Contrabbandati

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In una città dove nulla è davvero ciò che sembra, un Commissario fuori dagli schemi e un Giornalista a caccia della verità, si trovano immersi in una vicenda (forse) più grande di loro, tra traffici, tradimenti e redenzioni. "Contrabbandati" è un romanzo crudo e autentico, che mescola il ritmo del noir con il battito umano di chi, tra errori e speranze, cerca una via d'uscita. Una storia che sorprende, colpisce e, soprattutto, rimane. (Elio Montorsi)
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martedì 14 ottobre 2025

Una Bitcoiner convinta è premio Nobel

Ci sono rivoluzioni che non esplodono con le armi, ma con le idee.

Bitcoin non è solo finanza: è libertà, resistenza e speranza per chi vive sotto regimi che negano ogni diritto.

La rivoluzione pacifica e silenziosa. creata da Satoshi Nakamoto, non si ferma più.

Una Bitcoiner è premio Nobel per la pace.

Trattasi della venezuelana Maria Corina Machado, oppositrice del governo tirannico di Maduro, e nota anche per aver definito Bitcoin "ancora di salvezza", ma soprattutto strumento di sopravvivenza economica e disobbedienza civile.



Venezuela argomento tabù in Italia?

Le cronache attuali si sono concentrate sui dissidi israelo-palestinesi, qualcuno, gridando alla strumentalizzazione politica, ricordava il conflitto tra Russia ed Ucraina. 

Ma mai, l'interesse mediatico,  si è soffermato su una dittatura oppressiva, scandalosa e devastante, come quella imposta da Nicolas Maduro, in carica dal 2013.

Dodici anni di strazio per il popolo venezuelano.

Dal suo insediamento si è registrato un peggioramento di tutti i dati macroeconomici.
Secondo i dati riportati dall'ANSA, il 52% dei venezuelani vive in povertà estrema, ed oltre l'80% si trova in condizioni di povertà monetaria.



Negli ultimi sei mesi, il dollaro americano si è rivalutato del 149,16% sullo scalcinato bolivar venezuelano.


Un regime tenuto in piedi con la violenza.

Non c'è (o meglio, non ci sarebbe) ragione per continuare, ma il Governo (se così vogliamo chiamarlo) è tenuto in piedi con la violenza, e la principale oppositrice, colei che ha avuto il coraggio di esporsi, è costretta, da anni, a vivere nella clandestinità

Come possa, questo criminale, riuscire a resistere, qualcuno sta iniziando a chiederselo.

Ma, probabilmente, la risposta non è difficile, qualcuno dietro di lui è ovvio che ci sia, e non dovrebbe nemmeno essere difficile capirlo visto che, nonostante i forti problemi economici, trova il tempo di mostrare i muscoli e minacciare guerre.



Ma la sua fine sarà inevitabile

Purtroppo, per i poveri venezuelani, non si potrà stabilire quando, ma l'esito sarà certo e la sua caduta ci sarà, perché la rivoluzione pacifica e silenziosa è iniziata e non potrà che espandersi.

Una rivoluzione ora portata avanti da Maria Corina Machado, ma che continuerà anche dopo di lei, e che nessuno leader politico potrà mai fermare, questa rivoluzione si chiama Bitcoin




martedì 30 settembre 2025

Bitcoin 2025: continuiamo a capire, prima che sia troppo tardi!

 Nel precedente post, oltre a presentare i miei due libri








 ho introdotto i concetti basilari di Bitcoin! 


Ripassiamo velocemente gli argomenti trattati

-Vi ho comunicato che Bitcoin è la principale criptovaluta, e che è una moneta fondata sulla crittografia.

- Vi ho comunicato che le transazioni vengono registrate sulla sua Blockchain, una piattaforma informatica trasparente ed immutabile.

- Vi ho anche comunicato che Bitcoin è una moneta decentralizzata 

- E Vi ho altresì comunicato che Bitcoin è un bene scarso.

Se, per caso, vorreste rivedere quanto visto in precedenza, vi consiglio di tornare sul post precedente.

Ed è proprio del concetto relativo alla sua scarsità, l'argomento di cui oggi vi voglio parlare.

Se siete stati concentrati nella lettura precedente, avrete sicuramente notato di come abbia sottolineato il numero massimo fissato dal protocollo, in 21 milioni di unità.
A dire il vero, quello comunicatovi, non è il suo numero, nell'attualità, reale, ma sarà il quantitativo massimo che la supply chain di Bitcoin raggiungerà in un periodo che si aggira intorno al 2140.
Il numero attuale non è comunque molto inferiore, è vicino alle 20 milioni di unità ed è in continua evoluzione, si può verificare su bitcoinblockhalf.com

Su questo sito web informatico  si possono visionare, per chi è curioso, interessanti statistiche correlate a Bitcoin.
Qui sotto la foto relativa all'inflazione di Bitcoin.


-Primo dato,  ovvero da quando è stato creato, o meglio minato, il primo blocco di Bitcoin  (dal 3 gennaio 2009) ad oggia fianco della dicitura  "Total Bitcoin in circulation".   

Si può subito constatare che, in circa 16 anni e mezzo, è entrato in circolo già il 95% della supply chain totale di Bitcoin (il terzo dato) e che, quindi, il numero di Bitcoin da  "minare", è di poco superiore al milione (quarto dato).

Seguire con particolare attenzione questa spiegazione è fondamentale, perché serve per portare il lettore a fare un ragionamento mirato e far si che si  ponga il seguente quesito: "Ma perché in poco più di sedici anni sono entrati in circolo, nella supply chain, quasi 20 milioni di Bitcoin, e per vedere in circolo il milione rimanente bisogna aspettare più di un secolo?"

Per rispondere a questa domanda basterebbe pronunciare una sola parola: halving!


In cosa consiste l'halving?

Lo dice la parola stessa, halving significa dimezzamento, ed è ciò che avviene, periodicamente, durante il mining di Bitcoin, per fare in modo di rendere sempre meno inflattiva la moneta (riducendo via via l'offerta), fino a far si che, un giorno, sarà addirittura deflattiva, perché non ci saranno più Bitcoin da minare.

Tutto ciò non è casuale, ma è stato costruito attraverso un ragionamento matematico.

Questo ragionamento è comprensibile, ma solo se ci si concentra e si segue con attenzione.

Entriamo nel dettaglio.


I Bitcoin vengono minati a singoli blocchi, e per farlo serve un tempo che è, approssimativamente, di dieci minuti (la diciannovesima voce della tabella).

L'attività di mining, consiste nel risolvere complessi problemi matematici, tramite computer appositi. 

Coloro che si dedicano a tale attività sono denominati miners. 

Per essere un miner non serve alcun attestato, o alcun permesso, chiunque potrebbe potenzialmente esserlo, ma bisogna possedere dei computer dedicati e stabilirsi in Paesi dove è possibile fruire dell'energia a basso costo (l'Italia non è il posto ideale).

Il tempo per risolvere questi problemi è ovviamente variabile, ma si aggira, mediamente, attorno i dieci munti, e tutto ciò non è casuale.

Il tempo necessario alla risoluzione è direttamente causato dalla loro complessità (ventunesima voce in tabella), e tale complessità viene periodicamente aggiustata, ovvero ogni 2016 blocchi, equivalenti approssimativamente a due settimane (visibile il countdown alla sua successiva modifica nell'ultima voce).

Questo perché  se la risoluzione dei problemi matematici, negli ultimi 2016 blocchi, fosse stata eseguita in un tempo mediamente inferiore ai dieci minuti, la complessità verrebbe aggiustata al rialzo, se invece fosse stata più lenta e ci fosse voluto un tempo medio superiore ai dieci minuti, verrebbe aggiustata al ribasso.

