domenica 30 dicembre 2018

Leoni dietro alla tastiera

Ciao a tutti,
spero abbiate passato un Buon Natale.

Purtroppo è un po' che non scrivo perché impegni vari mi han tenuto ben lontano dal pc.

Diversi sicuramente sono gli argomenti su cui si potrebbe parlare, in particolar modo sulla delicatissima situazione del nostro Paese, ma su una cosa, riguardante in qualche modo il sottoscritto, oggi mi vorrei soffermare.

Un piccolissimo ed insignificante incidente di percorso che però non mi è passato inosservato e mi ha fatto meditare sul comportamento delle persone.

Tre giorni fa  avevo approfittato di un po' di tempo libero e di un insieme di circostanze favorevoli per fare un po' di pubblicità organica, ovvero gratuita, giusto per dargli un po' di visibilità, ad uno dei miei due libri pubblicati: Interista da morire.

Le circostanze favorevoli erano due:
il periodo di vacanza e quindi di relax da parte di molti lavoratori;
la recentissima vittoria dell'Inter nello scontro diretto contro il Napoli, tenutosi la sera di Santo Stefano.

Post fatto sul mio profilo, sulle pagine gestite dal sottoscritto: Cristiano Casalini scrittore ed Il biscione nerazzurro, in un gruppo di lettura e , soprattutto, in qualche gruppo interista.

Il post è piaciuto con mia grande soddisfazione a  molti tifosi social, ma in uno di questi gruppi, si è verificato un malinteso.

La pubblicità del libro intitolato "Interista da morire" sembra sia sembrata, tra quei ragazzi, inappropriata per via del tifoso (tra l'altro interista?) morto il giorno prima.

Non rispondo che ho diritto a pubblicizzare nonostante tutto perché a me è spiaciuto per il ragazzo, oltretutto padre di due bambini,  non è nelle mie corde essere cinico;
non rispondo nemmeno che il ragazzo morto, forse nemmeno tifoso dell' Inter, ma poco cambia, era sceso da Varese per delinquere, in quanto coinvolto in tafferugli tra tifosi e tutto ciò non è mai concepibile, e non lo è a maggior ragione se si è padri di famiglia,  trattasi però di una vita umana e perciò sento dispiacere.

Rispondo invece che l'interpretazione di quelle persone è stato un fraintendimento e che la mancanza di buon gusto non esiste, dire "Interista da morire" è come dire "Ti amo da morire" o "Mi piaci da morire", in questo caso il "da morire" equivale alla parola "Infinito",  nulla farebbe ricondurre alla tragica morte dello sventurato, credo sia ovvio e non ci sia bisogno di essere Manzoni o Leopardi per capirlo.

Ma non è tanto il fraintendimento il problema, quanto quello che è seguito a catena dopo la prima reazione di uno di loro.
Il livore, la rabbia, le parole, le bestemmie e gli insulti scritti (tra l'altro molto ingenui, in quanto perseguibili penalmente se solo avessi voluto farlo).
Personalmente ho preferito eliminare immediatamente il post, dichiararmi dispiaciuto (senza scusarmi ovviamente) per l'accaduto e che mai più avrei disturbato loro con la mia sgradita presenza.

Livore dietro alla tastiera, ove tutti diventano Leoni, o meglio ancora leoni ( il minuscolo è più appropriato) nella tranquillità del loro quasi anonimato e talvolta anonimato (quando si espongono con nomignoli e senza foto) e protetti dalla barriera del pc (che sicura  non lo è, ma psicologicamente fa sentire inattaccabili).

Mi viene in mente un vecchio post "Il cliente ha sempre ragione?" dove sottolineo il comportamento di tante persone quando, trovatisi nel ruolo di "cliente", pensano di poter aver licenza di fare e dire tutto e calpestare il lavoratore davanti a loro.

Quello che mi chiedo è PERCHE'?
Che senso ha sfogare la propria rabbia repressa, perchè di questo trattasi, in questo modo?
Forse perché sanno nel loro inconscio di essere dei CONTRABBANDATI  ma non lo vogliono ammettere ?

Questo mi chiedo ogni volta che vedo reazioni scomposte e sguaiate, contro ognuno di noi, nei social, questo mi chiedo quando vedo automobilisti che si insultano tra loro in fila.

