Bitcoin.

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IL PREZZO DELLA LIBERTÀ
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mercoledì 28 maggio 2025

Il tempo che buttiamo (e quello che ci potrebbe salvare)

Passiamo anni a cercare promozioni.

Rincorrendo stipendi leggermente più alti, spesso sacrificando momenti preziosi con la famiglia o con noi stessi. 

Ci adattiamo, ci si modella e ci si piega per compiacere capi e aziende che, nella maggior parte dei casi, potrebbero sostituirci in un attimo.


Eppure, non troviamo un’ora al mese per studiare come far lavorare i soldi per noi.

Viviamo in una società che premia la fatica apparente, e ignora l’intelligenza finanziaria. 

Accettiamo senza reagire che il nostro tempo venga comprato a basso costo, ma ci rifiutiamo di investire in conoscenze che potrebbero restituircelo, moltiplicato.


Il paradosso è evidente. 

Ci affanniamo per qualche euro in più in busta paga, mentre potremmo costruire libertà nel lungo termine, se solo iniziassimo a capire il valore del denaro e del tempo.

La vera ricchezza non è solo economica. È libertà. 

È scegliere cosa fare del proprio tempo. 

Ed è lì che, prima o poi, tutti torniamo a guardare.

Peccato che venga sempre capito troppo tardi

venerdì 23 maggio 2025

Il debito e la povertà mascherata

Viviamo in una società dove tutto è accessibile a rate. 

Smartphone a rate. Vacanze a rate. Perfino le scarpe da ginnastica si possono pagare a rate.

Il risultato? Una ricchezza di facciata. Apparente. 


Dietro, c’è una povertà crescente, nascosta da abiti firmati e auto in leasing. 

Si vive sopra le proprie possibilità non per bisogno, ma per apparire.

Il debito non è più un’eccezione, è la regola. 

Ma un conto è investire, un altro è indebitarsi per mantenere uno status. Per soddisfare un bisogno indotto. 


Così il debito diventa una trappola. 

E la libertà, anche economica, si allontana. 

Perché se lavori solo per pagare ciò che hai già consumato, sei povero. 

Anche se hai un iPhone in tasca.


Lo vediamo su scala personale, ma anche nazionale. 

Gli Stati Uniti iniziano a scricchiolare, sotto il peso delle loro stesse aste obbligazionarie. 

Il Giappone è già dentro una bolla immobiliare e sociale, tenuta in piedi artificialmente da anni di politiche monetarie ultra espansive. 

E intanto le famiglie giapponesi fanno fatica a risparmiare anche solo pochi yen.


La vera ricchezza è non dover dimostrare nulla a nessuno.

E, soprattutto, non dover più nulla a nessuno.


giovedì 22 maggio 2025

Stati Uniti: il gigante dai piedi d’argilla?

Negli ultimi giorni, un evento ha scosso i mercati finanziari americani con la forza di uno schiaffo improvviso.

Un’asta di obbligazioni del Tesoro è andata sostanzialmente deserta, segnalando un allarme che non può essere ignorato. 

I tassi offerti non sono riusciti ad attirare sufficiente domanda, un fatto raro e preoccupante, soprattutto per un Paese che da decenni è considerato il porto sicuro della finanza globale.


Dietro a questo scollamento c’è un debito pubblico che sta diventando sempre più insostenibile.

Ad aggiungersi una Federal Reserve alle prese con un'inflazione ancora difficile da domare, e un contesto geopolitico sempre più incerto. 

Gli investitori iniziano a chiedersi: fino a quando si potrà stampare moneta senza conseguenze? 

Fino a quando il dollaro resterà il re indiscusso?


Nota finale

In un’epoca in cui la fiducia è moneta rara, l’asta andata deserta è molto più di un incidente tecnico: è un campanello d’allarme. 

Se perfino i titoli di Stato americani iniziano a tremare, chi sarà il prossimo a cadere?

Forse è tempo che anche l’economia più potente del mondo si guardi allo specchio.


martedì 20 maggio 2025

Giappone, tra decrescita demografica e debito: la sfida di un modello stanco

Il Giappone continua a rappresentare un laboratorio avanzato di ciò che può accadere alle economie sviluppate. 

Con una popolazione in costante declino e un’età media sempre più elevata, il Paese sta affrontando una trasformazione profonda, che mette in discussione la sostenibilità del proprio modello socio-economico.

Nonostante una tecnologia all’avanguardia e una produttività per lavoratore tra le più alte, il Paese fatica a crescere. 

I tassi d'interesse ultra-bassi, che avrebbero dovuto stimolare l'economia, si sono cronicizzati, mentre il debito pubblico ha superato il 260% del PIL. 

La Banca del Giappone continua a comprare titoli di Stato in misura massiccia, sfumando sempre più la linea tra politica monetaria e fiscale.

Ma la sfida più radicale è quella demografica: la popolazione si contrae, l'immigrazione rimane limitata e la piramide sociale si rovescia. 

Meno giovani, più pensionati. Meno consumi, più spese assistenziali. 


Un’economia che invecchia insieme ai suoi cittadini.

La vera domanda che si pongono oggi gli osservatori è: il Giappone è un’eccezione o un’anticipazione? 

L’Occidente, con dinamiche simili anche se ritardate, potrebbe presto trovarsi di fronte agli stessi nodi irrisolti.

In un mondo che insegue crescita perpetua, il Giappone mostra cosa accade quando la crescita si ferma ma le pretese rimangono. 

Ed è lì, in quel silenzio ordinato e inquieto, che si gioca il futuro di un intero modello di sviluppo.


domenica 18 maggio 2025

Il valore perduto della semplicità

In un’epoca in cui tutto corre, si moltiplica e si complica, la semplicità sembra un concetto fuori moda. 

Eppure è proprio nella semplicità che risiede una delle forme più profonde di intelligenza. 

Saper togliere, scegliere, sottrarre: è questa l’arte dimenticata.


Viviamo dentro una giungla di stimoli.

Continui inviti a volere di più, a desiderare tutto, ad accumulare esperienze, oggetti, relazioni, notifiche. 

Ma nella rincorsa al troppo, abbiamo perso il gusto dell’essenziale.


Semplicità non vuol dire povertà, né rinuncia, al contrario fa rima con ricchezza.

Vuol dire lucidità. Vuol dire riconoscere ciò che conta davvero. Vuol dire non riempire il vuoto con l’inutile. È un atto estetico e insieme etico.

Essere semplici in un mondo che ci vuole complessi e sovraccarichi è una forma di resistenza. 

Significa sottrarsi al ricatto del superfluo, alla bulimia dell’apparire, all’ansia del confronto continuo.


Chi sa vivere con il necessario, è un vincente. 

Chi sa desiderare meno, possiede di più. Non perché ha, ma perché sa dare valore. 

La semplicità è la chiave per ritrovare un rapporto sano con il tempo, con le cose, con gli altri, con se stessi.


E c’è chi la semplicità non la predica soltanto, ma la vive. 

Warren Buffett, uno degli uomini più ricchi del mondo, abita ancora nella stessa casa acquistata nel 1959 e guida un’auto usata di quasi dieci anni, perché per le sue esigenze è più che sufficiente. 

Non ostenta, non rincorre il lusso per il lusso. È coerente con ciò che dice.

Non  perché sia tirchio, ma perché è intelligente e disciplinato.

Ed è  proprio quando il mondo ci spinge a comprare l’ennesimo oggetto che promette felicità, vale la pena ricordare proprio le sue parole:

“Quando compri cose che non ti servono, presto sarai costretto a vendere cose che ti servono.”


La semplicità, in fondo, è anche un atto di intelligenza economica. E di libertà.



sabato 17 maggio 2025

L’economia della solitudine

Abbiamo barattato la compagnia con la connessione.