Tutto ciò consente di mantenere la tempistica, tra un blocco e l'altro, in un  tempo molto vicino proprio ai dieci minuti e, contestualmente, il numero medio di blocchi giornalieri a 144 (ventesima voce)

Il miner che risolve il problema, ovviamente non è un benefattore e non lo fà gratis, ma viene premiato con il quantitativo di Bitcoin presenti nel blocco. 

A questo punto, il miner può decidere se tenersi i Bitcoin o se venderli. 

Quanti sono i Bitcoin presenti in ogni blocco?

Attualmente i Bitcoin presenti, in ogni blocco sono 3,125 ed il numero è legato proprio all'halving.

L'halving si verifica ogni 210000 blocchi, equivalente ad un tempo leggermente inferiore ai quattro anni.
Fino ad ora ci sono stati quattro halving (diciottesima voce), attualmente vengono generati 450 Bitcoin al giorno (ottava voce), la voce successiva (la nona) ti dice quanti Bitcoin saranno generati dopo il successivo halving (ovvero 225).
Le voci immediatamente successive ti dicono qual è l'attuale inflazione annua di Bitcoin (si aggira attorno lo 0,8%) e quale sarà dopo il prossimo halving (allo 0,4%).

L'inflazione futura di Bitcoin sarà destinata via via a diminuire,  nei suoi primi anni, invece, ovvero nel recente passato, è stata più alta.

Alla sua nascita, in ogni blocco erano contenuti 50 Bitcoin, la sua inflazione era molto alta; dopo il primo halving, al raggiungimento del blocco numero 210000, verificatosi a novembre del 2012, il premio per i miner è dimezzato a 25.

A luglio del 2016, venne minato il blocco 420000 e ci fu il secondo halving, da quel momento i Bitcoin vennero dimezzati a 12,5.

A maggio del 2020 si raggiunse il blocco 630000 e ci fu il terzo halving, ad aprile del 2024 si raggiunse il blocco 840000 e ci fu il quarto halving.

Scritto ciò, al lettore verrà automatico chiedersi se, per il miner, dopo l'halving, la situazione non  sia peggiorata.  

E in effetti, nel brevissimo termine, lo è, non per niente, molti miners, subito dopo l'halving spengono le macchine e sospendono l'attività, in quanto non più remunerativa.
Ma nel medio breve termine la situazione tende a migliorare, in quanto la riduzione dell'offerta è un parametro che favorisce l'aumento della quotazione (seppur non immediato).

Arrivato a questo punto, credo di avervi già riempito di informazioni e non intendo creare ulteriore confusione, pertanto vi saluto e vi do appuntamento al prossimo contenuto.

Se, invece, siete impazienti ed assetati di cultura, vi consiglio caldamente di iniziare lo studio con la lettura di 


in cui è racchiusa buona parte parte del mio sapere, al prezzo di un paio di calzini di marca.

Ora però vi devo lasciare!

Ciao!!!













martedì 23 settembre 2025

Bitcoin 2025: la FOMO è alle porte. Due libri per capire prima che sia tardi.

In questo 2025 ci si aspetterebbe una pubblicità più aggressiva su Contrabbandati

E' la novità, uscita da pochi mesi e sarebbe lecito aspettarsi tutto ciò.
Oltretutto è un'opera a cui sono profondamente legato, ma la circostanze attuali mi impongono di concentrare le mie energie su altro, pertanto, per il momento, mi limito ad invitarvi a leggere questo articolo scritto due mesi fà, se volete saperne di più..

Oggi mi preme segnalare  due miei info prodotti. 



-Bitcoin! Il prezzo della libertà. Quarta epoca e Lightning Network (scritto a quattro mani con Gabriele Baldini), datato 2023;


Ebbene si! Proprio quelli inerenti Bitcoin

Il motivo è prettamente temporale

Siamo in un momento particolare,  nell'ultimo quadrimestre o nell'ultimo terzo dell'anno (come piace più a voi) del 2025.
Ed è proprio in questo periodo in cui potrebbe partire, da un momento all'altro, la FOMO su Bitcoin.
Di cosa si tratta?
F.O.M.O. = Fear of missing out (paura di rimanere fuori).
E' storicamente il momento in cui l'halving di Bitcoin (l'ultimo è avvenuto in aprile del 2024), grazie al dimezzamento dell'offerta, si fa sentire maggiormente, provocando un deciso aumento della quotazione.



Tutto ciò genera impatto mediatico

I piccoli investitori (denominati retail), prima disinteressati all'argomento, ne sentono parlare, restando fortemente colpiti dai grandi guadagni registrati da alcuni, e si fanno condizionare.
E' il momento in cui l'avidità prende il sopravvento sulla ragione.
E' il momento in cui bisogna assolutamente entrare per "fare la grana".
Ed è il momento in cui la gente si fà molto male.

In un articolo di maggio ne parlai, chiamandola, in modo tutt'altro che diplomatico,  "FOMO dei pirla"

Risulta evidente come l'invito ad acquistare questi due testi, non sia focalizzato su come diventare ricchi dall'oggi al domani (mi spiace per voi,  se questo è ciò che vi aspettate,  rivolgetevi altrove),  perché, a mio avviso, non è possibile (al netto di incredibili botte di fortuna), ma piuttosto per conoscere, imparare e, contestualmente non farsi fregare da sedicenti guru che si trovano on line.

Senza alcuna pretesa, provo a descrivervi Bitcoin in poche righe

Immagino che ormai tutti lo conosciate, almeno per sentito dire, ma presumendo, per assurdo, di imbattermi in persone che non l'abbiano  mai sentito nominare, Bitcoin è una moneta che vive su internet.
Più precisamente, è una moneta fondata sulla crittografia ed è una criptovaluta (la più importante), le cui transazioni vengono registrate su una piattaforma informatica, trasparente ed immutabile, chiamata Blockchain.
Caratteristiche fondamentali di Bitcoin sono quelle di essere una moneta preziosa, nel suo protocollo è fissato il raggiungimento di un numero massimo di 21 milioni di unità, e di essere decentralizzata,  visto che le transazioni tra un soggetto A e un soggetto B avvengono senza terze parti.

Bitcoin è un progetto pubblico ed open source

Il progetto è pubblico ed aperto a tutti, è nato nel 2008 per mano di un tale (o una tale, o un gruppo di tali), con eccelse abilità informatiche (forse un hacker) rimasto a tutti sconosciuto, e presentatosi con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. 




Di costui soni sparite le tracce dal 2011,  molti pensano sia addirittura morto, ed abbia lasciato in dono, all'umanità, questo progetto.

Grande invenzione o bolla?

Non mi pronuncio, fino ad ora, tra notevoli alti e bassi, il protocollo ha retto.
Non escludo che possa trattarsi di entrambe le cose (basti pensare ad Internet)
Ognuno pensi quel che vuole, ma una cosa è certa, nella mia vita non ho mai visto un asset così polarizzante.



Ma spiegarvi bene Bitcoin, in poche righe, non è possibile

Per questo vi sto invitando ad approfondire con i due libri in materia, vi consiglio di leggerli entrambi.
-Il primo assolutamente necessario per chi parte da zero, 
-Il secondo appannaggio di chi ha già una conoscenza di base.

Promettendo  che tornerò presto sull'argomento, vi saluto.

Alla prossima!

sabato 24 maggio 2025

Bravi a farci gli affari altrui, pessimi a fare i nostri interessi

Circa 48 ore fa, Bitcoin ha ritoccato il proprio massimo storico, sfiorando i 112.000 dollari.

