Ho appena finito di leggere un interessantissimo libro che, per maggior precisione, chiamerei manuale.
Trattasi del Manifesto dello slow business, scritto da Massimo Calabria.
Il concetto di Slow Business è molto semplice, oltre che virtuoso, consiste nella creazione di valore economico non fine a se stesso, ma orientato ad un miglioramento generale.
L'autore, nello scriverlo, si è ispirato ad un grande dell'imprenditoria italiana: Adriano Olivetti, che concepiva la fabbrica non solo rivolta al profitto, ma anche alla crescita di chi, al suo interno, ci lavorava.
Uno di quelli che rispondeva con i fatti, senza fermarsi, come troppi ciarlatani fanno, ad esternazioni bellissime ed altisonanti.
Ognuno, durante la lettura, fa il libro Suo, interpretandolo soggettivamente.
I miei pensieri, per esempio, sono caduti su Henry Ford, quando dichiarava che C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti
Un info prodotto, questo, dichiaratamente rivolto ad imprenditori ed a lavoratori autonomi.
A tutti coloro che hanno deciso, con coraggio, di mettersi in gioco, procurandosi un reddito investendo solo su se stessi, sulle proprie capacità di generare valore riconosciuto, nei confronti della società.
Ovviamente, di questa categoria, ne ha sempre fatto parte anche l'autore, classe 1965 e laureato in architettura.
A prova della Sua spiccata intraprendenza, parlano i fatti.
Una volta conseguito il diploma di geometra, iniziò, appena diciannovenne, ad esercitare in proprio, aprendo la sua prima partita IVA, ma senza rinunciare allo sviluppo del Suo percorso formativo, sfociato nella laurea.
Nel 2014 ha fondato il Sistema C. R. E. A. : Creazione Rete Espansione Affari, consistente in una community di lavoratori autonomi che agiscono secondo tre valori: trasparenza, efficienza e condivisione.
Nel 2021, mentre andava in stampa questo libro, ha fondato l'associazione Slow Business, costituita da imprenditori e professionisti, con il fine di realizzare e promuovere attività formative.
Alla base di questa associazione è il comportamento virtuoso della singola persona che, nel rispetto dei valori facenti parte del Sistema Crea, si fonda sul rapporto tra le persone, le quali hanno la possibilità di promuovere la loro impresa, rispettando l'ottica del libero mercato.
È uno scritto breve e di facile comprensione, che non annoia, coinvolge il lettore e che, personalmente, ho letto tutto d'un fiato.
L'ho apprezzato interamente, dalla prima all'ultima pagina ma, come in ogni testo scritto, c' è sempre un argomento che colpisce di più.
Personalmente, mi è rimasto particolarmente impresso il capitolo relativo al potere della community, quando l'autore ricorda gli anni 70 e le giornate passate, col nonno, al mercato del bestiame che si teneva a Rovato (paese in provincia di Brescia).
Quello che mi ha colpito, dritto al cuore, erano gli accordi, rigorosamente verbali e sanciti da una stretta di mano, quindi senza scritti, senza firme e senza postille strane, perché non c'era bisogno di tutto ciò, in quanto erano sempre e rigorosamente rispettati.
Perché oggi non è più così?
Dopo questa considerazione personale, vi saluto e vi ripropongo il
Manifesto dello slow business
vi ricordo altresì di leggere il precedente articolo, oltre che il precedente articolo tematico.