Ma nessun abbraccio passa attraverso uno schermo.

Viviamo nell’epoca in cui la solitudine è diventata un’opportunità… di business.

Ci vendono compagnia in abbonamento, supporto emotivo in formato premium, amicizia on demand. 


Paghi, e ti sembra di non essere solo.

Ti senti visto, ascoltato, forse perfino amato. 

Ma è un’illusione algoritmica, confezionata per monetizzare il tuo vuoto.

E mentre ci fanno credere che basti un like per sentirsi parte di qualcosa, l’industria dell’intrattenimento, della salute mentale e dei social media ingrassa sulle nostre relazioni evaporate.


La verità? Ci stiamo disabituando al contatto umano.

Non siamo più capaci di stare con gli altri, e neppure con noi stessi.

Ma se tutto può essere comprato, anche l’affetto, allora la solitudine non è più una condizione: è una strategia.

È funzionale. Produce dipendenza. Genera profitto.


Perché un essere umano solo è più fragile. E un consumatore fragile… consuma di più.




martedì 13 maggio 2025

La ripresa che non arriva (ma che ti fanno vedere lo stesso, da anni!)

Ogni trimestre porta con sé bollettini trionfali: crescita del PIL, ripresa dei consumi, fiducia delle imprese in rialzo. 

I comunicati e le prime pagine dei giornali sembrano orchestrare un unico spartito: “Va tutto bene, o comunque abbastanza bene da non lamentarsi troppo”. 

Ma mentre i numeri sorridono nelle slide, dai supermercati si esce con carrelli sempre più vuoti,, nei contratti precari si moltiplica l’incertezza, e nei sogni delle nuove generazioni si fa strada una parola che un tempo era un’eccezione e ora è la regola: rinuncia (oppure il sogno di essere il prossimo famoso influencer).

Le realtà, che vivono molti cittadini, sono l’opposto della narrazione ottimistica

I salari non crescono da anni, il potere d’acquisto diminuisce mese dopo mese, e il ceto medio si assottiglia fino quasi a scomparire. 

Le famiglie, che una volta risparmiavano, ora si indebitano per restare a galla, mentre il credito al consumo – anche a tassi esorbitanti – diventa l’unico ossigeno per chi vuol far fronte a spese primarie (e talvolta anche a quelle che non lo sono).

Nel frattempo, i media, fanno la loro parte

Le voci fuori dal coro vengono silenziate con ironia, o etichettate come disfattiste. 

E in tutto questo, a emergere, è un paese in cui il benessere è sempre più virtuale, e la sofferenza sempre più reale ma invisibile.


Pasolini, in un’intervista del 1975, disse: “Il vero fascismo è la riduzione dell’uomo a consumatore.”

Aveva capito, con largo anticipo, che la vera dittatura non sarebbe più passata attraverso manganelli e stivali, ma attraverso vetrine e spot. 

Ci illudono di vivere nel paese delle possibilità, mentre ci rendono incapaci (anche per nostra colpa, ammettiamolo!) di immaginare alternative.

La ripresa, forse, c’è davvero. Ma è selettiva, ingiusta, opaca. Non piove su tutti: si concentra in cima, mentre in basso si lotta per l’illusione di starci ancora dentro.

E alla fine, quando anche l’ultimo stipendio si sarà polverizzato nel mutuo e nella spesa, basterà un altro annuncio in prima serata per convincerci che sì, va tutto bene. 

E che se non lo è, dev’essere colpa nostra.



lunedì 12 maggio 2025

Il caro vita e l’ostentazione: il nuovo oppio del popolo

George Orwell l’aveva previsto nella sua opera più celebre. 

La manipolazione del pensiero, il controllo delle menti, l’omologazione forzata del desiderio e della realtà. 

Ma non fu solo finzione letteraria. 

Anche Trujillo, descritto magistralmente da Mario Vargas Llosa ne La festa del caprone, esercitava un dominio totale sul popolo dominicano, non solo nelle azioni ma perfino nei pensieri. 

La sua dittatura non si limitava a leggi e repressioni: pretendeva consenso interiore, devozione assoluta, verità riscritte e interiorizzate. 

Come se il controllo non fosse completo finché qualcuno osava ancora pensare in modo autonomo.


Oggi non serve più la repressione fisica. 

Oggi si reprime col desiderio. 

Ti convincono che valga più apparire che essere, più consumare che costruire. 

E se non te lo puoi puoi permettere? Nessun problema: c’è il pagamento a rate. 

Dio è morto, sì, ma nelle auto prese a rate, nei cellulari di ultima generazione comprati con sacrifici assurdi, per non sembrare fuori moda.


Il benessere è diventato una messa in scena.

E, nella corsa all’ostentazione, anche chi è povero può sembrare ricco. Basta una carta di credito.

Ci siamo arrivati, ma con un tocco glamour: oggi il Grande Fratello ti lascia scegliere il colore dell’iPhone mentre ti convince che, se sei povero, è colpa tua.

E tu ci credi. Basta che nessuno si accorga che sei povero, almeno finché non ti staccano la luce.


sabato 10 maggio 2025

Italia, stipendi da fame. Ma sarà solo una mia impressione

Nel 1990 eravamo un Paese fiero, avanzato, competitivo. 

Gli stipendi medi italiani superavano quelli di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Eravamo al centro dell’Europa, una locomotiva. Oggi siamo in fondo. Non al fondo. Sotto.


Gli stipendi degli italiani, rispetto al 1990, sono diminuiti. 

Quelli degli altri europei sono cresciuti. In alcuni casi raddoppiati. Noi, invece, siamo riusciti in un’impresa che ha del miracoloso: lavorare di più, guadagnare di meno, pagare più tasse e ringraziare pure. Una magia economica tutta italiana. O un incubo.


Eppure c’è una categoria che non accusa il colpo. 

Una casta — sì, chiamiamola con il suo nome — che pare vivere in un’Italia parallela: quella dei politici. Lì, i compensi non sono scesi. Anzi. In Europa siamo primi per stipendi parlamentari. Campioni.


Un paradosso? No, no: è la logica che non capiamo noi. 

Perché se li paghiamo tanto, vorrà dire che fanno bene il loro lavoro, no? Che sono meritevoli, produttivi, efficienti, risolutori. E se poi la disoccupazione cresce, il lavoro è precario, i giovani fuggono e i salari sono da terzo mondo… sarà solo una nostra impressione. Magari siamo noi che non capiamo l’economia, o che non leggiamo i dati col giusto spirito patriottico.


Tanto lo sappiamo come funziona: chi denuncia è pessimista

Chi protesta è disfattista. Chi pone domande, è populista. Però poi il frigo è vuoto, l’affitto scotta, il tempo libero sparisce, e il mutuo — se te lo danno — ti divora l’anima.


Ma per carità, non lamentiamoci troppo

Alla fine, in fondo in fondo, abbiamo ciò che meritiamo. E magari, per farci perdonare il coraggio di averlo notato, possiamo anche pagare un altro giro a chi ci governa. Un bonus. Una mancia. Tanto non sono loro a doversi vergognare.


Alla fine i colpevoli sono sempre altri!!!

Coloro che hanno deciso di non collaborare, di vivere diversamente, consumare il meno possibile essere diversamente ribelli  e vivere fuori da ogni schema, oltre il confine

La colpa è tutta loro!!!



venerdì 9 maggio 2025

Bitcoin torna a sei cifre. Ma tranquilli, è solo una bolla!

 Già, 100.000 dollari. 

Un numero simbolico. Psicologico. Eppure sono ancora in troppi a fingere di non vedere, di non capire, di non voler nemmeno porsi una domanda. 

Perché?

