Contrabbandati

Contrabbandati
In una città dove nulla è davvero ciò che sembra, un Commissario fuori dagli schemi e un Giornalista a caccia della verità, si trovano immersi in una vicenda (forse) più grande di loro, tra traffici, tradimenti e redenzioni. "Contrabbandati" è un romanzo crudo e autentico, che mescola il ritmo del noir con il battito umano di chi, tra errori e speranze, cerca una via d'uscita. Una storia che sorprende, colpisce e, soprattutto, rimane. (Elio Montorsi)

venerdì 12 dicembre 2025

Soldi! Mezzo di realizzazione e libertà.



Quanto scritto la scorsa settimana mi ha dato da pensare.

Leggi qui l'articolo
Mi chiedo come sia possibile, nel corso di un anno, buttare tutti quei soldi nel gioco: ben 1478 euro!

Quanto si spreca davvero senza accorgersene.

A tal proposito, ho pensato come, un giocatore, solo riuscendo ad uscire dal loop ludopatico, quanto riuscirebbe ad arricchirsi. Anche solo con il risparmio.

Ed è proprio questo il momento per ricollegarsi al libro di Riccardo Spada: Sei già ricco ma non lo sai

Il pensiero fatto è, avendo preso in considerazione, sempre nel precedente articolo, un arco temporale di 20 anni, a quanto possa aumentare il risparmio personale.


 
Per questo tipo di argomento, anche questo libro potrebbe aiutare, anche se, per chi fosse fiero di far parte del 65% di non lettori e volesse continuare a farne parte, anche un semplice calcolo di aritmetica semplice potrebbe bastare: ovvero moltiplicare la cifra annua considerata (1478 euro) per 20.
Il risultato è eclatante: 29560 euro!

Non è poi così difficile arrivare a spendere 1478 euro in un anno! 

Pensaci bene, farebbero 123,16 euro al mese e, diviso per 30, poco più di 4 euro al giorno, quindi rientrare in questa fascia non è poi così complicato!
Ma un semplicissimo calcolo ha già messo in luce quanto si risparmierebbe in un mese, in un anno, e nel lungo termine, ovvero in 20 anni!

Ma non è finita qui!

Quei soldi risparmiati, messi via così in conto (che sarebbe comunque alternativa ben migliore allo sperperìo), sarebbero comunque falcidiati, nel loro potere d'acquisto, dall'inflazione.
Quindi è vero che, tra vent'anni, ci sarebbero in conto quasi 30000 euro, ma è altrettanto vero che, con quei soldi, in futuro, si acquisteranno molti meno beni di quanti se ne potrebbero acquistare oggi, nonostante il valore nominale sia il medesimo.

E poi vent'anni sono tanti! 

Ed è lì che entra in gioco l'importanza di metterli a lavorare (investendoli).
Messo in chiaro che né sui libri indicati, né tanto meno in questo blog, si troverà mai indicazione alcuna di investimento, mi limito semplicemente a immaginare lo sviluppo che potrebbero avere i 29560 euro in questione, equivalenti ai 1478 euro annui, ai 123,16 euro mensili e ai 4 euro circa giornalieri, qualora fossero investiti in un asset finanziario ad accumulazione  (per chi non sapesse cosa sia, cliccare qui) che, ipotizziamo, dia il 4% lordo all'anno.

Vediamo lo sviluppo totale del capitale

E' passato un anno e sono stati accumulati 1478 euro, che vengono interamente investiti nell'asset considerato.
Questa operazione sarà ripetuta per 20 volte,

Il risultato totale che, per molti, probabilmente sarà sorprendente, è di 44012 euro.

La differenza, rispetto al capitale solo accumulato, è di 14452 euro, equivalente al 48,89%, ed è motivata dal tasso composto, ovvero la rivalutazione annua sul capitale già rivalutato.
Se anziché considerare un asset che da il 4%, se ne ipotizzasse uno leggermente più aggressivo, che da il 5%, la differenza sarebbe molto più forte di quanto non ci si aspetti.
Il risultato sarebbe di 48871 euro. Un solo punto percentuale in più che, sui singoli 1478 annui investiti, offrirebbe un interesse annuo superiore di nemmeno 15 euro (rispetto a quello precedentemente considerato), sommato con costanza nel tempo, arriverebbe a premiare l'investitore paziente con 4859 euro in più.  

Per rendere più comprensibile il tutto, sarebbe opportuno simulare una proiezione

Si sta ovviamente supponendo, per semplicità mia, che il capitale non venga via via investito mensilmente (che sarebbe la cosa migliore), ma venga accumulato  per un anno, fino a raggiungere la quota di 1478 euro, e solo in quel momento investita. Per rendere il calcolo più preciso possibile, ho preso in considerazione anche i decimali.

Vengono ovviamente prese in considerazione le 3 ipotesi : 
-solo risparmio
-accumulo al 4%
-accumulo al 5%

P.s.: Se i numeri ti annoiano, si può anche saltare la tabella e leggere direttamente le conclusioni.

