Viviamo cercando di controllare ogni aspetto della nostra esistenza.
Il lavoro, il tempo, gli altri, perfino il futuro.
Facciamo piani, impostiamo sveglie, compiliamo agende, scegliamo le nostre mosse con l’illusione che, così facendo, tutto andrà come deve.
Ma la realtà si diverte a ricordarci che il controllo totale è un’illusione.
Possiamo fare del nostro meglio, certo, ma esistono variabili – imprevedibili, caotiche, spesso invisibili – che sfuggono a ogni nostro tentativo di gestione.
Ed è proprio lì che risiedono l’imprevisto, la bellezza, la crescita.
Non significa vivere nel caos, ma accettare che l’ordine che cerchiamo è fragile, temporaneo, mai garantito.
Il vero equilibrio nasce quando smettiamo di voler controllare tutto e impariamo a danzare con l’incertezza.
Perché, paradossalmente, è proprio quando smettiamo di aggrapparci al controllo che iniziamo davvero a vivere.
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