Un evento epocale, simbolico, che avrebbe dovuto far discutere chiunque abbia a cuore il futuro economico, l’innovazione finanziaria, la libertà individuale.

E invece? Silenzio.

Google Trends, meravigliosamente obiettivo ed impietoso come sempre, tace. 

Nessuna impennata d'interesse. 


In Italia men che meno, l'attenzione pubblica era focalizzata su ben altro,  considerato evidentemente più importante.

Sui risultati delle partite di calcio e sulle polemiche infinite da bar sport. 

E sull’omicidio di Garlasco — tornato inspiegabilmente a dominare le cronache a quasi vent’anni di distanza.


Ci piace farci gli affari degli altri

Scavare nella vita e nella morte altrui, commentare ciò che non ci riguarda. 

Prostituzione della tragedia! Così lo chiamo questo tipo di interesse mediatico.


Ma quando si tratta di capire cosa può davvero impattare sulle nostre vite — come il cambiamento silenzioso ma dirompente dell’economia digitale — semplicemente, non ci siamo.

Forse è più comodo così. 

Forse è più facile distrarsi piuttosto che studiare, e indignarsi piuttosto che capire.

Peccato solo che, a forza di farci i fatti altrui, finiamo per non saper più fare i nostri interessi.


mercoledì 21 maggio 2025

Bitcoin riscrive la storia, ma Google resta in silenzio

Bitcoin ha appena segnato un nuovo massimo storico. 

Superato anche il picco raggiunto in gennaio: 109.481 dollari. 

Un traguardo epocale, non perché non fosse preventivato, ma perché toccato in una sorprendente quiete mediatica.


Il grafico racconta una parabola impressionante.

Ma ciò che stupisce è ciò che manca: nessun boom di ricerche su Google Trends, nessun clamore. 

La folla ancora non si è accorta di nulla. 

Oppure è rimasta alla finestra, impassibile.


Stiamo forse entrando in una fase di accumulazione silenziosa, dominata da mani forti e investitori istituzionali?

Il prezzo corre, ma il rumore no. 

E allora la domanda nasce spontanea:

quando Bitcoin entrerà davvero in bolla, fino a che livello potrà spingersi?

Sarà meglio aggiornarsi in tempo, prima che sia troppo tardi!






Bitcoin è di nuovo in cima, ma questa volta è diverso

Il silenzio prima della tempesta. E della FOMO dei pirla.

Bitcoin ha superato i 105.000 dollari, eppure l’aria è stranamente calma. 

Nessun assalto mediatico. Nessun barista che ne parla. 

Nessun "mio cuggino" che ti chiede “è il momento di entrare?”. 

Silenzio. Ed è proprio questo che fa rumore.


Perché chi conosce i cicli sa che i top veri arrivano così: senza trombe, senza cori. 

Non è la prima volta. Ma questa è forse la più clamorosa. 

Gli ETF spot incassano miliardi, i fondi entrano zitti, le mani forti accumulano. 


E il parco buoi? Dorme. Come sempre.

Questa non è più la giostra del 2017 o il carnevale del 2021. 

Non lo era nemmeno allora, ma adesso è ufficiale: "qui si fa sul serio".

Qui si sta costruendo. A fari spenti, nel silenzio. 


Bitcoin non è più solo scommessa: è asset. 

È riserva. È piano B. Talvolta anche piano A.

E mentre il prezzo corre, i media guardano altrove. Fino a quando?


Perché attenzione: la FOMO arriverà. 

È matematica. Arriveranno i titoloni, le richieste isteriche, i “stavolta non me lo perdo”. 

E come sempre entreranno tardi. Troppo tardi. Quando i giochi saranno fatti, e chi ha capito prima starà già vendendo a chi arriva col fiato corto.


Non perché sia giusto o sbagliato.

Ma perché è così che funziona il mercato

E chi se ne dimentica, puntualmente paga dazio.


martedì 20 maggio 2025

Bitcoin rasenta i massimi, ma quasi nessuno se ne accorge

Bitcoin è tornato lassù, dove l’aria è sottile. 

Il prezzo sfiora i 105.000 dollari, tecnicamente a un passo dai massimi storici in termini reali. 

Ma qualcosa stona: l’euforia non c’è. 

Nessun clamore mediatico, nessuna corsa al “FOMO”, nessuna fila virtuale di neofiti pronti a comprare all’ultimo momento. 


Un silenzio quasi inquietante. E forse proprio per questo carico di significato.

A differenza del 2021, quando ogni nuovo rialzo accendeva il circo mediatico, oggi regna l'indifferenza. 

I grandi giornali sono concentrati su altro, i feed social sono tiepidi, Google Trends resta sonnacchioso. 


Eppure, il prezzo è lì, altissimo. Cosa sta succedendo?

La risposta potrebbe essere semplice quanto contro intuitiva: questa non è più una fase speculativa, ma di accumulo razionale. 

Gli investitori retail sono ancora assenti, bruciati dai crolli precedenti. 

Gli istituzionali, invece, stanno continuando a comprare, silenziosamente, attraverso strumenti come gli ETF spot. 

Non cercano adrenalina, cercano esposizione. Discreta, graduale, stabile.


Questa assenza di rumore è un segnale. 

Significa che il mercato non è drogato di entusiasmo, ma sostenuto da una nuova consapevolezza. 

Bitcoin non è più solo un asset volatile e affascinante: sta diventando una riserva di valore, una “hard asset” digitale. 


E quando il prezzo sale in queste condizioni, la salita è più solida, meno esposta ai venti dell’irrazionalità.

Se davvero stiamo assistendo a un nuovo massimo storico, è uno dei più sottovalutati di sempre. 

Ma chi guarda oltre i titoli sensazionalistici, sa bene che spesso i veri trend partono proprio così: nel silenzio


giovedì 15 maggio 2025

Bitcoin sottochiave: segnali di accumulo e la grande domanda in agguato

Non è una notizia qualunque quella riportata da Cointelegraph.

Più di un miliardo di dollari in Bitcoin è stato ritirato da Coinbase in una singola giornata. 

Una delle maggiori fuoriuscite di sempre. 

Nessun commento ufficiale, nessuna dichiarazione roboante. 

Solo un movimento silenzioso, ma pesantissimo. 

Silenti come lo sono, del resto, tutti i movimenti di rilievo.

Da parte di chi? Non è dato saperlo, ma in casi simili la risposta più plausibile è sempre la stessa: istituzionali.


Cosa vuol dire, però, spostare enormi quantità di Bitcoin dagli exchange a wallet esterni?

Non necessariamente che qualcosa sta per accadere, ma potrebbe essere un segnale. 

Una scelta che potrebbe indicare una volontà di accumulo, di conservazione a lungo termine, di hold, come si dice in gergo. 

Quando i BTC lasciano gli exchange, diminuiscono i volumi disponibili per essere venduti nel breve termine. 

Questo potrebbe ridurre la pressione di offerta sul mercato e, di conseguenza, avere un impatto sui prezzi.

Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ed è giusto mantenere prudenza. 


Ma non si può ignorare il fatto che un simile movimento potrebbe essere interpretato come segnale di fiducia, o addirittura preludio a una fase di domanda crescente.

Se la narrazione di Bitcoin come "bene rifugio digitale" dovesse consolidarsi in un contesto macro incerto, con inflazione ancora volatile e tassi d’interesse ballerini, l'interesse per l’asset potrebbe salire ancora. 

Soprattutto se la scarsità percepita aumenta. E in questo caso, non si tratta solo di parole: i numeri parlano chiaro.