Scritto questo,chiudo il discorso, vi auguro Buon Anno e vi ricordo che

CONTRABBANDATI è il titolo del mio primo romanzo e che lo potete acquistare direttamente in versione kindle a questo link:
https://www.amazon.it/Contrabbandati-Cristiano-Casalini-ebook/dp/B077TKBCNG

martedì 13 novembre 2018

Quanti capponi in questo mondo!!!

Qualche giorno fa mi stavo rileggendo i "Promessi Sposi".

A scuola già in teoria l'avevo letto, ma da studendo modello qual ero (ironico!) me lo ero studiato sul bigino!!!

Preferivo e preferisco anche ora altri scrittori, in primis i Maestri americani Hemingway e Stejnbeck!

Non che non mi piacesse, il romanzo era per me una bella storia, un po' troppo lunghina per i miei gusti, ma bella! Questo pensavo! Non insultatemi :)

Però nel tempo l'ho rivalutato moltissimo ed è eccezionale il significato che ha questa bellissima opera.

Su un punto in particolare mi sono soffermato, il pezzo del viaggio di Renzo verso la casa del controverso personaggio Azzeccagarbugli.

In dote con sè due capponi legati, ancora vivi ma dalla sorte segnata.

Il pezzo rimastomi ultimamente impresso, quando una volta mi ero detto "Ma chi se ne frega! Deve sempre allungare la trama questo?" è quello nel quale i due capponi si beccavano l'uno contro l'altro, come due compagni di sventura.

"Sono solo dei capponi ed è ovvio che facciano così" mi ero detto, ma purtroppo così facciamo anche noi esseri umani, soprattutto nel mondo del lavoro!!!

Per noi lavoratori, ogni giorno che passa, le condizioni peggiorano sempre di più, siamo sempre meno tutelati e sempre più Contrabbandati!!!

Contrabbandati come il titolo del mio romanzo, qui sotto trovate l'indirizzo per andarvi a leggere l'estratto

https://scrittorichepassione.blogspot.com/2018/04/contrabbandati-estratto.html

Ma questa situazione è anche, anzi è soprattutto colpa nostra!!!

Da sempre è risaputo che l'unione fa la forza!!!

Solo la divisione tra noi rende i ricchi e potenti ancora più ricchi e potenti e noi, i tanti poveri, ancora più poveri.

Poveri e Corruttibili! Come i presonaggi presenti in Contrabbandati!

Vuoi leggerlo? Clicca qui sotto e con soli 1,99 euro acquisterai il kindle
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Poveri e Corruttibili! In vendita per quattro denari, quanti quelli con cui Giuda tradì Gesù!

Basterebbe rinunciare ad un piccolo ed immediato tornaconto personale per godere in un medio termine di maggiori benefici ed anche di un Mondo più giusto e, soprattutto, senza essere ricattabili da nessuno!

Se nei Promessi Sposi è la Provvidenza a mettere a posto tutto, nel mio "Contrabbandati " è la mano dell'uomo giusto ad opporsi al sistema ingiusto.

Libri così diversi, ma in fin dei conti dallo stesso significato, entrambi inneggianti il valore della libertà, dove a trionfare deve essere l'onestà e la giustizia, non la corruzione e la furbizia.

Leggi anche: La registrazione della mia intervista
scrittorichepassione.blogspot.com/2018/11/la-registrazione

La registrazione della mia intervista

Ecco a voi, in attesa del video, la registrazione della mia intervista.

https://drive.google.com/file/d/0BzSjgIZkG2cPNllZUW9oMlI5eWtscEZENTlrWC1faGVWdU9V/view?usp=drivesdk

Essendo raggiungibile solo in Lombardia ed andando in onda la trasmissione da mezzanotte alle tre del mattino, spero di far cosa gradita  a chi avrebbe voluto ascoltarla ma non era in condizione di farlo.

Leggi anche: Intervistato su Contrabbandati
scrittorichepassione.blogspot.com/2018/11/intervistato-su-co

venerdì 2 novembre 2018

Intervistato su "Contrabbandati"

Qualche giorno fa, contattato da Live Social, sono stato intervistato sul mio romanzo "Contrabbandati".

