martedì 2 novembre 2021

Green Pass: ma sarà un successo?

Le vaccinazioni proseguono spedite. Così raccontano alle televisioni nazionali. L'obbligo di esibire il Green Pass, sia per accedere a locali al coperto, sia per lavorare, ha sicuramente dato una grande spinta. Ma si può parlare di successo? I dati non dicono questo, nell'ambito della sanità risulta che son ben 30000 i lavoratori che han deciso, nonostante tutto, di non vaccinarsi e quindi senza Green Pass. 30000 sono tanti, soprattutto nell'ambito della sanità e, considerando la durata dell'obbligo, fino al 31 dicembre di quest'anno, si rischiano grossi disagi in questi mesi. Disagi che in molti ospedali si stanno riscontrando! Di chi è la colpa? Di chi ha deciso di non vaccinarsi o di chi ha imposto tal obbligo anche per poter lavorare? Non lo so e non spetta a me esprimere un giudizio. Una cosa è certa, i problemi adesso ci sono e non sono trascurabili! Un dubbio però mi assale. Se è vero che, in casi di pandemia, la nostra Costituzione prevede che lo Stato può imporre, prendendosene tutte le responsabilità, il vaccino, perché questo non è stato fatto e si è ricorsi ad una soluzione ibrida che sa di ricatto e di furbata? A voi lettori, se vorrete, l'ardua sentenza

sabato 30 ottobre 2021

Borse americane ai massimi di sempre

Nella giornata di ieri, 29 ottobre 2021, Standard & Poor e Nasdaq hanno registrato nuovi massimi, mentre il Dow Jones c'è andato molto vicino. Questa euforia è probabilmente dovuta ad un grosso quantitativo di denaro messo in circolazione e dall'intenzione, almeno attuale, della Fed, a non rallentarne il ritmo. Nuova stampa è sinonimo sia di crescita finanziaria dei mercati, sia di crescita economica. L'obiettivo dichiarato degli Stati Uniti è la disoccupazione vicina allo 0. Si è infatti recentemente discusso di tarare l'obiettivo inflattivo, da parte della Fed. Più di un economista ha dichiarato di ritenere opportuno un innalzamento dell'inflazione dal 2 al 4%. Detto così, ai molti, può sembrare argomento di scarso interesse, ma questo cambiamento di politica, se si concretizzasse, dovrebbe cambiare l'atteggiamento di tutti noi. Un'inflazione più alta servirà sicuramente a far correre l'economia e la perdita di potere della moneta ad alleggerirne il debito. Gli Stati Uniti hanno un indebitamento che si aggira al 125% del Pil ed è forte, per gestirlo c'è bisogno di una forte crescita economica e l'aumento dell'inflazione è la giusta risposta alla sua risoluzione. Indirettamente molti altri Stati potrebbero beneficiarne, perchè se è vero che gli Stati Uniti hanno un problema di forte indebitamento, è anche vero che ce ne sono altri (tra cui il nostro, attestato intorno il 157%) più indebitati. Il Giappone, per fare un esempio, spicca su tutti, con un debito pari al 257% del Pil, alle sue spalle Sudan (212%) e Grecia (210%) con un debito superiore al 200%. Se è vero che l'inflazione alleggerisce i debiti, è però anche vero che è deleteria per il risparmio. E' evidente, l'avevo già scritto in precedenza considerando un'inflazione al 2%, che investire è l'arma per rispondere all'inflazione nel lungo termine e, in orizzonti temporali di lunga gittata, l'azionario tende a dare rendimenti migliori. Se le banche principali spostassero l'obiettivo da un 2 ad un 4%, si dovrebbe ragionare anche su un orizzonte temporale di medio termine e non sarà facile, perchè se con l'azionario puoi gestire il rischio beneficiando del tempo a disposizione, nel breve termine, per via della sua volatilità, potrebbe risultare rischioso. Purtroppo non si potrebbe più nemmeno parcheggiare una cospicua cifra a liquidità, non solo si registrerebbe una perdita di valore certa, ma addirittura eccessiva. Se con un'inflazione al 2, una perdita di potere d'acquisto, nel medio/breve sarebbe tollerabile, con un 4 potrebbe non risultarla più. Simulando un'inflazione del 2%, una cifra di 10000 euro detenuta in un libretto postale (non da rendimenti ma non è nemmeno soggetta a spese), in un arco temporale di 3 anni il capitale, pur mantenendo lo stesso valore nominale, subirebbe una perdita di valore leggermente inferiore al 6% ed il suo potere d'acquisto equivarrebbe agli attuali 9411,92 euro. Simulando un'inflazione del 4%, il discorso sarebbe già ben diverso, nonostante un arco temporale così limitato, il suo potere d'acquisto, a soli tre anni di distanza, equivarrebbe addirittura a 8847,36 euro! La perdita, in questo secondo caso, sarebbe ben del 6% rispetto al primo. La soluzione? Solo una, studiare metodi alternativi, se prima era megliofarlo, ora è un obbligo!

