrebbero potuto risolvere o, perlomeno aiutare, prevenendo da eventuali disagi economici.
Ebbene si! Quel TFR che, forse non tutti sanno, alla pari del fondo di categoria, è svincolabile fino al 70%, per chi lavora in azienda da almeno 8 anni, per l'acquisto della prima casa, mentre lo è in ogni momento qualora dovesse servire per affrontare spese mediche.
Alla luce di quanto appena scritto, avrete sicuramente notato che, per chi affronta spese mediche, la legge riconosce (direi giustamente) questo vantaggio temporale, ma c'è un altro vantaggio, non meno importante, da considerare, ed è legato all'aspetto fiscale.
Mentre chi utilizza quei soldi per l'acquisto della prima casa, è soggetto ad una tassazione del 23%, chi lo utilizza per le cure mediche viene tassato del 15%, una percentuale decisamente inferiore.
Il lavoratore di lungo corso, può inoltre godere di un vantaggio aggiuntivo, in quanto dopo aver superato i 15 anni di onorato servizio, la tassazione della liquidazione, prelevata a scopo medico, diminuisce di uno 0,3% per ogni anno di servizio in più , fino a raggiungere una tassazione minima del 9% (che è bassissima!)
Nella speranza di averti fornito un'informazione importante, ti saluto.
Ci vediamo al prossimo articolo.