Perché fa comodo. Perché, accettare Bitcoin, significherebbe mettere in discussione tutto: moneta, Stato, controllo, banche, sistema.

Ma il problema non è Bitcoin.

Il problema è ciò che Bitcoin svela: la nudità di un sistema che vive sul debito, sulla stampa infinita di denaro....... e sulla nostra ignoranza volontaria.

E quindi meglio deridere, ignorare, sminuire. Dire “tanto poi crolla”.

E intanto.......crolla tutto il resto.

Chi è dentro da tempo non festeggia solo un prezzo, ma una conferma: quella di aver scelto la strada più difficile, quella impopolare, quella derisa.

Eppure, giorno dopo giorno, blocco dopo blocco, transazione dopo transazione, quella strada prende forza.

Non perché la predicano i guru, ma perché la regge il protocollo.

Bitcoin non ha bisogno di promesse.

Non ha bisogno di fiducia. 

Semplicemente funziona!!! 

E basta!!!


Se anche tu vuoi capire, davvero, perché Bitcoin non è solo un investimento, ma una scelta di libertà, leggi i miei due libri:

– Bitcoin. Il prezzo della libertà

– Bitcoin. Il prezzo della libertà. Quarta epoca e Lightning Network (scritto a quattro mani con Gabriele Baldini)


Due percorsi, complementari: il primo per chi parte da zero, il secondo per chi ha già capito abbastanza da voler andare oltre.

Lo farai domani?

Fa come vuoi, solo potrà essere troppo tardi.

Ma oggi puoi ancora scegliere.

giovedì 8 maggio 2025

Powell parla, i mercati ascoltano: cosa cambia dopo il FOMC di maggio

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha parlato.

Il suo intervento, atteso dai mercati globali e dagli analisti, è arrivato al termine della riunione del FOMC del 7 maggio.

Tassi d'interesse:

I tassi d'interesse, come previsto, sono rimasti invariati.

Vediamo il perché 

Inflazione e crescita: 

Powell ha affrontato il tema dell’inflazione, valutata, nonostante il suo rallentamento, troppo alta, essendo ancora sopra il 2%, mentre  il mercato del lavoro si è confermato robusto. 

Alla luce di questi dati, Powell ha preferito adottare un approccio attendista, al fine di evitare il riaccendersi dell' inflazione.

Mercati finanziari:

La reazione dei mercati è stata, come previsto, neutra.

Il messaggio chiave:

Il vero punto del discorso di Powell non è stato tanto la decisione di non tagliare i tassi, nemmeno la reazione dei mercati, pressoché nulla.

Le maggiori attenzioni, sulla sua  dichiarazione, sono state proiettate verso la reazione, decisamente stizzita, del presidente Trump, per via dell' immobilismo mostrato.

Tutto ciò ha riacceso un tema cruciale, riguardante l'indipendenza delle Banche centrali

Powell ha rivendicato, con fermezza, il diritto della Fed di agire secondo criteri tecnici e non politici, facendo notare che, la separazione tra potere esecutivo e autorità monetaria, è il principio fondante della democrazia liberale.

Considerazioni finali:

Cosa aspettarsi ora è la domanda che si fanno tutti gli analisti economici, il futuro appare ancora incerto.

L'unica certezza che ci portiamo, dopo questa giornata, è una profonda riflessione sull'importanza della decentralizzazione dei poteri, che deve andare al di là di ogni simpatia politica. 

Istituzioni autonome possono concentrarsi sul loro mandato, quello della Fed è di tutelare la stabilità dei prezzi e dell'occupazione, possibilmente senza subire pressioni esterne. 

Noi tutti sappiamo quanto la situazione americana, data la sua centralità economica, tenda a riversarsi, come un effetto a catena, su tutto il Mondo, ed è proprio per questo che l'indipendenza della FED va considerata come una tutela per tutti.




Economia italiana e sfide europee: un equilibrio delicato

Nel 2025, l’Italia si muove su un crinale sottile: da un lato segnali di crescita economica, seppur modesta; dall’altro, un contesto europeo in rapido mutamento, tra nuove priorità geopolitiche e vecchi vincoli di bilancio.

Secondo le stime più recenti, il PIL italiano crescerà tra lo 0,4% e lo 0,8%, sostenuto soprattutto dalla domanda interna. 

L’inflazione si stabilizza intorno al 2,1%, in linea con gli obiettivi della BCE. Il governo ha messo in campo un pacchetto da 3 miliardi per contenere i costi energetici, tentando di stimolare l’economia senza aumentare il debito.

Nel frattempo, a Bruxelles si discute di flessibilità fiscale.

Una dozzina di Paesi, guidati dalla Germania, propongono una sospensione temporanea delle regole UE, per poter investire nella difesa. 

Il piano Re-Arm della Commissione, spinge in questa direzione, ma apre interrogativi: fino a che punto si può derogare ai limiti del 3% di deficit? E, soprattutto, a quali condizioni?

L’Italia osserva, partecipa, e nel frattempo cerca il suo equilibrio: tra rigore e necessità di spesa, tra stabilità interna e pressioni internazionali.

Una situazione da monitorare, al di là degli schieramenti politici, con uno sguardo lucido sulla realtà economica che ci attende, attualmente galleggiante, e con una ripresa economica che, al momento, resta una parola grossa.

La situazione odierna dice che siamo ancora lì, tra continue emergenze da gestire ed un futuro continuamente rimandato.

Eppure la Storia insegna, non basta sopravvivere per restare in corsa e, chi esita, sarà destinato a soccombere. 






mercoledì 30 aprile 2025

Esploriamo Bitcoin: La regolamentazione

L'America inventa, La Cina copia e l'Europa regola. 

Da questa giusta puntualizzazione del buon Marco Costanza, ritengo di dover presentare questa puntata, che presenta un argomento sicuramente meno accattivante dei precedenti, ma non per questo meno importante.

Anzi, capire la regolamentazione di Bitcoin e del mondo cripto, dovrebbe essere il primo passo da cui partire per operare.

Soprattutto in Europa, dove l' approccio, in questo mondo, è fortemente normativo con il:

-MICAR Market In Asset Cripto Regulation x offrire maggiore trasparenza e sicurezza agli investitori

-DSA Digital Service Act che ha come scopo la responsabilizzazione delle piattaforme on line

-DMA Digital Market Act volto a contrastare i monopoli digitali

non resta che sperare in una sempre maggiore comprensione ed in uno snellimento della burocrazia, che non farebbe altro che ostacolare un settore nato per essere libero e decentralizzato.

L'Europa si sta sicuramente candidando come pioniera della regolamentazione, ma il rischio che un eccesso di normative possa rallentare, o addirittura frenare, pesantemente un'economia ad altissimo potenziale, per le sue innovazioni, ed ancora giovane, viene spontaneo pensare, come esempio, alla Silicon Valley, che non è stata normata fin dai primi vagiti e poi è diventato un colosso.

L'Europa si trova nel mezzo tra due colossi

Da una parte l'America, che ha un'economia estremamente libera e dinamica, unita ad una forte propensione al rischio che in Europa non esiste; dall'altro la Cina che centralizza tutto, compreso l'approccio alla tecnologia.

E Bitcoin?

Secondo la legge italiana, dal 2017 la criptovaluta è stata considerata una rappresentazione generale di valore, utile sia per scambio sia per investimento.

Dal 2016, l'Agenzia delle Entrate, chiamata in causa dall' Echange italiano Conio, chiede di assimilare la criptovaluta alla stregua di valuta estera.

Tutto ciò determinava, per il possessore due obblighi:

1) dichiarare il possesso, che non consisteva, automaticamente, nel pagamento di imposte 

2) al pagamento sull' eventuale plusvalenza, ma (come per i possessori di valute estere) solo per coloro che risultavano in  possesso, per almeno 7 giorni consecutivi, di un ammontare superiore a 51645,69 euro (ovvero 100 milioni di vecchie lire). 

