Non voglio risalire a cent'anni fa, ai tempi di Dorando Pietro, visto che dovrei basarmi solo sugli scritti.
I miei ricordi si focalizzano sugli anni 80, quando Pizzolato e Bordin primeggiavano, giocandosela con i campioni keniani.
Dopo un ventennio che non vorrei chiamare vuoto generazionale, in quanto ci ha visti rappresentati da eccellenti corridori, ma a cui è mancato qualcosa per divenire dei campioni, è stato il turno di Stefano Baldini che, a trentatré anni suonati, ha vinto nel 2004 la Maratona di Atene.
Un Baldini che ha continuato a correre ed a vincere, stabilendo anche il primato nazionale.
Si è anche ripresentato ai nastri di partenza delle Olimpiadi di quattro anni dopo da campione uscente, chiudendo la sua carriera con una gara dignitosa e di notevole intelligenza (una delle tante qualità che da sempre lo carattterizzano), ma che, per evidenti ragioni anagrafiche, non lo ha mai visto in lotta per il podio.
Dopo di lui un vuoto incolmabile, fino a pochi giorni fa, quando un ragazzo ventisettenne, di origine marocchina ma in Italia pressoché da sempre, ha stabilito il nuovo record italiano.
L'atleta si chiama Iliass Aouani e l'ho conosciuto di persona, visto che ha mosso i suoi primi passi, da ragazzino, proprio nel Centro Sportivo dove ero solito allenarmi.
Notai subito il suo immenso potenziale, non mi sto dando arie, non credo che ci volesse molto per capirlo.
I presupposti affinché potesse fare molto bene c'erano tutti, anche se non immaginavo a tal punto.
Poi, grazie ad una borsa di studio, si è trasferito negli Stati Uniti, e forse, quegli anni, sono stati motivo del suo salto di qualità che l'ha portato ad essere un campione fatto e finito, non grazie ma nonostante la federazione italiana.
Non mi soffermo sulle esternazioni razziste perpetrate, ai suoi danni, qualche giorno fa da diversi deficienti.
Piuttosto invito gli altri giovani atleti italiani ad imparare da lui e, possibilmente, a copiarlo.
Oltre al talento, qualità mentali come intelligenza, disciplina, pazienza e semplicità sono indispensabili per diventare un grande maratoneta.
Qualità che ha dimostrato di avere tutte e questa intervista lo dimostra
Non resta che salutarvi, invitandovi a leggere il mio precedente articolo.
Ciaoooo!!!
Nessun commento:
Posta un commento