Qualcuno ha chiuso la cassaforte.

Perché? Non lo sappiamo (lo potrebbero solo intuire, coloro che ne sono a conoscenza)

Ma se è stato fatto, forse è perché dentro ci ha messo qualcosa a cui tiene molto.

Link e titolo relativi all’articolo di riferimento?

Eccoli!

Coinbase registra un deflusso di 1 miliardo in BTC: segnale di domanda istituzionale? – Cointelegraph

Buona lettura 


lunedì 12 maggio 2025

Il caro vita e l’ostentazione: il nuovo oppio del popolo

George Orwell l’aveva previsto nella sua opera più celebre. 

La manipolazione del pensiero, il controllo delle menti, l’omologazione forzata del desiderio e della realtà. 

Ma non fu solo finzione letteraria. 

Anche Trujillo, descritto magistralmente da Mario Vargas Llosa ne La festa del caprone, esercitava un dominio totale sul popolo dominicano, non solo nelle azioni ma perfino nei pensieri. 

La sua dittatura non si limitava a leggi e repressioni: pretendeva consenso interiore, devozione assoluta, verità riscritte e interiorizzate. 

Come se il controllo non fosse completo finché qualcuno osava ancora pensare in modo autonomo.


Oggi non serve più la repressione fisica. 

Oggi si reprime col desiderio. 

Ti convincono che valga più apparire che essere, più consumare che costruire. 

E se non te lo puoi puoi permettere? Nessun problema: c’è il pagamento a rate. 

Dio è morto, sì, ma nelle auto prese a rate, nei cellulari di ultima generazione comprati con sacrifici assurdi, per non sembrare fuori moda.


Il benessere è diventato una messa in scena.

E, nella corsa all’ostentazione, anche chi è povero può sembrare ricco. Basta una carta di credito.

Ci siamo arrivati, ma con un tocco glamour: oggi il Grande Fratello ti lascia scegliere il colore dell’iPhone mentre ti convince che, se sei povero, è colpa tua.

E tu ci credi. Basta che nessuno si accorga che sei povero, almeno finché non ti staccano la luce.


Il paradosso dell'apparenza e la ricerca della ricchezza

Non è difficile apparire ricchi, almeno non per tutti. 

Basta una carta di credito, un po' di astuzia, e l'apparenza fa il resto. 

La gente si illude di aver raggiunto lo status sociale, di appartenere alla schiera dei "ricchi", perché sfoggia un iPhone di ultima generazione, magari un vestito firmato, o un'auto costosa. 

È un gioco che ha ormai stancato: è facile apparire ricchi, basta solo non essere troppo pigri con i pagamenti a rate.


Tuttavia, la vera ricchezza non si costruisce così. 

È facile sognare di possedere una Ferrari, ma molto più complicato è riuscire ad acquistare una casa senza essere sommersi dai debiti. 

La realtà, quella cruda, è che molti si arrendono alla tentazione di pagamenti dilazionati, senza pensare alle conseguenze sul lungo periodo. 


I consumi impulsivi, legati al desiderio di apparire più di quanto si è, non portano mai alla libertà economica. 

Anzi, sono il primo passo verso la schiavitù finanziaria.

Pensate a quanto costa ogni anno un iPhone nuovo. Il modello top di gamma di Apple, che ogni anno diventa più costoso, è il simbolo di questo paradosso. 

Se avessimo messo da parte i soldi che si spendono annualmente per acquistare l'ultimo modello, avremmo potuti  ottenere qualcosa di ben diverso, qualcosa che davvero aumenta il nostro valore. 


Un esempio? Quei soldi spesi in rate per il cellulare sarebbero potuti essere stati investiti proprio nelle azioni Apple.

Nel 2015, l'iPhone  costava circa 799 euro. 

Se l'eterno acquirente di lunga data, nel 2015 avesse investito gli stessi 799 euro in azioni Apple, oggi, tenendo conto dell'aumento del valore delle azioni (più di 7 volte il loro valore iniziale), avrebbe avuto un ritorno di circa 5.500 euro. 

Sarebbe passato da un singolo acquisto consumistico a un vero investimento, che avrebbe dato i suoi frutti nel tempo.

È uno dei miei più grandi crucci non averlo capito, una grandissima mancanza non essere sceso in profondità, essere stato pigro e non aver studiato. 

Fu, la mia, una stoltezza imperdonabile, per  non aver approfittato, nonostante la realtà di file chilometriche fosse a mia conoscenza.

Ma questa è solo la punta dell'iceberg. 

L'intuizione finanziaria è ben diversa dal desiderio di "consumare l'illusione", come molti fanno. 

È triste, vero? Non per non aver mai acquistato l'ultimo iPhone, ma per non averla  avuta  quell' intuizione, e vedere crescere quel piccolo investimento nel tempo.


Il paradosso è che, mentre tanti si indebitano per un simbolo di status, in realtà potrebbero costruire la propria vera ricchezza con pochi passi. 

Ma, evidentemente, non è facile. Non è facile partire dal basso e arrivare in alto. 

La vera sfida è scegliere di non essere prigionieri della pubblicità, del consumo e delle apparenze. 

Se è difficile diventare ricchi, lo è ancora di più sfuggire alla trappola dell'apparenza.


Ma, anche tra noi comuni mortali, c’è una differenza fondamentale. 

Mentre chi è povero e risparmiatore,  ha la possibilità di cambiare la sua situazione, chi invece, pur essendo povero, non rinuncia alle grandi firme e ai consumi ostentati, non solo è povero, non solo si preclude ogni possibilità, ma è anche pirla.



domenica 11 maggio 2025

L’innovazione non chiede il permesso. Arriva, e basta.

Questa frase di Massimo Russo "L'innovazione non chiede il permesso. Travolge chi è immobile e cambia il Mondo" è potente e merita uno spunto che le renda giustizia. 

Come un’onda che non puoi ignorare, travolge chi resta fermo sulle proprie convinzioni, chi difende lo status quo per paura del cambiamento. È successo con la stampa, con il motore a scoppio, con internet. E sta succedendo oggi con l’intelligenza artificiale, con Bitcoin, con la robotica.

La storia non fa sconti a chi ignora i segnali.

Non è necessario approvare l’innovazione per subirne gli effetti. Puoi ignorarla, ma non potrai evitarla.

In questo contesto, la libertà individuale non è solo un diritto: è una responsabilità. Perché innovare significa anche scegliere, ogni giorno, da che parte stare: quella di chi crea il futuro, o quella di chi ne viene o ne verrà travolto.



venerdì 9 maggio 2025

Bitcoin torna a sei cifre. Ma tranquilli, è solo una bolla!

 Già, 100.000 dollari. 

Un numero simbolico. Psicologico. Eppure sono ancora in troppi a fingere di non vedere, di non capire, di non voler nemmeno porsi una domanda. 

Perché?

Perché fa comodo. Perché, accettare Bitcoin, significherebbe mettere in discussione tutto: moneta, Stato, controllo, banche, sistema.

Ma il problema non è Bitcoin.

Il problema è ciò che Bitcoin svela: la nudità di un sistema che vive sul debito, sulla stampa infinita di denaro....... e sulla nostra ignoranza volontaria.

E quindi meglio deridere, ignorare, sminuire. Dire “tanto poi crolla”.

E intanto.......crolla tutto il resto.

Chi è dentro da tempo non festeggia solo un prezzo, ma una conferma: quella di aver scelto la strada più difficile, quella impopolare, quella derisa.

Eppure, giorno dopo giorno, blocco dopo blocco, transazione dopo transazione, quella strada prende forza.

Non perché la predicano i guru, ma perché la regge il protocollo.