Tutto ciò consentiva, ai piccoli investitori, la possibilità di non doversi preoccupare della tassazione.

Con la legge di bilancio del 2023 è entrata in funzione la denominazione di cripto attività, ereditata dal regolamento europeo MICAR che, sinteticamente dicono questo:

1. Le criptovalute, dal primo gennaio 2023 entrano nel sistema fiscale italiano,  come "Redditi diversi"

2. Vedi sopra, le criptovalute vengono chiamate cripto attività.

3. Ci sono quattro fattispecie imponibili:

    - Vendo Bitcoin ed incasso euro o dollari (cessione a titolo oneroso);

    - Cambio Bitcoin in altre cripto o in altri servizi, (permuta), per essere fiscalmente rilevante, tale permuta dev'essere fatta tra cripto che non hanno uguali caratteristiche o funzioni (anche l'acquisto di un bene in Bitcoin è fiscalmente rilevante);

    - le plusvalenze da detenzione;

    - rimborso (ad esempio dagli exchange che sono falliti);

4. Nuovo limite di 2000 euro di plusvalenza, sopra la quale dichiaro la plusvalenza e sotto la quale sono esonerato (dal primo gennaio del 2025, anche questo limite è stato tolto).

5. La tassazione è del 26% della plusvalenza.

6. Viene introdotta la possibilità, per gli Exchange, di fungere da sostituto d'imposta.

7. Dal primo gennaio 2023 è in vigore la trattenuta d'imposta del due per mille per i possessori di cripto attività in

In poche parole

Riassumendo in versione più semplice e sintetica:

La puntata di Esploriamo Bitcoin intitolata "La regolamentazione" discute delle normative che riguardano Bitcoin e le criptovalute, con focus sulle sfide legali e fiscali in Italia e in Europa. 

Gli ospiti, tra cui l'avvocato Martina Granatiero,  ed il commercialista Gigi Turla, esplorano come le leggi stiano evolvendo per affrontare le criptovalute e le sue implicazioni.


mercoledì 27 novembre 2024

Esploriamo Bitcoin : L'impatto ambientale di Bitcoin

Questa puntata l'aspettavo con ansia.

Non dico che le altre non mi interessassero, ma questo era il tema su cui mi sentivo più debole, avevo bisogno di ottime e puntuali spiegazioni.

Che Bitcoin fosse sinonimo di libertà, di scarsità ed anche (perché no?) di rendimento, già lo sapevo, ho approfondito e continuerò a farlo, anche questo aspetto, fruendo da chi ne sa più di me. 

Ad applicarmi su questi temi, che amo come non mai, è un gesto che eseguo senza sforzo, ma ammetto, con onestà, che "il discorso inquinamento" non ha mai riscosso oltremodo  il mio interesse

Sia ben chiaro, sapevo già quanto il mining di Bitcoin non fosse impattante sull'ambiente, sapevo già che si trattava dell'industria più green in circolazione, non certo per spirito ecologista dei miner, quanto  per mera convenienza economica, determinata dall' utilizzo d'energia a basso costo, ma avevo bisogno di avere spiegazioni dettagliate, insomma, volevo saperne di più!

E questo video mi ha aperto un mondo, in quanto ho scoperto che Bitcoin, non solo non è dannoso per l'ambiente, come lo sono molte industrie da tutti noi tollerate, ma addirittura serve! 

Le sue caratteristiche uniche, rendono il Mining risorsa strategica per le energie rinnovabili

Essendo, le mining farm, costruite all'interno di container mobili, godono di facile mobilità, possono lavorare ovunque, nelle zone remote, in cui vi è abbondante disponibilità di energia rinnovabile ma mancato utilizzo della popolazione locale. 

Il mining è altresì estremente flessibile, potendo accendere e spegnere le macchine all'istante, adattandosi alla domanda ed all'offerta di energia del momento. 

Questo significa che le mining farm, garantendo maggiore consumo, contribuiscono all'incremento delle centrali d'energia rinnovabile ed eoliche che, pur di provata utilità per l'ambiente, erano ridotte al minimo in quanto anti economiche, vista la mancanza di richiesta che occupava buona parte della giornata (le ore notturne), e tenute in piedi solo temporaneamente, ovvero finché potevano godere degli incentivi di Stato, presi ovviamente (e come sempre) dalle tasche dei cittadini. 

Il mining ha delle implicazioni sociali sulla popolazione

Il mining ha favorito impatti sociali ed economici in diverse parti del Mondo, cito giusto un paio di casi:

ERCOT, il più grande distributore d'energia del Texas, ha dichiarato la presenza delle Mining farm necessarie, in quanto utili ad evitare black out

In Kenia, diverse centrali idroelettriche dimesse, o a rischio di dismissione, grazie al mining, hanno ripreso a funzionare a pieno regime, garantendo elettricità alla popolazione del posto. 

Il mining riduce l'emissione di metano

L'attività di mining, sta risultando assai proficua anche nei pressi d'estrazione di combustibili fossili. 

L'estrazione di petrolio provoca una fuoriuscita di metano, molto pericoloso per l'ambiente, talvolta viene bruciato e trasformato in CO2 (molto meno inquinante), ma non sempre è possibile. 

Il rilascio di metano, oltretutto, avviene anche tra gli accumuli dei rifiuti presenti nelle grosse discariche. 

Insomma! Un disastro annunciato! Ma, a tal proposito, interviene, come soluzione, il Mining, che si serve anche del metano che, anziché essere disperso nell'ambiente, viene utilizzato come come energia utile al processo d'estrazione di Bitcoin. 

Sembra che l'utilizzo di metano, visto il bassissimo costo, risulti essersi sviluppato così tanto da ricoprire addirittura il 20% delle totali attività di Mining. 

Se questi dati fossero veri, e non stento a credere che lo siano, l'attività di Mining è, per il 20%, da considerare perfino carbon negative. 

Chiudo qui la mia spiegazione e ti auguro buona visione. 

Alla prossima! 

Ciao!!! 





mercoledì 13 novembre 2024

Esploriamo Bitcoin - Le ombre del Sistema

Come promesso, eccovi un riassunto semplificato della prima puntata, intitolata "Le ombre del Sistema" che vi invito comunque a vedere, cliccando qui.

Ciò che scrivo, infatti, non può e non deve sostituire coloro che, più esperti del sottoscritto, si sono prodigati nello sforzo, ai fini di una maggior condivisione del sapere, ma può solo essere un utile supporto. 

Già dall'inizio dell'episodio, il presentatore (il giornalista Federico Rivi) spiega come, prima di spiegare i problemi che andrebbe a risolvere Bitcoin, andrebbero precedentemente esaminati, in modo tangenziale, i problemi esistenti nel Sistema finanziario tradizionale. 

Tema principale di questa puntata è la fiducia negli intermediari, tema importante e citato dallo stesso Satoshi Nakamoto nel suo White Paper con il quale, in data 31 ottobre 2008 presentava Bitcoin, nato poco dopo, il 3 gennaio 2009. 

Già nel video introduttivo, ad opera di Marco Costanza, viene fatto notare come l'euro, negli ultimi sette anni, abbia perso circa il 25% del suo potere d'acquisto. 

Semplifico, ciò che si acquistava con 1 euro sette anni fà, ora, con lo stesso euro, non è più possibile farlo, per poter acquistare lo stesso bene ci vogliono 1 euro e 25 centesimi. 

