Incontrai un conoscente, in un bar mentre stavo consumando un caffè, ma non ricordo bene in quale. Senza che dissi o facessi nulla, mi offese. Mi disse di non credermi chissà che perché avevo iniziato a scrivere libri (tutti pubblicati!) perché in realtà ero sempre e solo un coglione.
Al sentir proferire quella parola, gli altri, in sua compagnia, lo invitarono a calmarsi e, guardandomi , si scusavano (facendomi segno che aveva alzato il gomito) e mi facevano cenno di non reagire.
Inizialmente stetti zitto ed immobile, le offese perpetrate nei miei confronti, anche se uscite dalla bocca di un ubriacone, facevano male, ma non volevo esacerbare gli animi.
Il tizio che mi stava offendendo, però, rincaro' la dose, nonostante i suoi amici lo intimassero con energia a smettere, dicendomi che nei miei libri scrivevo solo "cazzate".
A quel punto decidetti di ribattere, anche se con educazione, prima ringraziandolo per la recensione verbale che sarà sicuramente stata costruttiva e poi, chiedendogli, quale, dei miei libri avesse letto e preso in esame, per dirmi tutto ciò.
Ovviamente sapevo già la risposta, nessuno! Oltretutto non sapeva nemmeno riportare esattamente i titoli.
Gli dissi allora come si permettesse di giudicare una persona senza aver nemmeno gli strumenti per farlo e che era da "ignoranti" farlo. Ignorante nel senso che si ignora (come riportava Giovanni Storti in "3 uomini e una gamba")
Questa risposta lo fece andare su tutte le furie, soprattutto alla vista dei suoi amici che se la ridevano, si fece cattivo e minaccioso, non successe nulla perché, fortunatamente, venne preso e portato via, ma riuscì, comunque, in quei pochi secondi, ad urlarmi altre offese.
Il barista si scuso' con me, era mortificato, gli dissi di non preoccuparsi e che non era niente, ma all'inizio ci rimasi davvero male.
Con il passar della giornata, però, cambiai d'umore e, in cuor mio, ringraiai quel tale per avermi fatto capire!
Ma capire cosa?
Sul comportamento che noi abbiamo verso il nostro prossimo, questo dice tutto di noi e nulla degli altri.
Quante persone giudicano un altro senza realmente conoscerlo? Capita spesso negli ambienti lavorativi. Tutto ciò non dice nulla dell'altro ma tanto di lui, delle idee che lo muovono e di quello che gli sta frullano nel cervello!