domenica 15 aprile 2018

Lo sapevate che?

A proposito di disagio sociale.

A proposito dei diritti che i più non conoscono di avere.

A proposito del nostro essere Contrabbandati (a proposito, l'avete letto?)
E a tal riguardo vi invito a leggere l'estratto
https://scrittorichepassione.blogspot.it/2018/04/contrabbandati-estratto.html

In questo post vorrei continuare sulla tematica economica dando il mio piccolo "contenuto di valore" gratuito a chi mi legge.

Il tema trattato oggi è più comune, nessuna cripto valuta nessun indice finanziario americano ma voglio parlare semplicemente di fondo pensionistico complementare

Sei un lavoratore dipendente?
Se si, sarai stato sicuramente messo davanti alla scelta se "lasciare il TFR in azienda" o versarlo nel Fondo pensione.

Il TFR è la liquidazione che ogni lavoratore matura giorno per giorno ed equivale al 6,91% del suo stipendio lordo.

Sono soldi! E fanno gola!!!

A nessuno è mai stata detta la seguente frase, posto al bivio o dal datore o da un suo assistente :" Se lo lasci in azienda, un domani se ti licenzierai, potrai usufruire dei soldi, se lo metterai nel Fondo dovrai aspettare la pensione (e poi la battuta) che tanto non arriverà mai"

Messo davanti a questa due opzioni, o esplicitate così, la scelta è abbastanza ovvia!

Ma come Cristiano, potreste obiettare, non è vero?
Si è vero, ma spesso la verità viene detta solo in parte e la restante viene omessa.

E  quale?
Per esempio che i contributi versati al fondo:
- possono essere prelevati fin da subito(fino al 70%) in casi di spese mediche
- e dopo 8 anni, sempre fino al 70% per l'acquisto della prima casa ma anche per altri motivi, da non giustificare, in questo caso in un più modesto 30%

Azz! A saperlo! Ed è tutto?
Certo che no!
L’adesione esplicita del lavoratore comporta:
  • L’obbligo per il datore di lavoro di versare il contributo contrattualmente previsto che, invece, non compete a chi conferisce solo il TFR (tacitamente o esplicitamente).
  • la deducibilità dal reddito fino al valore di 5.164,57 €. dei contributi versati (dall’azienda e dall’iscritto). Nel calcolo del limite non va considerato il flusso di TFR. Il risparmio fiscale viene riconosciuto al lavoratore direttamente in busta paga.

Queste informazioni nessuno è obbligato a dartele, vige la legge che l'ignoranza non scusa!!! Per questo sapere è potere!

Ma perchè mai questa mezza verità? Qual è l'interesse dell'azienda a conservarci quei soldi che tanto sono "nostri" ?

Semplice! 
Gli ha in prestito quasi gratuitamente! Ad un tasso annuo dell' 1,5%!

https://www.codiceazienda.it/servizi/coefficiente-di-rivalutazione-del-tfr/

Si vabbè, potreste obbiettare, in questo periodo di crisi!!!

Ed io, nel salutarti, ho una motivazione nell'invitarti innanzitutto a fare ricerche in autonomia e intanto, giusto per curiosità, a leggere i post precedenti, in particolar modo

"C'ècrisi! C'ècrisi!" 
https://scrittorichepassione.blogspot.it/2018/04/ce-crisi-ce-crisi.html

Leggi anche 
IL BISCIONE NERAZZURRO: VINCIAMO A BERGAMO ED E' CHAMPIONS!
https://scrittorichepassione.blogspot.it/2018/04/il-biscione-nerazzurro-vinciamo-bergamo.html


 







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