Bitcoin non ha bisogno di promesse.

Non ha bisogno di fiducia. 

Semplicemente funziona!!! 

E basta!!!


Se anche tu vuoi capire, davvero, perché Bitcoin non è solo un investimento, ma una scelta di libertà, leggi i miei due libri:

– Bitcoin. Il prezzo della libertà

– Bitcoin. Il prezzo della libertà. Quarta epoca e Lightning Network (scritto a quattro mani con Gabriele Baldini)


Due percorsi, complementari: il primo per chi parte da zero, il secondo per chi ha già capito abbastanza da voler andare oltre.

Lo farai domani?

Fa come vuoi, solo potrà essere troppo tardi.

Ma oggi puoi ancora scegliere.

Vediamoci chiaro: I miei due libri su Bitcoin

Rispondo ad una domanda che mi è già stata fatta ...... più volte. 

Perché dovrei acquistare i tuoi due libri su Bitcoin?

Pronta risposta: non so dirti io il perché, devi capirlo tu.

Non esiste un motivo che possa andare bene per tutti e, i miei, non sono testi necessari, si può vivere bene anche senza leggerli.

Ma, a tal proposito, indico io a chi sono rivolti!

1. Neofiti curiosi e pensanti (soprattutto il primo libro)

-Chi ha sentito parlare di Bitcoin, ma vuole capirne il significato profondo, non solo come tecnologia o investimento.

-Persone che si interrogano seriamente sulla libertà individuale, sul ruolo dello Stato, sulle crisi bancarie.

- Lettori attenti alla storia, alla filosofia, all’etica del denaro.

2. Bitcoiner autodidatti, in crescita (entrambi i libri, ma soprattutto il secondo)

- Chi ha già una base di conoscenza, e cerca una guida più strutturata e aggiornata.

- Utenti che vogliono capire come funziona il Lightning Network, i concetti di quarta epoca, halving, scalabilità e privacy.

-Persone che vogliono passare dalla curiosità alla consapevolezza operativa.

3. Scettici intelligenti

Anche chi è critico verso Bitcoin, ma vuole un punto di vista ragionato e ben argomentato, troverà in questi due libri una lettura utile, magari non per convincersi, ma per farsi un'idea più obiettiva e rispettare chi ci crede (anche se, in quanto intelligente, penso che già lo faccia).

4. Educatori, divulgatori e formatori (perché no?)

Questi testi offrono un linguaggio accessibile ma profondo, ideale anche per chi deve spiegare Bitcoin ad altri, sia in ambito scolastico o universitario, sia associativo.

In sintesi: questi libri non sono per chi cerca scorciatoie o guadagni facili (anche perché implica un certo sforzo, chiamato lettura), ma per chi cerca idee forti, chiarezza e strumenti per liberare la mente.

Come vedi, questi due libri non sono per tutti, ma se ti raffiguri in una di queste categorie, allora SI! questi due libri fanno per te!!!!


mercoledì 7 maggio 2025

Bitcoin, IA e libertà individuale: verso una nuova era

Quella che ci stiamo apprestando a vivere, potremmo chiamarla  era di disintermediazione.

Viviamo un momento storico, in cui tecnologie, come l'intelligenza artificiale e Bitcoin, stanno ridefinendo i rapporti di potere tra individui, istituzioni e grandi intermediari. 

Entrambe – seppur in ambiti diversi – puntano verso una maggiore autonomia personale, riducendo la necessità di fidarsi ciecamente di autorità centrali.

Nel post di stamattina ho parlato di IA, e dei suoi rischi/opportunità. 

Ora spostiamo lo sguardo, su come Bitcoin rappresenti il corrispettivo monetario di questa rivoluzione: un sistema aperto, neutrale, trasparente e soprattutto non censurabile.

Le connessioni tra questi due mondi sono sempre più forti:

IA e smart contract;

monetizzazione di contenuti, tramite micro transazioni Lightning;

tutela della privacy, grazie a strumenti decentralizzati.

La tecnologia è neutra, semplicemente ci offre degli strumenti. La scelta di decidere come usarli è tutta nostra: per essere più liberi, o per essere più controllati.


Esploriamo Bitcoin: Il ruolo di Bitcoin nel mondo

 La sesta ed ultima  puntata di Esploriamo Bitcoin, intitolata "Il ruolo di Bitcoin nel mondo", esplora come Bitcoin stia influenzando l’economia globale, aiutando a combattere l’inflazione e migliorando l’accesso ai servizi finanziari, specialmente in paesi con economie instabili. 

Si parla anche dell'interesse crescente di istituzioni e governi verso Bitcoin come riserva di valore.

Nel video (sopra menzionato) vengono analizzati vari aspetti di Bitcoin:

Implicazioni economiche

ovvero come Bitcoin stia influenzando sia i mercati finanziari globali, sia le economie locali.

Bitcoin è una valuta decentralizzata e resistente all'inflazione, che è indipendente dalle Banche centrali, la cui caratteristica, atta a crearne un sistema economico parallelo, può ridurre il potere delle istituzioni finanziarie tradizionali.

Tecnologia Blockchain

ovvero il funzionamento della tecnologia sottostante a Bitcoin.

Garantisce trasparenza e sicurezza, è utilizzata in svariati settori: la finanza, la supply chain e nei contratti intelligenti (smart contract).

Impatto sociale

l'adozione di Bitcoin che sta cambiando, sempre più, le dinamiche sociali ed i rapporti tra individuo ed Istituzioni.

Bitcoin favorisce la libertà finanziaria e l'inclusione economica, di grande aiuto alle persone che vivono in Paesi con sistemi bancari instabili, ma potrebbe arrivare a sfidare anche le strutture politiche tradizionali.

 Scritto ciò, ti saluto e ti invito ad approfondire, tramite la visione del video che ti ripropongo, cliccando qui.

Ciao!!!

 

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mercoledì 30 aprile 2025

Esploriamo Bitcoin: La regolamentazione

L'America inventa, La Cina copia e l'Europa regola. 

Da questa giusta puntualizzazione del buon Marco Costanza, ritengo di dover presentare questa puntata, che presenta un argomento sicuramente meno accattivante dei precedenti, ma non per questo meno importante.

Anzi, capire la regolamentazione di Bitcoin e del mondo cripto, dovrebbe essere il primo passo da cui partire per operare.

Soprattutto in Europa, dove l' approccio, in questo mondo, è fortemente normativo con il:

-MICAR Market In Asset Cripto Regulation x offrire maggiore trasparenza e sicurezza agli investitori

-DSA Digital Service Act che ha come scopo la responsabilizzazione delle piattaforme on line

-DMA Digital Market Act volto a contrastare i monopoli digitali

non resta che sperare in una sempre maggiore comprensione ed in uno snellimento della burocrazia, che non farebbe altro che ostacolare un settore nato per essere libero e decentralizzato.

L'Europa si sta sicuramente candidando come pioniera della regolamentazione, ma il rischio che un eccesso di normative possa rallentare, o addirittura frenare, pesantemente un'economia ad altissimo potenziale, per le sue innovazioni, ed ancora giovane, viene spontaneo pensare, come esempio, alla Silicon Valley, che non è stata normata fin dai primi vagiti e poi è diventato un colosso.

L'Europa si trova nel mezzo tra due colossi

Da una parte l'America, che ha un'economia estremamente libera e dinamica, unita ad una forte propensione al rischio che in Europa non esiste; dall'altro la Cina che centralizza tutto, compreso l'approccio alla tecnologia.

E Bitcoin?

Secondo la legge italiana, dal 2017 la criptovaluta è stata considerata una rappresentazione generale di valore, utile sia per scambio sia per investimento.