Anno 1 (la decisioni sono differenti, ma al momento non fanno differenza)
-solo risparmio: 1478 euro (vengono lasciati sul conto deposito)
-accumulo al 4%: 1478 euro (vengono investiti nell'asset finanziario che rende il 4% annuo)
-accumulo al 5% 1478 euro (vengono investiti nell'asset finanziario che rende il 5% annuo)

Anno 2
-solo risparmio: 2956 euro
-accumulo al 4% : 3015,12
-accumulo al 5%: 3029,9

Anno 3
-solo risparmio: 4434 euro
-accumulo al 4%: 4613.7248 euro
-accumulo al 5%: 4659.395 euro

Anno 4
-solo risparmio: 5912 euro
-accumulo al 4%: 6276.273792 euro
-accumulo al 5%: 6370,36475 euro

Anno 5
-solo risparmio: 7390 euro
-accumulo al 4%: 8005.32474368 euro
-accumulo al 5%: 8166.8829875 euro

Anno 6
-solo risparmio: 8868 euro
- accumulo al 4%: 9803.537733552 euro
.accumulo al 5%: 10053.227136875 euro

Anno 7
-solo risparmio: 10346 euro
-accumulo al 4%: 11673.679242894 euro
-accumulo al 5%: 12033.888493719 euro

Anno 8
-solo risparmio: 11824 euro
-accumulo al 4%: 13618.62641261 euro
-accumulo al 5%: 14113.582918405 euro

Anno 9
-solo risparmio: 13302 euro
- accumulo al 4%: 15641.371469114 euro
-accumulo al 5%: 16297.262064325 euro

Anno 10
- solo risparmio: 14780 euro
- accumulo al 4%: 17745.026327879 euro
-accumulo al 5%: 18590.125167541 euro

Anno 11
-solo risparmio: 16258 euro
- accumulo al 4%: 19932.827380994 euro
-accumulo al 5%: 20997.631425918 euro

Anno 12
-solo risparmio: 17736 euro
-accumulo al 4%: 22208.140476234 euro
-accumulo al 5%: 23525.512997214 euro

Anno 13
-solo risparmio: 19214 euro
-accumulo al 4%: 24574.466095283 euro
-accumulo al 5%: 26179.788647075 euro

Anno 14
-solo risparmio: 20692 euro
-accumulo al 4%: 27035,444739094 euro
-accumulo al 5%: 28966.778079429 euro

Anno 15
-solo risparmio: 22170 euro
-accumulo al 4%: 29594.862528658 euro
- accumulo al 5%: 31893.1169834 euro

Anno 16
-solo risparmio: 23648 euro
-accumulo al 4%: 32256.657029804 euro
-accumulo al 5%: 34965.77283257 euro

Anno 17
-solo risparmio: 25126 euro
-accumulo al 4%: 35024.923310996 euro
-accumulo al 5%: 38192.061474199 euro

Anno 18
-solo risparmio: 26604 euro
-accumulo al 4%: 37903.920243436 euro
-accumulo al 5%: 41579.664547909 euro

Anno 19
-solo risparmio: 28082 euro
-accumulo al 4%: 40898.077053173 euro
-accumulo al 5%: 45136.64775304 euro

Anno 20
-solo risparmio: 29560 euro
-accumulo al 4%: 44012.00031353 euro
-accumulo al 5%: 48871.480140692 euro 

Considerazioni finali arbitrarie ed opinabili

Cosa ci insegnano questi numeri.

La simulazione è servita non solo per considerare l'importo finale, bensì il valore del tempo, da considerare come reale ricchezza.
Scritto così, risulta evidente come l'investimento più aggressivo sia migliore ed il risparmio sempre la scelta peggiore, ma pur ritenendomi un fan dell'investimento, invito sempre a  contestualizzare la situazione.

Cosa si evince?

Nei primi 5 anni la differenza non risulta così marcata e, se i progetti in questione non dovessero essere né particolarmente ambiziosi e nemmeno di lungo termine, a mio personale parere, forse, potrebbe anche essere considerabile come scelta opportuna il solo risparmio, senza correre alcun rischio (bisogna ricordare che l'investimento è sempre un rischio).



E' vero che si rinuncerebbe ad un po' di rendimento ma, al contempo, si proteggerebbe il capitale.

Per quanto riguarda termini superiori i cinque anni, l'investimento sembra del tutto conveniente

E' fuori discussione.
Sebbene risulta ovvio considerare l'ipotesi dell'investimento al 5%, non viene tenuto in  considerazione il maggior rischio (a maggiore rendimento c'è sempre un maggiore rischio).

Quindi, per progetti fino a 10 anni potrebbe anche essere saggio rifugiarsi in una forma di investimento più conservativa.



Per progetti di lungo termine, sopra i dieci anni, anche il punto percentuale inizia a farsi sentire.