A cosa è dovuto tutto ciò? Alla politica espansionistica della banca centrale che, negli ultimi dieci anni ha aumentato la massa monetaria di oltre il 50%, con lo scopo di risollevare l'economia stagnante, ma tutto ciò ha prodotto una maggiore inflazione, che ha toccato il suo massimo ad ottobre del 2022, superando il 10% annuo. 

Un'economia che sta premiando chi fa debito e punendo chi risparmia, come ho rimarcato nel mio libro Una vita vincente, e che sta aumentando il divario tra ricchi e poveri. 

Fanno da contraltare i risparmi in beni scarsi come l'Oro (+170% negli ultimi 7 anni) e, soprattutto, il Bitcoin che, grazie anche alla sua giovane età e ad una maggiore potenzialità di crescita, ha realizzato, negli ultimi 7 anni, un rendimento annuo del 72%. 

Si evince, dal video introduttivo, come la grande indiziata, almeno a casa nostra, sia la BCE, che può operare principalmente con due diverse leve:  l'aumento della massa monetaria e la variazione dei tassi d'interesse,  misure che cambiano il valore del denaro che utilizziamo e che, di conseguenza, toccano le nostre vite. 

Ciò avviene perché tutti noi ci fidiamo degli esperti. 

Giacomo Zucco fa notare come la carenza di scelta, e quindi di concorrenza, tra gli esperti di moneta, scelti e messi lì dai governi, sia un forte problema. 

Fa notare, sempre Giacomo Zucco, come le Banche Centrali, quando stampano soldi, lo fanno per comprare il debito statale o riversarli nelle spese pubbliche e nel mercato azionario, provocando un rialzo del prezzo degli indici in modo artificiale che, in apparenza fa risultare essere un successo dei mercati, ma che, in realtà, altro non è che inflazione invisibile, che non viene conteggiata. 

Il problema, legato quindi alla mancanza di concorrenza, è ovvio, in quanto, in assenza di un comportamento corretto della Banca Centrale, non vi è alcun concorrente che possa prendere il suo posto. 

Guybrush, nel suo primo intervento, mette in risalto come la fiducia, nei confronti degli investitori sia stata tradita, citando il mantra di Mario Draghi "Un euro oggi è un euro domani"  quando l'inflazione ufficiale, da quando l'euro è in circolo, risulta essere del 35%, a mia percezione, questo è un dato che vedrei al rialzo, ma anche solo questo è sufficiente per mettere in mostra le falle del Sistema finanziario tradizionale. 

La moneta non dovrebbe mai essere infinita

La ricchezza non si crea dal nulla, il denaro è uno strumento utilizzato per scambiare e la controparte deve essere interessata a riceverlo. 

Giacomo Zucco sottolinea  come le cose infinite, accessibili a tutti, perdono di interesse e, quindi, di valore. Per far comprendere meglio il concetto, cita due beni a noi essenziali, in quanto vitali, come l'aria e l'acqua che, sono necessari per la nostra sopravvivenza ma che, essendo fortunatamente disponibili in grande quantità, non siamo disponibili a pagarli (l'aria) o a non pagarli eccessivamente (l'acqua). 

Un bene con offerta più bassa, a parità di domanda, tende ad avere un prezzo più alto, questo per il semplice equilibrio tra domanda ed offerta. 

L'aumento del prezzo dell'oro ne è una diretta conseguenza, in quanto ad una forte domanda di questi ultimi anni, non è potuta conseguire un'estrazione proporzionalmente uguale. 

La stampa di nuova moneta, invece, dipende solo ed esclusivamente da un ente (la Banca Centrale), il quale ha il potere di farlo quando lo ritiene necessario, mentre le persone si fidano e sperano che lo faccia bene. 

Purtroppo, gli ultimi accadimenti, hanno evidenziato come così non sia sempre stato. 

Guybrush, a questo punto, tocca un tasto assai dolente, spiegando come l'immissione di nuova massa monetaria, tra l'altro, favorisca i primi che la ricevono (ovvero gli istituti finanziari) che possono investire nei mercati prima che essi aumentino, e sfavorisce chi viene dopo, ovvero i retail (gli Investitori privati), i risparmiatori (che si trovano un capitale, messo da parte, svalutato nel suo potere d'acquisto) ed i lavoratori, in quanto percettori di uno stipendio  fisso che, a causa degli aumenti di prezzo, risulta essere sempre più misero. 

Le azioni fatte sulla moneta, provocano delle conseguenze sulla nostra vita. 

Le politiche monetarie determinano i comportamenti delle persone, e di come si approciano, di conseguenza, al risparmio, all' investimento ed alla loro visione futura. 

Generalmente non ce ne accorgiamo , ma in base a quanto varia il prezzo della moneta, noi stessi cambiamo i nostri comportamenti. 

Nel vedere l'aumento dei prezzi, c'è tendenza ad incolpare il capitalismo e la sua economia, vista come la colpevole, quando, invece, la vera colpevole è l'economia consumistica, che è l'esatto contrario. 

In realtà, il capitalismo, viene svantaggiato da questa situazione, in quanto viene generata la tendenza a spendere tutto, pensando al breve termine ed a non pensare al futuro. 

Con la svalutazione del denaro, si tende a non investire nei beni di lungo termine. 

Viene privilegiata un'alta preferenza temporale, ovvero tutto e subito, qui il paragone tra la cicala (ha un'alta preferenza temporale) e la formica (una bassa preferenza temporale). 

Eppure è solo con un atteggiamento rivolto ad una bassa preferenza temporale, (ovvero sopportare sacrifici oggi, in vista di un futuro più prospero) , quello, nella fattispecie, della formica, che si costruiscono progetti a lungo termine, famiglie e, di conseguenza, civiltà. 

Con un atteggiamento rivolto all'alta preferenza temporale, si spende tutto e subito e, anzi, ci si indebita per spendere ancora di più, rimandando il problema a domani. 

Un domani che, però, prima o poi, arriverà, e più tardi sarà quel giorno, peggio sarà. 

Il Sistema attuale, nello stampare denaro ed immetterlo nei mercati finanziari, si maschera da Sistema capitalista, ma in realtà è solo consumista. 

Il capitalismo produce risparmio, il consumismo solo rifiuti (con danni irreversibili anche verso l'ambiente). 

Le azioni della Banca Centrale, sono anche rivolte a mitigare le conseguenze negative nel breve termine. 

Tanto per ricorrere ad un esempio, intervenire per impedire il fallimento di una banca, può sembrare cosa buona e giusta, ma è, in realtà, un grosso problema. 

In quanto, il fallimento, non viene evitato in modo strutturale, ma in modo artificioso, che da si un vantaggio, ma solo nel breve termine, e non ne evita il fallimento futuro, in quanto è inevitabile e, proprio perché rimandato, sarà ancora più catastrofico. 

Chiudo qui il mio riassunto che, spero, possa avervi aiutato nella comprensione del video. 

Buona visione! 





martedì 12 novembre 2024

La mia diretta, su Facebook e su YouTube

Ieri, 11 novembre 2024, ho ripercorso il mio cammino da scrittore, presentando in diretta, su Facebook e su YouTube, i miei lavori.

Cammino diviso in due epoche, quella del periodo pre lock down e quella del periodo post lock down

Una netta distinzione, visto che i miei primi libri sono stati dei romanzi:

-Contrabbandati

-Interista da morire

-Un taxi per il paradiso ( scritto a quattro mani, insieme a Giuseppe Santabarbara)

Dopo il lock down, ho dato spazio anche ad un libro collettivo di denuncia sociale

-Il nemico invisibile  (scritto assieme a Catia Bruno, Carmela Bruno, Silvia Fiorini, Daniele Pasini, ed introdotto da Valentina Rigano) pubblicato nel 2022.

Ma maggiore spazio ho dedicato ai tre info prodotti

I due libri su Bitcoin, facenti parte della mia collana che ho chiamato Bitcoin. Il prezzo della libertà.