Dal 2016, l'Agenzia delle Entrate, chiamata in causa dall' Echange italiano Conio, chiede di assimilare la criptovaluta alla stregua di valuta estera.

Tutto ciò determinava, per il possessore due obblighi:

1) dichiarare il possesso, che non consisteva, automaticamente, nel pagamento di imposte 

2) al pagamento sull' eventuale plusvalenza, ma (come per i possessori di valute estere) solo per coloro che risultavano in  possesso, per almeno 7 giorni consecutivi, di un ammontare superiore a 51645,69 euro (ovvero 100 milioni di vecchie lire). 

Tutto ciò consentiva, ai piccoli investitori, la possibilità di non doversi preoccupare della tassazione.

Con la legge di bilancio del 2023 è entrata in funzione la denominazione di cripto attività, ereditata dal regolamento europeo MICAR che, sinteticamente dicono questo:

1. Le criptovalute, dal primo gennaio 2023 entrano nel sistema fiscale italiano,  come "Redditi diversi"

2. Vedi sopra, le criptovalute vengono chiamate cripto attività.

3. Ci sono quattro fattispecie imponibili:

    - Vendo Bitcoin ed incasso euro o dollari (cessione a titolo oneroso);

    - Cambio Bitcoin in altre cripto o in altri servizi, (permuta), per essere fiscalmente rilevante, tale permuta dev'essere fatta tra cripto che non hanno uguali caratteristiche o funzioni (anche l'acquisto di un bene in Bitcoin è fiscalmente rilevante);

    - le plusvalenze da detenzione;

    - rimborso (ad esempio dagli exchange che sono falliti);

4. Nuovo limite di 2000 euro di plusvalenza, sopra la quale dichiaro la plusvalenza e sotto la quale sono esonerato (dal primo gennaio del 2025, anche questo limite è stato tolto).

5. La tassazione è del 26% della plusvalenza.

6. Viene introdotta la possibilità, per gli Exchange, di fungere da sostituto d'imposta.

7. Dal primo gennaio 2023 è in vigore la trattenuta d'imposta del due per mille per i possessori di cripto attività in

In poche parole

Riassumendo in versione più semplice e sintetica:

La puntata di Esploriamo Bitcoin intitolata "La regolamentazione" discute delle normative che riguardano Bitcoin e le criptovalute, con focus sulle sfide legali e fiscali in Italia e in Europa. 

Gli ospiti, tra cui l'avvocato Martina Granatiero,  ed il commercialista Gigi Turla, esplorano come le leggi stiano evolvendo per affrontare le criptovalute e le sue implicazioni.


mercoledì 5 febbraio 2025

Esploriamo Bitcoin: L'arrivo dei fondi istituzionali

Ciao a tutti.

Rieccomi tra voi, con la quarta puntata di "Esploriamo Bitcoin"

L'arrivo degli Etf spot su Bitcoin, ha cambiato l'approccio della finanza istituzionale su di esso. 

E, a tal proposito :

È Bitcoin che si è piegato ai grandi fondi istituzionali, o i grandi fondi istituzionali si sono piegati a Bitcoin?

Questa domanda sorge spontanea. Ognuno si tenga le sue opinioni, in seguito proverò comunque a dare una risposta, ma una cosa è certa, la crescita di Bitcoin sarebbe continuata ugualmente, vista la sua natura decentralizzata che evita l'implicazione di qualsiasi ente istituzionale.

L'ingresso di Bitcoin, all'interno della finanza istituzionale, credo non sia da considerare  una sconfitta per Bitcoin, ma nemmeno per le istituzioni, piuttosto lo considererei un vantaggio per tutti.

Vediamo, quindi, gli argomenti trattati in questa puntata, chiamata "L'arrivo dei fondi istituzionali" .

Come vengono attualmente conservati i Bitcoin

Attualmente sono tre le modalità in cui le persone, fisiche o giuridiche, conservano i loro Bitcoin

-in self custody

- in wallet custodial, tramite Exchange

- tramite investimenti in prodotti come Etp ed Etf, grazie ai servizi delle tradizionali Istituzioni finanziarie

Quale sia la migliore, non spetta a me dirlo, ogni caso è a sé e, da questo momento, si può veramente affermare che Bitcoin fa per tutti

Ogni forma di detenzione, ha i suoi lati pro ma, di contro, anche un prezzo da pagare, quello che io amo chiamare Il prezzo della libertà  e , a tal proposito, ti informo che ho scritto due libri in materia, il primo uscito nel 2021, ma sempre attuale, ed il secondo (scritto a quattro mani) uscito nel 2023. 

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La custodia in self custody è estremamente diversa rispetto a quella fatta presso enti terzi. 

Deve essere ben chiaro che, quando si parla di Bitcoin, si parla di una nuova tecnologia che va a scombussolare il paradigma esistente e che nasce dal basso. 

Bitcoin è stato ideato da un gruppo di programmatori e di attivisti, identificati col nome di Cypherpunk, che hanno ideato  dei software concreti e pragmatici, con l'idea di abbandonare la fiducia delle istituzioni, con l'idea di creare un asset che bypassasse qualsiasi intermediario. 

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Affidare i propri asset ad un istituto è totalmente diverso che detenerli in proprio. 

Sicuramente la detenzione tramite istituto è più semplice, alla portata di tutti, le gestioni richieste all'investitore sono minime, in quanto potrebbe anche permettersi lo smarrimento di username e password, tornandone in possesso tramite richiesta al gestore, e perfino di far finire le proprie credenziali in mano altrui, in quanto, prima di far entrare il cliente nell'area riservata, vien sempre richiesto loro di confermare l'accesso, via mail o tramite codice otp inviato al cellulare. 

Va da sé che, essendo le credenziali, gestite da enti terzi, questi ultimi hanno potenzialmente accesso ai fondi del cliente che, di conseguenza , non può considerarsi possessore unico dei fondi in questione. 

Un eventuale vantaggio, dato da gestione presso terzi, potrebbe essere dato, da quel potenziale e vergognoso vantaggio fiscale che lo Stato italiano potrebbe garantire, qualora venisse approvato, a svantaggio dei possessori diretti, e che ho già spiegato in un precedente articolo, intitolato Discriminati. 

È però importante far notare che, un accumulo di fondi centralizzato, è sicuramente di gran lunga superiore a quello di un piccolo risparmiatore che li detiene in modalità diretta e, proprio per questo, più appetitoso agli attacchi degli  hacker, episodio purtroppo già verificatosi più volte. 

La detenzione presso terzi implica, oltretutto, da parte del risparmiatore, che vi si affida, un obbligo di fiducia, e pertanto deve sperare anche nella trasparenza, nelle capacità, nell'etica e nelle moralità del gestore, che potrebbe appropriarsi dei suoi fondi o azzardare operazioni rischiose (anche in questo contesto, purtroppo i casi verificatisi sono diversi) 

Si è in balia dei regolatori, che potrebbero aggiungere nuove regole, nuovi adempimenti e nuovi obblighi che tutti i gestori sono tenuti a seguire e, conseguentemente ad essi, potrebbero generare costi di gestione più alti da sopportare. 

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È qui che entra in gioco la filosofia originaria di Bitcoin, quella che implica di  slegarsi dagli enti fiduciari, per gestire le proprie risorse. 

È inevitabile constatare che la gestione diretta abbia anche degli svantaggi, quel prezzo della libertà da pagare. 

Tutto ciò implica un cambiamento nel paradigma mentale. 

Colui che decide di mantenere in autonomia i propri Bitcoin, è solo contro tutti. 

