È stato eletto un nuovo Papa.
Non lo conosco, come immagino la maggior parte delle persone.
Ma – da una visione che mi piace pensare obiettiva – leggendo il suo passato, ho avuto una buona impressione.
Non parliamo di un uomo da scrivania o da cerimoniale.
Parliamo di un uomo d’azione.
Uno che ha vissuto le missioni, che ci è stato davvero, tra la gente, nel fango, nel bisogno, nel silenzio, che si è sporcato le mani.
Non come certi buonisti che – come scritto nel precedente articolo (vuoi leggerlo?) – predicano bene e razzolano male.
Quelli che, con il portafoglio degli altri, sono empatici, ma con il proprio diventano improvvisamente, come per magia, pragmatici.
E lui come sarà?
Ovviamente non posso saperlo. Nessuno può.
Possiamo solo leggere il passato.
E da lì trarre qualche spunto.
Poi sarà il tempo a parlare. E i fatti a raccontare la verità.
Nel frattempo, non resta che augurargli buon lavoro.
E sperare che venga messo in condizione di fare.
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