Il primo, uscito nel 2021 ed intitolato proprio 

- Bitcoin. Il prezzo della libertà 

Ed il successivo, uscito a fine 2023 ed intitolato 

- Bitcoin. Il prezzo della libertà. Quarta epoca e Lightning Network (scritto a quattro mani con Gabriele Baldini)

Nel mezzo di questi due lavori un altro info prodotto, uscito nei primi mesi del 2023, ed intitolato

- Una vita vincente. Guadagna, semplifica e realizza i tuoi desideri .

Spiegando come la realizzazione nella vita, di ciascuno di noi, debba essere lo scopo individuale, e come non ci sia nulla di egoista in tutto ciò. 

Tale obiettivo, non può prescindere da una buona gestione del denaro, e lo si può ottenere solo con azioni che mirano a guadagnare, semplificare e realizzare i propri desideri.

A differenza dei due libri su Bitcoin, questo info prodotto spazia sia attraverso la finanza decentralizzata (Bitcoin), sia attraverso i prodotti finanziari tradizionali,  liquidi (conto corrente, obbligazioni, titoli di Stato, azioni, ecc.) ed illiquidi (i beni immobili, ad esempio le case ed i terreni, ed i beni rifugio, ad esempio l'oro)

Spiega come sviluppare il proprio reddito finale, bypassando il percorso legato alla carriera (disponibile per pochi e non sempre meritocratico), grazie all'introduzione di più micro redditi che, sviluppati nel tempo e sommati l'uno con l'altro, potrebbero creare un mix esplosivo e vincente.

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Ma è evidente come la situazione circostante, riguardante la serata di ieri, che ha visto il Bitcoin segnare ripetutamente nuovi massimi, sgretolando, prima il muro degli 80000 dollari e poi, in serata, anche quello degli 85000 dollari, mi abbia portato a concentrarmi maggiormente sui due lavori inerenti l'argomento.

Prima con un'introduzione sul primo lavoro, scritto in autonomia e che ripropongo, invitandovi a cliccare qui, dove ripercorro anche i problemi, legati alla finanza tradizionale, che hanno ispirato il genio dello sconosciuto ( o sconosciuta, o sconosciuti) Satoshi Nakamoto ad inventare questo incredibile progetto, pubblico ed open source, chiamato Bitcoin,dove ogni operazione (non nominativa ma intestata tramite caratteri alfanumerici, a tutela della privacy) viene registrata su un registro pubblico, chiamato Blockchain, visibile da chiunque, non cancellabile ed in memoria per sempre (a tutela della trasparenza)

Continuando, successivamente, con il secondo lavoro, sicuramente più tecnico del primo, anche per l'introduzione (appena accennata nel lavoro precedente) del Lightning Network, curato in modo dettagliato dal mio collega Gabriele Baldini.

Nello spazio temporale messo a disposizione, ho altresì cercato di spiegare come Bitcoin sia da considerare un progetto inclusivo, oltre che sociale.

Non è mancato il mio risentimento per la proposta di legge, atta ad aumentare la tassazione, peraltro solo sulle plusvalenza realizzate dai cripto asset ( e quindi iniqua) al 42%, oltretutto fatta solo in Italia, e, al contempo, la mia preoccupazione per la situazione economica europea, decisamente meno competitiva delle altre realtà. 

Ma rimane intatta la speranza, che lo scenario, in un futuro non troppo lontano possa cambiare, già qualcosa si sta muovendo, da come ho spiegato nel precedente articolo. 

Mi scuso anticipatamente, se i tasti li ho toccati in maniera non del tutto approfondita, d'altronde, in un'ora, non era possibile poter fare di più, ragione per cui  è in progetto, a breve termine, una nuova presentazione, fatta a due, solo ed esclusivamente sul nuovo libro, potendo così scandagliare, in modo più preciso, sia i problemi economici e morali che risolve Bitcoin, sia  le caratteristiche del Lightning Network, utilissimo per micro pagamenti istantanei, a fronte di bassissime commissioni. 

Non resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo articolo. 

Ciao!!!!! 







mercoledì 30 ottobre 2024

Mentre l'Europa dorme, il resto del Mondo corre

Come scritto nell'articolo precedente, il governo italiano sembra intenzionato ad attuare una manovra a svantaggio dei possessori individuali di Bitcoin e cripto, a scopo, a mia personalissima opinione, solo "punitivo", in quanto si stima di incassare, da tale iniziativa, circa 17 milioni (un'inezia).

Anche il resto dell' unione europea non scherza, nel migliore dei casi vi è completo disinteresse, nel peggiore, invece, si vociferano proposte perfino peggiori e scandolasamente assurde, emblematico il caso della danimarca, dove si è proposto di tassare al 42% anche le plusvalenze non ancora realizzate.

Il ridicolo alibi esternato da Cornelli, legato alla mancanza di scopo sociale (da parte di Bitcoin), è fondato su un castello di sabbia che si sta sgretolando, troppe le incongruenze, di queste ne cito solo alcune, le più clamorose:

- il progetto Bitcoin è neutro, comandato da un algoritmo e fondato su regole immodificabili da chiunque (anche da chi l'ha costruito), nessuno ne è proprietario, solo chi decide, in libera scelta, di farne parte (più sociale di così!) 

- acquistare Bitcoin è ormai alla portata di tutti, in quanto non è nemmeno necessario un pc, ma può bastare anche un semplice cellulare ed una connessione internet (più inclusivo di così!) 

-le plusvalenze ottenute grazie all'investimento in etf su Bitcoin resterebbero al 26% (sono gli etf ad essere magici? A trasformare Bitcoin in un investimento sociale?) 

-le vincite realizzate grazie al gioco d'azzardo, riconosciuto per il suo immenso valore sociale (forse perché semina povertà in modo indiscriminato), sono solo del 20% (a tal proposito, perché?) 

Il resto del Mondo, invece, corre!

Nella vicina Svizzera, stato europeo ma non facente parte dell'Unione, non esiste tassazione alcuna, nei confronti degli investitori, sulle plusvalenze realizzate da qualsiasi investimento (anche in Bitcoin).

Negli Stati Uniti, uno dei due candidati alle prossime elezioni, Donald Trump, vorrebbe potenziare la mining farm e consolidarne la leadership (ebbene sì, gli USA sono i primi anche nel mining). 

I repubblicani hanno dichiarato apertamente la loro intenzione  di accumulare Bitcoin, e da vedere questi come riserva di valore, ed utilizzarli perfino per risolvere i problemi legati ad un debito pubblico ormai senza freni; a tal proposito (visto che, in quanto a debito pubblico, eccelliamo), una simile strategia, tanto semplice quanto intelligente, non potrebbe essere adottata anche in Italia? 

Gli attuali numeri due, i russi, vogliono potenziare la mining farm e diventare i leader mondiali del settore.

Il 18 ottobre 2024, nell'ultimo Forum dei Brics, è stato deciso che l'adozione di Bitcoin deve arrivare ai massimi livelli mondiali. 

Bitcoin, rivoluzione del mondo legata alla Blockchain ed intelligenza artificiale!

Su questo sta puntando il resto del Mondo, mentre qui in Europa si tagliano le gambe a chi vuole innovare. Incapacità o mala fede? Oppure entrambe? 

I nostri competitor stanno gettando le basi del futuro, perfino la disastrata Argentina si sta muovendo, intanto noi guardiamo al passato e decadiamo, mentre le monete Fiat, giorno dopo giorno, stanno perdendo sempre più valore e sono sempre più prossime allo schianto. 

Da cittadino, facente parte dell'Unione europea, spero ci sia un veloce e radicale cambiamento di approccio verso il prossimo futuro, prima che sia troppo tardi, ne va della nostra vita (e, ultimo ma non ultimo, anche della mia!) 

