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IL PREZZO DELLA LIBERTÀ

mercoledì 14 maggio 2025

Sempre connessi, mai presenti

Siamo ovunque, tranne che qui. 

Le notifiche ci chiamano, gli aggiornamenti ci rincorrono, i feed scorrono. 

Viviamo in un eterno presente digitale, che ci ruba la presenza reale.


La connessione perenne, da promessa di libertà, è diventata una nuova forma di dipendenza. 

Non riusciamo più a stare fermi, né soli, né in silenzio. 

Ogni attimo di vuoto dev’essere riempito da uno schermo, da un input, da una voce virtuale.


La cosa più rivoluzionaria oggi non è l’iperconnessione, ma il contrario: scollegarsi. 

Stare in silenzio. Guardare negli occhi. Ritrovare l’autenticità nei gesti semplici, non filtrati.

Eppure, ogni volta che ci proviamo, sentiamo l’astinenza. 

È l’ansia da disconnessione, un vuoto che ci mette a nudo.


Un tempo si diceva “il silenzio è d’oro”, oggi sembra quasi una minaccia.

Ma se non riusciamo a essere presenti nel momento che viviamo, in che vita siamo immersi davvero?

Viviamo un’epoca dove il rumore è diventato la normalità. Ma forse il vero coraggio è spegnere. Tacere. Ascoltare.

Perché la presenza, quella vera, non ha bisogno di Wi-Fi

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