Tutto ciò richiede responsabilità, studio e fatica. 

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Scritto questo, si desume che non esiste, in assoluto, una scelta giusta o sbagliata per tutti. 

Ciò che, invece, dovrebbe essere giusta, è la consapevolezza delle proprie scelte, a ciò che si va incontro scegliendo l'autonomia o l'affidamento presso terzi e, grazie ad essa, poter formulare la scelta più giusta per le proprie esigenze. 

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Riprendendo, invece, la domanda fatta ad inizio articolo:

La finanza tradizionale potrebbe cannibalizzare Bitcoin, o Bitcoin è troppo forte anche per la finanza tradizionale? 

Che Bitcoin stia diventando una sorta di oro digitale, nel portafoglio dei risparmiatori tradizionali,  è indubbio. 

Bitcoin ha dimostrato, nonostante la sua alta volatilità, data dalla sua giovane età , grazie al suo trend crescente, di essere più adatto ai cassettisti che agli speculatori. 

Sicuramente l'arrivo, tra le istituzioni finanziarie, di un colosso come Black Rock, è pesante, ma nonostante ciò, Bitcoin, grazie alla sua natura decentralizzata, non potrà mai essere cannibalizzato.

Insomma, Bitcoin è un progetto tecnologico che, attorno adesso, ha tutti i suoi attori, Blackrock potrà essere un attore più grande, ma non potrà mai cambiare il suo ecosistema. 

In fin dei conti, che ci fosse stato , prima o poi, l'arrivo dei colossi, era inevitabile. 

Scritto ciò, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo articolo. 

Ciaoooo!!! 




mercoledì 27 novembre 2024

Esploriamo Bitcoin : L'impatto ambientale di Bitcoin

Questa puntata l'aspettavo con ansia.

Non dico che le altre non mi interessassero, ma questo era il tema su cui mi sentivo più debole, avevo bisogno di ottime e puntuali spiegazioni.

Che Bitcoin fosse sinonimo di libertà, di scarsità ed anche (perché no?) di rendimento, già lo sapevo, ho approfondito e continuerò a farlo, anche questo aspetto, fruendo da chi ne sa più di me. 

Ad applicarmi su questi temi, che amo come non mai, è un gesto che eseguo senza sforzo, ma ammetto, con onestà, che "il discorso inquinamento" non ha mai riscosso oltremodo  il mio interesse

Sia ben chiaro, sapevo già quanto il mining di Bitcoin non fosse impattante sull'ambiente, sapevo già che si trattava dell'industria più green in circolazione, non certo per spirito ecologista dei miner, quanto  per mera convenienza economica, determinata dall' utilizzo d'energia a basso costo, ma avevo bisogno di avere spiegazioni dettagliate, insomma, volevo saperne di più!

E questo video mi ha aperto un mondo, in quanto ho scoperto che Bitcoin, non solo non è dannoso per l'ambiente, come lo sono molte industrie da tutti noi tollerate, ma addirittura serve! 

Le sue caratteristiche uniche, rendono il Mining risorsa strategica per le energie rinnovabili

Essendo, le mining farm, costruite all'interno di container mobili, godono di facile mobilità, possono lavorare ovunque, nelle zone remote, in cui vi è abbondante disponibilità di energia rinnovabile ma mancato utilizzo della popolazione locale. 

Il mining è altresì estremente flessibile, potendo accendere e spegnere le macchine all'istante, adattandosi alla domanda ed all'offerta di energia del momento. 

Questo significa che le mining farm, garantendo maggiore consumo, contribuiscono all'incremento delle centrali d'energia rinnovabile ed eoliche che, pur di provata utilità per l'ambiente, erano ridotte al minimo in quanto anti economiche, vista la mancanza di richiesta che occupava buona parte della giornata (le ore notturne), e tenute in piedi solo temporaneamente, ovvero finché potevano godere degli incentivi di Stato, presi ovviamente (e come sempre) dalle tasche dei cittadini. 

Il mining ha delle implicazioni sociali sulla popolazione

Il mining ha favorito impatti sociali ed economici in diverse parti del Mondo, cito giusto un paio di casi:

ERCOT, il più grande distributore d'energia del Texas, ha dichiarato la presenza delle Mining farm necessarie, in quanto utili ad evitare black out

In Kenia, diverse centrali idroelettriche dimesse, o a rischio di dismissione, grazie al mining, hanno ripreso a funzionare a pieno regime, garantendo elettricità alla popolazione del posto. 

Il mining riduce l'emissione di metano

L'attività di mining, sta risultando assai proficua anche nei pressi d'estrazione di combustibili fossili. 

L'estrazione di petrolio provoca una fuoriuscita di metano, molto pericoloso per l'ambiente, talvolta viene bruciato e trasformato in CO2 (molto meno inquinante), ma non sempre è possibile. 

Il rilascio di metano, oltretutto, avviene anche tra gli accumuli dei rifiuti presenti nelle grosse discariche. 

Insomma! Un disastro annunciato! Ma, a tal proposito, interviene, come soluzione, il Mining, che si serve anche del metano che, anziché essere disperso nell'ambiente, viene utilizzato come come energia utile al processo d'estrazione di Bitcoin. 

Sembra che l'utilizzo di metano, visto il bassissimo costo, risulti essersi sviluppato così tanto da ricoprire addirittura il 20% delle totali attività di Mining. 

Se questi dati fossero veri, e non stento a credere che lo siano, l'attività di Mining è, per il 20%, da considerare perfino carbon negative. 

Chiudo qui la mia spiegazione e ti auguro buona visione. 

Alla prossima! 

Ciao!!! 





mercoledì 20 novembre 2024

Quel sassolino nella scarpa

Correvano le 16:05 di oggi, 20 novembre 2024 (ora italiana) , quando Bitcoin ritoccava, per l'ennesima volta il precedente massimo (datato forse un paio d'ore), ed arrivava a sfiorare i 95000, fermandosi a 94821,45 dollari.

La soglia dei 100k, quella che consacrerebbe il Bitcoin al raggiungimento della sesta cifra, è ormai vicina. 

Stanno spuntando, come funghi, economisti, e professionisti titolati, che si dichiarano possibilisti, o addirittura convinti, del raggiungimento di Bitcoin alla soglia fatidica. 

Probabilmente trattasi degli stessi che, un paio d'anni fà, profetizzavano, dall'alto del loro sapere della loro saggezza, Bitcoin prossimo all'irrilevanza, ma che ora, visto che manca un nonnulla, prevedono la crescita a 100k, e questa volta, probabilmente, ci vedranno giusto.

"Facile così!" mi verrebbe da pensare, e poi c'è quel sassolino nella scarpa, che mi infastidisce e mi verrebbe voglia di togliermelo, e lanciarlo lontano, e così faccio, non rinfacciando, ma ricordando che forse, il sottoscritto, nel suo piccolo, aveva già avvisato (sia ben chiaro, non previsto, io non prevedo nulla) che tal soglia si sarebbe potuta toccare entro la fine dell'anno.

Lo scrissi poco più di cinque mesi fà, nell'articolo intitolato La mente libera datato 8 giugno, periodo nel quale, Bitcoin, leggermente sotto ai massimi di allora, stazionava intorno ai 70000 dollari e, nonostante ciò, dichiaravo che non mi sarei stupito se il prezzo fosse riuscito a raggiungere, entro la fine dell'anno, quota centomila.

Non nascondo che c'è chi mi ha dato del "pazzo", di quello che non sapeva nemmeno far di conto, e che non riusciva a capire nemmeno le regole dell'aritmetica. 