Concludo condividendo, con Voi lettori, una notizia di cronaca attuale, ovvero che, mentre sto scrivendo questo articolo, Bitcoin sta quotando più di 72000 dollari, ad un passo dal massimo di sempre, e con concrete probabilità, proprio nella giornata odierna, 30 ottobre 2024, di ritoccare nuovi massimi. 

Scritto ciò, vi saluto. 



mercoledì 23 ottobre 2024

Discriminati

 Ciao a tutti voi.

Non sono solito fare questi tipi di proclami, anzi è la prima volta che mi capita.
Vi chiedo (ovviamente se lo ritenete opportuno) di firmare la petizione che chiede, al governo in carica, di non alzare le imposte al 42% sulle plusvalenze, ottenute da investimenti in Bitcoin e criptovalute.

Sia ben chiaro, le imposte vanno pagate ed è giusto, in questi ultimi giorni di isteria, sono stato un triste ascoltatore di cavolate, sia dai pro cripto sia dagli anti cripto.

Ma è evidente che  un innalzamento (e molto marcato), solo sulle plusvalenze da cripto, è un atteggiamento discriminatorio che, sinceramente, non so neppure quanto sia legale.

Quel che si chiede, in questa petizione, è di lasciare inalterata la tassazione al 26%, così come vengono tassate le plusvalenze su altri investimenti: azioni, obbligazioni, crowdfunding e altro.

Se proprio si volesse giustizia, si innalzasse la tassazione sui titoli di stato che ( chissà perché?) godono di favori particolari, in quanto è del 12,5%. 
Probabilmente perché nessuno ci metterebbe più nulla? e la povera italietta, sempre più indebitata e sperperona, che fine farebbe?

Una manovra, questa, che, a detta dei governanti, mirerebbe a colpire i più ricchi, ma che, in realtà, colpisce solo i piccoli investitori.

Chi ha altissimi guadagni, il modo, lecito e (sia ben chiaro) legale, di evitare questa "rapina legalizzata", lo troverà facilmente, saranno i piccoli risparmiatori che dovranno soccombere, pagando diverse centinaia o qualche migliaio d'euro in più del dovuto.

Piccoli risparmiatori che hanno commesso la grave colpa d'investire in un asset profittevole e performante! Quindi da punire!

Una manovra, quindi, che non risolverà nulla, nemmeno alle sempre più esangui casse di questo stato, e che sa di accattonaggio.

Una manovra, oltretutto, ipocrita, in quanto proposta da un governo presentatosi ai suoi elettori come liberista, ma che sta attuando, almeno in questo caso, un socialismo estremo ed esasperato. 

Una manovra che, ho l'impressione, sia stata comandata dall'alto, non per niente, quando un esponente della maggioranza, Centemero (della Lega), si è espresso contro tale proposta, vi è stato l'immediato intervento del presidente della Consob Cornelli, che, tramite il quotidiano cattolico Avvenire, ne ha invece espresso totale compiacimento, sostenendo che l'investimento nel Bitcoin e nelle criptovalute non sia da considerare sociale, quindi da punire.

A tal proposito, vorrei precisare che, già solo cambiare le regole in corsa  (l'aumento della tassazione, proposto da un giorno all'altro, ed in progetto d'attuazione subito, dal 2025), è indice di una scorrettezza estrema, solo questo dovrebbe bastare per fare stridere la scelta della location, di ispirazione cattolica,  per esternare tale dichiarazione.

Oltretutto, non mi risulta che la finanza tradizionale non abbia le sue colpe, una su tutte l'impoverimento, a cui stanno andando incontro milioni d'italiani, quindi non credo che Tornelli fosse nella posizione di fare dichiarazioni di purezza, bontà e giustizia.

Parlando di mancanza di livello sociale, da parte di Bitcoin, il Presidente della Consob, si è inoltre fatto una clamorosa autorete, in quanto il sottoscritto, nel libro "Bitcoin. Il prezzo della libertà. Quarta epoca e Lightning Network " spiega perché Bitcoin sia un asset particolarmente inclusivo, ed il mio socio Gabriele Baldini, descrivendo egregiamente il Lightning Network, spiega quanto possa influire positivamente a livello sociale e, a tal proposito, comunico al quotidiano Avvenire totale disponibilità ad essere intervistato. 

Questo, senza contare che milioni di italiani detengono una parte di risparmi in cripto, e milioni di persone formano una società.

Qualora il Presidente Tornelli dovesse avere bisogno di un po' di formazione, (questo non lo so), il sottoscritto, purtroppo, tempo per potergliene dare non ne ha, ma potrebbe bastargli leggere il  libro appena proposto per fugare molte delle sue perplessità. 

Le criptovalute, oltretutto, sono anche dei progetti molto interessanti, che in un futuro non così lontano (in qualche Stato anche nel presente) potranno dare tanto lavoro.

Ovviamente l'italia, con questa proposta sciagurata, farà scappare le poche aziende che stanno operando nel settore, perdendo un'altra occasione per innovare e dimostrandosi, ancora una volta, qualora ce ne fosse il bisogno, uno stato vecchio, stanco e privo di qualsiasi strategia.

Ma quel che temo maggiormente, è la fuga dei giovani cervelli che, giustamente, saranno obbligati ad emigrare, in cerca di occasioni valide che valorizzino le loro competenze.

Tengo inoltre a precisare che, tale proposta, se andasse in porto, non sarebbe solo un atteggiamento discriminatorio verso una parte di investitori, ma anche una mancanza di rispetto nei confronti di ogni singolo individuo ed un nuovo attacco alla sacralità ed all'inalienabilità della proprietà privata. 

Prima di concludere, voglio leggervi un piccolo estratto della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America, pronunciata da Thomas Jefferson il 4 luglio 1776.

"Tutti gli uomini sono creati uguali, essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, tra questi vi sono la Vita, la Felicità e la Libertà" 

A quasi 250 anni di distanza, dalle nostre parti, tale messaggio sembra non essere ancora recepito, viste le gravissime e sgradevoli ingerenze sulla proprietà individuale, che rovinano la Vita, la Felicità è la Libertà del legittimo possessore. 


Scritto ciò, vi saluto e vi invito a cliccare il link qui sotto, leggere e, se volete, firmare! 



mercoledì 10 aprile 2024

La vera verità te la devi sempre cercare (il sassolino nella scarpa che mi sono appena tolto)

Secondo quanto hanno sempre riportato i media, Warren Buffet, che considero un mio maestro di vita, non ha mai gradito particolarmente Bitcoin.

È ovvio che io non la pensi così, nonostante questo non ho mai cambiato opinione su di lui. 

Sicuramente un po' mi spiaceva, in quanto tutto ciò mi portava a chiedermi in continuazione cosa lui avesse visto in più di me, che io proprio non riuscivo a vedere. 

Titoli che, in passato, trovavo on line (e che al momento non sono riuscito a riprendere), scrivevano, più o meno, ".... e se lo dice Warren Buffet" 

Da solo, poi, ero riuscito ad approfondire questa verità, in quanto Warren Buffet, ad un  asset come Bitcoin, preferiva le azioni, le obbligazioni, i terreni e gli immobili in quanto attività,  ovvero asset che garantivano una rendita.

Le azioni con i dividendi, le obbligazioni con le cedole, le case con gli affitti ed i terreni per tutto ciò che potevano generare.

E allora l'oro? Fu la domanda che mi feci, seguita da un'immediata ricerca che mi soddisfò alquanto, perché a Warren Buffet, da persona coerente qual è,  oltre a Bitcoin, non piaceva più di tanto nemmeno l'oro, pur riconoscendone le sue qualità di bene rifugio. 