Per chi non lo conoscesse , "Contrabbandati" narra la triste avventura di due clandestini soggetti alla brutale ingiustizia del caporalato.
E' uno spaccato della vita di persone comuni, di colleghi compagni di sventura, disposti a tutto per il "Dio soldo" e di Padroni prepotenti che, come i potenti governano il sistema.
Sembra tutto perduto, ma per fortuna esistono anche un Commissario ed un Giornalista, gli "onesti" o i "pazzi" che vogliono a tutti i costi cambiare il mondo.

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oppure preferite prima leggervi l'estratto?
Digitate:
https://scrittorichepassione.blogspot.com/2018/04/contrabbandati-estratto.html

Questa è stata la seconda intervista della mia vita, se si considera tale anche la presentazione in pubblico tenutasi il 13 ottobre a Peschiera Borromeo (MI).

Inutile nasconderlo, ero teso ed emozionato, avrò mascherato bene?
Sono stato un bravo o un pessimo attore?
Io punto più sulla seconda ipotesi, ma non ve lo dico :)

Se vorrete scoprirlo da voi o se (preferirei) vorreste approfondire la vostra conoscenza su "Contrabbandati", basterà sintonizzarvi su Radio Lombardia nella notte tra Domenica e Lunedi, tra il 4 e il 5 novembre, l'orario purtroppo non lo so, da mezzanotte alle tre.

Per chi è meno nottambulo, a breve potrete vedere il video in facebook!!!!!

Ciao a tutti , al prossimo post!!!

Leggi anche: Il Cliente ha sempre ragione?
https://scrittorichepassione.blogspot.com/2018/11/il-cliente-ha-sempre-ragione.html


giovedì 1 novembre 2018

Il Cliente ha sempre ragione?

Il Cliente non ha sempre ragione, ma è sempre un Cliente.

Il Cliente ha sempre ragione. Il Cliente è il centro della tua attività. Il Cliente è il motivo principale del tuo businnes. Mantieni il focus sul Cliente.
Sono tutte affermazioni che fondano la presenza negli affari di una buona azienda.
Sono tutte frasi che, chi lavora o ha lavorato in un centro commerciale o in un negozio, si è sentito ripetere fino alla nausea.

 Ma sarà sempre vero? 
Da lavoratore rispondo con un secco no! Ma cerco di essere obbiettivo e calarmi nei panni dell'imprenditore e dell'azionista, coloro che hanno il guadagno diretto dal lavoro di una società.
 Da addetto ai lavori, ritengo incontestabile che ci sono clienti ai quali non si può piacere, sono quelli che cercano di portarti ben oltre a quello che un lavoratore, obbediente ai dettami dell'azienda, può dare.
 Con questi clienti ritengo doverosa almeno una valutazione della loro redditività e, qualora si rivelasse insoddisfacente, prendere in considerazione il taglio di ogni rapporto.

 Il discorso non riguarda i clienti verso i quali sono stati commessi errori, anzi ammettere l'errore, sistemarlo ed offrire una gratificazione immediata potrebbe essere una buona scelta.
 Riguarda quelli incontentabili, spesso impazienti, rudi, poco realistici e (ammettiamolo) anche maleducati. Spesso le provano tutte pur di avere forti sconti o vogliono addirittura ottenere a costo 0. Magari l'errore è partito da loro, ma i lavoratori se erano competenti si dovevano accorgere. E se non vengono accontentati cercano di distruggerti con cattive recensioni.

 Ma perché?
 Forse l'avidità e l'insoddisfazione della loro vita; forse perché son solo dei mediocri, miti innanzi ai lupi e predatori innanzi agli agnelli.
Gente che non dovrebbe essere presa in considerazione.
Come capire se una recensione è affidabile o meno? Innanzitutto se è firmata, la maggioranza (soprattutto quelle più cattive) restano coperte dall'anonimato. Anonime come loro, parassiti nella società dal valore nullo o anche sotto lo 0.

Essendo queste, persone che vogliono prevaricare sull'altro, sono dei competitivi.
Bramosi di successo (che non otterranno mai) e di comando.
La competitività può essere buona, ma anche cattiva, per riconoscerla chiudo con un detto popolare:
Quando costruisci un castello, se vuoi che sia il più alto di tutti, hai due modi per riuscirci:
o prendi in considerazione quello che l'ha costruito più alto e cerchi di batterlo, o distruggi tutti i castelli più alti del tuo.