giovedì 28 ottobre 2021

Monte Paschi, un buco enorme senza fine

Che ci fosse in corso una trattativa da parte di Unicredit volta all'acquisizione di Monte dei Paschi si sapeva. Probabilmente è notizia di dominio anche il fallimento della trattativa, Unicredit ha preferito andare per la sua strada. D'altronde, Monte dei Paschi, è riuscita nell'impresa di far molto peggio anche di Alitalia. Mentre Alitalia è riuscita ad accumulare "solo" un passivo di circa 10 miliardi di euro in vent'anni, Monte dei Paschi ne ha accumulati ben il doppio nella metà del tempo, complice scelte infelici come l'acquisizione onerosa di Banca AntonVeneta e lo scandalo sui derivati. E' da qualche anno che lo Stato, acquisendola in gran parte, ci sta rimettendo e non poco, forse svendendola o, addirittura, regalarla, ne otterrebbe un guadagno. Il triste epilogo è inevitabile, o lo Stato ci rimette a spese di noi contribuenti, o la banca fallisce inesorabilmente, causando la perdita di tantissimi posti di lavoro. Forse la rimessa continua dello Stato è il minore dei mali, può non piacere ma non vedo, al momento, alternative, ci rimetteremo tutti noi ma almeno non si crea ulteriore disoccupazione. Mi augurerei tuttavia (pur senza contarci troppo) che, almeno, i protagonisti di questo scempio, i responsabili di questo disastro tramite le loro scelte scellerate, siano chiamati a risponderne e non coperti come al solito.

martedì 26 ottobre 2021

Bitcoin: attenzione alla bolla!

Secondo i dati riportati dalla storia passata, il prezzo di Bitcoin potrebbe (e scrivo potrebbe) esplodere da un momento all'altro. Questo porterebbe ad un inevitabile grande interesse mediatico e conseguente eccessivo entusiasmo. A grandi risalite però, è risaputo, spesso corrispondono grandi correzioni, quindi attenzione!!! Questo è un brevissimo articolo che ho scritto solo per mettere in guardia i lettori! Alla prossima. Ciao

lunedì 25 ottobre 2021

Criminalità italiana in progressiva diminuzione

Io credo molto nei numeri perchè i numeri sono freddi, obiettivi e neutrali. I numeri non hanno nè credi nè tinte politiche. Dai numeri si scoprono notizie che, sentendo i media, mai avremmo creduto. Avreste mai detto che la criminalità, in questi ultimi anni, stia via via diminuendo? Io no! Eppure i numeri dicono questo. Secondo Lab24, le denunce nel 2015, in Italia, sono risultate essere 258559, 244996 nel 2016, 237365 nel 2017, 234116 nel 2018, 228084 nel 2019, 219671 nel 2020. Secondo i dati, nell'arco temporale di 5 anni, i reati risultano essere calati del 15%. Miglioramenti anora più marcati su Milano, la città costantemente con il peggior rapporto tra reati e popolazione, è passata dalle 8088 denunce ogni 100000 abitanti del 2015 alle 6697,4 denunce dello scorso anno (meno 17%). Nel 2021 la tendenza sembra essere più che mai confermata, a ieri, le denunce risultavano essere 159613 e, se si confermase questa tendenza fino a fine anno, si chiuderebbe con un numero "teorico" di reati inferiore ai 200000, sempre tanti, ma in notevole diminuzione. Non so se sia stata presa in considerazione, almeno in parte, la "teoria delle finestre rotte", la quale teorizza che, reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi, il bere in pubblico, la sosta selvaggia o l'evasione nel pagamento di parcheggi, mezzi pubblici o pedaggi, si contribuisce a creare un clima di ordine e legalità e si riduce il rischio di crimini più gravi.

Elia Viviani, orgoglio nazionale!

Questo e' un momento difficile per la nostra Italia. Almeno nello sport, tuttavia, ci siamo fatti onore. Sia negli sport di squadra, sia negli sport individuali. Quelle che, in particolare, mi han fatto venire i brividi lungo la schiena, in questo 2021, sono state le imprese ciclistiche. E'dagli scatti in salita del povero Pantani e dalle discese mozzafiato di falco Savoldelli che non provavo queste emozioni. I ciclisti campioni olimpici ci sono riusciti e c'è riuscito ieri Elia Viviani, entrato ufficialmente nella classifica dei miei preferiti.

sabato 23 ottobre 2021

Quando la democrazia è a rischio

Green pass, manifestazione violenta da parte di esponenti di estrema destra, polizia inerme che resta immobile a guardare, per poi mostrare i muscoli pochi giorni dopo contro i più miti portuali. Che l'Italia non fosse un luogo giusto lo si sapeva da tempo, già l'estrema tutela data all'inquilino ai danni del legittimo proprietario di casa, la dice lunga su quanto vengano fatte rispettare le regole! Se così non fosse, forse, la mafia non sarebbe così potente da fatturare piùdi qualsiasi azienda italiana. Mi spavento quando sento dire che ci vorrebbe la dittatura, basterebbe solo rispettare le regole. Possibile che sia così difficile?