Puntualizzazione omessa dai media,  e già da questo particolare capii che l' intenzione era, a senso unico, quella di screditare Bitcoin e tenerne lontano  la grande massa più tempo possibile. 

Approfondendo la conoscenza su questa persona, che ha fatto la storia della nostra economia moderna, tramite la lettura del libro "I consigli di Warren Buffet"  sull'oro sono state scritte testuali parole:

"L'oro è un bene improduttivo. Ne rilevo la sua utilità in vista di diversificazione, ma non dovrebbe rappresentare parte rilevante di un portafoglio". 

In una lettera agli azionisti, datata 2011,mentre l'oro quotava 1750 dollari l'oncia, scrisse che, se per assurdo, si fosse riunito e fuso insieme tutto l'oro allora presente sul Pianeta, circa 170 mila tonnellate, si sarebbe ottenuto un cubo di 21 metri per lato ed a parità di valore si sarebbe potuto acquistare ben più di  400 milioni di acri di terreno coltivabile (quello presente negli Stati Uniti). 

Warren Buffet si chiedeva, a distanza di un secolo, quanto mais, grano, cotone ed altro avrebbero prodotto tutti questi acri ed invitava a confrontarlo con l'oro che, per quanto bello, sarebbe rimasto immutabile e non avrebbe creato nulla. 

Continuando la lettura del libro si poteva, altresì, notare come anche le obbligazioni non fossero uno strumento particolarmente gradito a Warren Buffet, definendole ideali solo in certi momenti e per breve periodo, ma molto rischiose sul lungo termine, in quanto facile preda dell'inflazione (eppure, a noi piccoli investitori, vengono sempre promosse come asset sicuro, da coloro che dovrebbero aiutarci nella gestione del denaro)

E su Bitcoin? 

Warren Buffet è vero che disse di starne lontani, ma poi aggiunse:

"è un metodo per trasmettere denaro in forma anonima molto efficace" 

Scrisse che non ne capiva il suo valore intrinseco, ma anche che l'idea di una moneta non basata su valuta FIAT e non legata ad un governo riscontrava un certo fascino, ma che, al momento, non entrava nel suo "circolo di competenza", pertanto si sarebbe momentaneamente limitato ad osservare i suoi sviluppi. 

Certo! Non era quella una promozione per il Bitcoin, ma nemmeno una secca bocciatura come è sempre stato fatto credere. 

È tutto? 

Assolutamente no! Nel proseguio del  libro, in un capitolo intitolato l'ABC del Business,  Buffet segnalava i leader di ieri e di oggi ed io, ne riporto l'elenco:

-tra i leader di ieri: Alexander Graham Bell, Rose Blumkin, Andrew Carnegie, Walt Disney, Thomas Edison, Jack Welch, Henry Ford, Katherine Graham, William Randolph Hearts, Steve Jobs, Ingvard Kamprad, Ray Kroc, Estée Lauder, J. P. Morgan, Rockfeller, Cornelius Vanderbilt, Sam Walton, Thomas Watson Jr. 

E tra i leader di oggi? Bernard Arnault, Mary Barra, Jeff Bezos, Richard Branson, Michael Bloomberg, Tim Cook, Jamie Dimon, Jack Dorsey, Bill Gates, Paul Allen, Steve Ballmer, Reed Hasting, Kjlie Jenner, Robyn Fenty, Phil Knight, Jack e Pony Ma, Robin Li, Rupert Murdoch, Elon Musk, Amancio Ortega, Howard Schultz, Oprah Winfrey, Mark Zuckenberg, Sheryl Sandberg ed infine, messo in ultima posizione solo per la sua identità ancora ignota, indovinate un po' chi ha nominato? 

Proprio Satoshi Nakamoto, colui o colei, o coloro, che ha inventato il protocollo Bitcoin. 

Letto ciò, il sassolino dalla scarpa me lo sono tolto, chissà che in futuro non me ne tolga altri? 

L'importante è comportarsi da uomini e non da pupazzi,  cercandosela da soli la verità, proprio come insegnava il mitico Bud Spencer nel suo film Bomber


venerdì 5 aprile 2024

Oro ai massimi: potrebbe essere un segnale di pericolo

Ieri, in data 4 aprile 2024, l'oro ha nuovamente disintegrato i suoi massimi, arrivando a quotare ben 2300 dollari l'oncia.

Compito di questa materia prima, è sempre stato quello di proteggere la ricchezza dall'inflazione e, se i mercati lo stanno comprando, potrebbe essere auspicabile che si aspettino una ripartenza dei prezzi.

Metto a disposizione l' estratto di un video su YouTube, che ha come protagonista il giornalista del quotidiano economico "Sole 24ore" Vito Lops, che parla proprio di questo.

Si! Lo so che mettersi a parlare di prezzi dell'oro, del Rame, dell'Argento, o di qualsiasi altra materia prima, può essere ben noioso! e che la reazione di chiunque, quando mi sente parlarne, a meno che non sia un addetto ai lavori o un appassionato della materia (un po' come il sottoscritto) sia di rispondermi (se è educato e benevolo) con un "chissenefrega" , mentre, qualora fosse un po' meno diplomatico, con un invito ad andarmene a quel paese.

Non mi offendo! Capisco che la vita presenta già notevoli complicanze ed ognuno di noi ha già i suoi problemi, vorrebbe semmai svagarsi nei momenti di riposo, e non essere annoiato con queste notizie che, di eccitante, hanno ben poco.

Eppure sono proprio queste le informazioni da sapere, in quanto sono quelle che determinano lo svolgimento della nostra vita. 

L'aumento del prezzo dell'oro, come spiega Vito Lops, che vi invito nuovamente (a costo di apparire ridondante) ad ascoltare con estrema attenzione, spesso anticipa un aumento dei prezzi generalizzato, è un'importantissima avvisaglia dell'arrivo di un'ondata o (come nel nostro caso) di una nuova ondata dell'inflazione. 

Avrete sentito discorsi tipo "con 50 euro prima riempivo il carrello della spesa, mentre ora riesco a comprarmi quattro cose!" 

Per farla semplice, il pericolo imminente è che, per queste quattro cose, 50 euro potrebbero non bastare più. 

E quindi noi? Cosa potremmo mai fare per impedire tutto ciò? 

Nulla! Proprio nulla! 

Ed allora, perché saperlo? 

Per proteggerci e, contestualmente alle nostre possibilità, correre ai ripari. 

E come? 

Sicuramente iniziando a seguire i mercati, per tenersi aggiornati e non per speculare in preda a brama di guadagno. 

E poi tramite azioni mirate! 

Personalmente consiglio la lettura dei libri. 

È ovvio che il sottoscritto non possa non suggerire una parte dei suoi:

- Una vita vincente

Nel quale spiego i metodi, a disposizione anche di una persona comune come me, per riuscire ad aumentare i guadagni, tramite la formazione di più micro redditi

Ed i due su Bitcoin

- Bitcoin! Il prezzo della libertà 

- Bitcoin! Il prezzo della libertà. Quarta epoca e Lightning Network (scritto con Gabriele Baldini) 

Non volete acquistare i miei lavori? 

Rimanendo nell'ambito della mia casa editoriale, posso suggerirvi

- Il Manifesto dello Slow Business di Massimo Calabria

- Alfabeto della vita di Stefania Celotti e Silvia Gamberino. 

Non prendo le marchette! Se per caso doveste avere questo dubbio ma, per fugare ulteriormente ogni sospetto, vi segnalo anche libri al di fuori di essa. 

-Ricco solo risparmiando di Francesco Narmenni

-I consigli di Warren Buffet di John e Tyler Longo

-Il nuovo ordine mondiale di  Ray Dalio