Ciao a tutti, al prossimo post.

Leggi anche: La libertà non ha prezzo
https://scrittorichepassione.blogspot.com/2018/10/la-liberta-non-ha-prezzo.html

sabato 27 ottobre 2018

La libertà non ha prezzo!!

Stamattina ero libero da impegni lavorativi, mi sono fatto forza ed ho vinto la pigrizia, ho indossato la tuta, le scarpe da running e fuori!!!

Me lo sono imposto all'inizio, perché la temperatura, com'è giusto che sia, si sta abbassando, e la mattina fa freddino, non come dovrebbe, ma i primi freddi si patiscono sempre di più.

Sotto il caldo delle coperte si sarebbe stato meglio, almeno all'inizio, ma poi, dopo i primi minuti di assestamento, il corpo è andato in temperatura e per una mezz'oretta (molto scarsa) sono tornato il Cristiano dei vecchi tempi.

Il ritmo è ben diverso, i bei tempi vissuti da runner sono passati, ma la testa rimane sempre quella, ad un certo punto mi sono  chiesto perché mi facessi tanti problemi ad uscire, mi chiedevo addirittura perché abbia smesso e se non fosse il caso di ricominciare, anche con le gare.

Correre è un impegno, richiede tanto sacrificio e costa solo! Nulla in cambio! Almeno agli occhi esterni, e allora...perché? Ma chi me lo fa fare?

Per dimagrire? Ci sono altre scorciatoie più facili.
Per tonificare? Ci sono altre scorciatoie più facili.
Per vincere? Vince solo uno e per breve periodo, dal secondo in poi perdono tutti.

E allora perché?

Perché correre ci fa sentire liberi e la libertà non ha prezzo.

Qualche mese fa scrissi un post: Sicurezza o Libertà?
Entrambe non collimano! O una o l'altra!
Il caldo delle coperte rappresenta la sicurezza, il freddo del mattino e tu lì a faticare rappresenta la libertà.

In quella mezz'ora mi veniva in mente quando, nel lontano (ma non troppo) inverno del 2009, gelido da far paura, anche quando iniziavo il turno di lavoro a mezzogiorno(anzi soprattutto quando iniziavo a lavorare tardi, e quindi dovevo allenarmi presto)  mi alzavo di buonora  per fare colazione, poi mi rilassavo con la lettura ed alle 8,30 ero davanti al centro sportivo Metanopoli di San Donato Milanese ad aspettare che aprisse.

Mi cambiavo veloce e poi fuori per il riscaldamento (ad 1 grado sotto lo 0!)
In programma c'era da correre l'ora a ritmo medio, il mio medio era intorno i 4' al km, quindi venivano più o meno 15 km da correre costanti (leggermente più lento l'inizio, leggermente più veloce il finale)

Durante il riscaldamento e durante i primi chilometri mi chiedevo sempre chi me lo facesse fare, ora invece vorrei avere la macchina del tempo e tornare a vivere quei momenti.
Durante gli ultimi chilometri mi sentivo un grande perché facevo quello  mi piaceva e fare quello che ci piace significa essere liberi.
Fare quello che ci piace è contro il sistema, essere liberi è contro il sistema, ma non contro i nostri interessi.
Il sistema non ci vuole liberi, da bambino venivo sgridato dalle insegnanti quando dicevo "faccio quello che mi pare e mi piace".

Una risposta definitiva sull'immenso valore della libertà  la ebbi qualche anno fa da un anziano ed ho riportato il tutto nel post Nulla è più fallimentare che giocare sempre sul sicuro

INTERI POPOLI IN PASSATO HANNO COMBATTUTO PER LA LIBERTA' A COSTO DI UNA VITA PIU' SCOMODA ED INSICURA, ALLA RICERCA DELLA TERRA PROMESSA (da non confondere con la canzone di Eros Ramazzotti)

Ora vi saluto

Al prossimo post

Leggi anche: Bitcoin, Worldometers, Coinmarketcap (parte 2 )
https://scrittorichepassione.blogspot.com/2018/10/bitcoin-worldometers-coinmarketcap.html