Ritenevano non mi rendessi conto di quanto, una progressione di 30 mila dollari, su un titolo che ne valeva 70 mila, ovvero del 40% abbondante da sostenere in poco più di 6 mesi, fosse fantascienza. Per giunta su un titolo che, nei mesi precedenti, era già cresciuto tanto. 

Io avevo incassato, senza reazioni veementi, sostenendo solo che me ne rendevo conto, ma anche che i fondamentali, per raggiungere tale soglia che, tengo a precisare, non ha ancora raggiunto, c'erano tutti. 

Dirò di più, a mio avviso, questi fondamentali ci sono anche affinché, in un futuro (che non so predire nella sua tempistica), il Bitcoin possa toccare anche il milione. 

Rimettendomi pazzamente in gioco, pur ritenendola molto meno probabile della soglia legata ai 100k entro fine 2024, non mi stupirei se, la soglia del milione, la toccasse entro la fine degli anni Venti. 

Ovviamente non faccio scommesse, alla Balaji Srinivasan, solo mi limito ad esternare un'opinione, la mia! 

Scritto ciò vi saluto, rimaniamo aggiornati sui prossimi giorni (per i 100k) e sui prossimi anni (per i 1000k).

Ma, nel frattempo, vi do appuntamento al prossimo articolo

Ciaoooo!!! 




Esploriamo Bitcoin : Dalla Blockchain al mining : come funziona l'oro digitale.

Nella seconda puntata si è parlato di Blockchain e di mining.

Già nella puntata precedente,  gli argomento trattati, sono stati la fiducia nelle istituzioni e la scarsità.

Scarsità che viene ripresa in questa puntata, sottolineando quel concetto di scarsità digitale che caratterizza Bitcoin.

Bitcoin viene più volte paragonato all'oro.

Nel video introduttivo, di Marco Costanza, viene subito evidenziato come Merril Lynch definisca Bitcoin Oro digitale

Per chi non dovesse saperlo, Merril Lynch è il CEO di Blackrock, la più grande società d'investimento al Mondo.

Sia Oro che Bitcoin sono considerati beni scarsi. 

Tuttavia ci sono delle differenze sostanziali tra i due beni

L'Oro, pur essendo da considerare un bene raro, è ancora incerto nella quantità estraibile e, potenzialmente, potrebbe essere presente (e magari  estraibile?) anche nello spazio. Bitcoin, invece, ha un limite fissato un 21 milioni di unità. 

La custodia di notevoli quantità d'oro richiede misure di sicurezza notevoli:costi elevati. Bitcoin è custodibile, in modo sicuro, senza spese e senza ingombri di spazio, utizzando  una serie di 12 parole.

L'oro necessita di strumenti specifici che ne verifichi l'autenticità e la purezza. Bitcoin ha un sistema di verificabilità automatica grazie alla crittografia. 

La trasferibilità dell'oro è lenta, difficoltosa, costosa e rischiosa. Bitcoin può essere trasferito istantaneamente, anche dall'altra parte del Mondo e, essendo divisibile fino ad un centomilionesimo di parti, è adatto anche per micro pagamenti, oltre che per transazioni di alto importo. 

Da ciò si desume che Bitcoin ha potenzialità addirittura superiori all'Oro. 

Le tecnologie che lavorano per garantire la scarsità digitale di Bitcoin, sono  la sua Blockchain ed il Mining, in quanto ciò che si trasmette è una prova di lavoro (prof of work) che fà da ponte tra il mondo fisico, dove esiste scarsità, ed il mondo digitale, dove tutto è riproducibile. 

La Blockchain

La prof of work interagisce con la Blockchain in due modi:

1) crea la scarsità dell'asset tramite la prova di lavoro, in quanto l'asset è la prova di lavoro, frazionabile e trasferibile

2) ri-usa la prova la prova di lavoro per creare una storia di trasferimento unica: la blockchain (la catena del tempo) 

La caratteristica fondamentale della Blockchain di Bitcoin (su cui nessun individuo ha più potere degli altri) è che le prove di lavoro sono e resteranno immutate nel tempo 

Il mining

Il mining è oggi, a tutti gli effetti, un'attività industriale. 

Viene spesso associato, a torto, ad una risoluzione di complessi problemi matematici, quando è più corretto associarlo ad un gioco probabilistico.

Non necessita alcun tipo di autorizzazione per svolgerlo, ciascuno di noi è potenzialmente libero di fare mining e, con l'aumentare della concorrenza, se si ragiona in termini prettamente matematici, dovrebbe teoricamente aumentare,  nel tempo, la velocità di estrazione. 

Alla base della corretta attività del mining, c'è però il riequilibrio della difficoltà nello svolgerla, costruito fin dall'inizio, per far sì che la tempistica, per  l'estrazione del singolo blocco, contenente i Bitcoin in questione, avvenga, mediamente, in un tempo attorno i 10 minuti. 

I miner confermano che le transazioni siano uniche, e non doppie, è anche questa una delle loro missioni, ma non confermano le transazioni, sia ben chiaro, quindivnon comandano!  

Sono  tuttavia liberi, non solo di iniziare l'attività, semplicemente accendendo le macchine, ma anche di smetterla in qualsiasi momento, qualora non la ritenessero più conveniente, solo spegnendo le macchine. 

A differenza dell'Oro che, ad un aumento di domanda potrebbe contrapporsi un aumento di produzione, sicuramente inelastica  (non proporzionale), ma non del tutto, nel caso di Bitcoin, indipendente dalla domanda, l'offerta resta inelastica al 100%, ovvero non aumenta. 

Se l'oro è relativamente scarso, Bitcoin è assolutamente scarso. 

Una domanda che può sorgere spontanea è "Ma se in Bitcoin non comanda la Banca centrale, come analizzato nella puntata precedente, e non comandano i miner e nemmeno grosse aziende o fondazioni, chi comanda?" 

Al comando ci sono tutti i nodi, che fanno parte di una rete peer to peer! 

La rete peer to peer

La caratteristica intrinseca, della rete peer to peer, è la sua resistenza, in quanto può contare di numerosi parti in essere, dislocate e sparpagliate ovunque, in tutto il Mondo, quindi inattaccabili se non su singoli casi isolati. 

Non c'è modo di censurare e fermare una tecnologia decentralizzata, sviluppata in orizzontale, come la rete peer to peer. 

Bitcoin si sta dimostrando l'unica verità oggettiva in cui, chi si uniforma, non lo fa per imposizione (o violenza subita), ma solo ed esclusivamente per convenienza. 

L'installazione di un nodo Bitcoin si è, nel tempo, facilitata, se in passato era complicata, ai giorni d'oggi è relativamente facile ed ognuno, qualora lo dovesse ritenere opportuno, è libero di farlo. 

Differenza tra Bitcoin e le altre Criptovalute (altcoin) 

La differenza, tra Bitcoin e tutte le altre Criptovalute, è la decentralizzazione, caratteristica intrinseca di Bitcoin e la centralizzazione, caratteristica intrinseca di tutte le altre altcoin. 

Bitcoin è, insomma, una forma di denaro, che tutela la scarsità e l'incensurabilità. 

Non può essere adottato come strumento di repressione e di controllo nei confronti degli altri, proprio per la sua completa mancanza di un potere centralizzato. 

Essendo un progetto neutro utile alla tutela dell'individuo, non va contro a nessuno, a parte destabilizzare il potere centrale. 

Ragionando in profondità, l'industria bancaria potrebbe addirittura beneficiare del suo avvento. 

Non resta che salutarti, spero che il mio articolo ti sia stato utile e ti abbia aiutato nella comprensione del video. 

Alla prossima 

Bye!