La differenza non è però ancora così marcata, ed il distacco inflitto dal più redditizio è ancora inferiore all'anno.
Vedi il capitale, che dopo 15 anni maturato dall'investimento al 4% risulta a 29594,86, anche se meno performante, sempre superiore al più redditizio investimento che rende il 5, maturato dopo appena un anno in meno d'investimento (dopo 14 anni a 28966,77).
I più timorosi potrebbero continuare a preferire l'investimento più conservativo, e realizzare i propri desideri qualche mese più tardi, pur di ridurre il rischio e mantenere maggiore sicurezza.



Per progetti superiori ai quindici anni, mi chiederei seriamente se val la pena rinunciare al rendimento dato dal punto percentuale in più.

Dal diciottesimo anno il distacco inizia a superare i 12 mesi e, al termine dell'anno venti, si registrerebbero quasi 5k di differenza.




Anche i più timorosi dovrebbero iniziare a considerare l'ipotesi dell'investimento un po' più avventato, ovviamente se il maggiore rischio è da loro tollerato, e la notte riescono a dormire. Le persone non sono tutte uguali.


E per finire:

La vera ricchezza non consiste solo ed esclusivamente nei soldi accumulati.
 
Se fatta con saggezza e raziocinio, non c'è una scelta giusta e una scelta sbagliata a priori, soprattutto quando si tratta di denaro vero, quello che, l'ho capito nel corso della mia vita, è un importante mezzo che può consentirci di stare meglio. 
Il loro accumulo deve servire per dare più realizzazione e libertà, non deve mai essere fine a se stesso.

Credo che nessuno voglia diventare il più ricco del cimitero. 

E' arrivato il momento dei saluti e dei ringraziamenti per aver letto il mio articolo, non senza ricordare di leggere l'articolo precedente.

Ciaoooo!!!!

venerdì 5 dicembre 2025

Leggere? No grazie, meglio grattare.

 Oltre il 60% degli italiani non legge neanche un libro all'anno


cerco di dare del mio meglio, anche arrivando a fare restyling dei miei libri:

Contrabbandati  ne è la prova

 

anche se so che può risultare troppo duro, 

altrettanto non compiacente, come romanzo, è quello scritto a quattro mani (con Giuseppe Santabarbara) ormai diversi anni fa:

Un taxi per il paradiso


eppure ho l'impressione di combattere contro i mulini a vento.

Parliamoci chiaro! Inutile insistere. Prendiamo in considerazione solo il 40% che legge! Anzi no, il 35!


Non è una mia opinione, ma i dati sono riportati on line, consultabili cliccando qui.

Di questa minoranza (oramai sparuta), il 16%  del campione totale, per chi si ostinasse a considerare tutti, non va oltre i 5 libri all'anno, un altro 9% ne legge tra i 5 e i 9, mentre l'11% va in doppia cifra.


Siamo onesti! Chi, nel nostro Belpaese, apre un libro è merce rara!

"Colpa della Politica italiana! Disonesta, egoista e corrotta!"- sento dire.


Io di politica non mi interesso e mai lo farò. Di cultura si!

E la verità è semplice. 
Oggi trovare un libro è facilissimo, quindi la politica non c'entra un tubo. Il problema siamo noi.

Volete un numero? Eccolo!

Nell' Unione Europea, la percentuale di chi legge almeno un libro all'anno è del 53%, contro il nostro 35%! (verificate se non mi credete, qui).

In cima alla classifica:
-Lussemburgo (75%)
-Danimarca (72%)
-Estonia (71%)
-Svezia e Finlandia (70%)

In posizioni più arretrate, ma sempre molto al di sopra di noi - e non ci vuole molto-  anche Francia  (con un buon 62%) e Spagna (con un onorevole 54%).

Sotto di noi solo Cipro (33%) e Romania (29%).

Dai! Ancora un piccolo sforzo e riusciremo a conquistare la maglia nera! 

Poi si che potremo vantarci, e dire che dietro di noi avremo fatto il vuoto! 

Colpa dei prezzi alti?


Palle! 
In biblioteca i libri non costano nulla.
E se ti rechi in certi contesti, come nei mercatini dell'usato, i libri li paghi cifre ridicole (quasi te li tirano dietro). 
Certo! Bisogna andarci! E' solo una questione di interesse.

Io, con meno di cinque euro, mi sono comprato due libri:

-Il broker (di John Grisham)

-Mondo senza fine (di Ken Follet)

Insomma! due libri di scrittori esordienti e totalmente sconosciuti...😂

Il punto è uno: bisogna volerli i libri!

"Ok! Ok! Ma i romanzi annoiano! Voglio concretezza!" mi è stato risposto.


Concretezza = soldi, giusto?

Perfetto, i libri non mancano.

Il sottoscritto, che oltre all'hobby della scrittura ha  anche quello della finanza, ne ha scritto qualcuno in materia!

Bitcoin! Il prezzo della libertà


Bitcoin! Il prezzo della libertà. Quarta epoca e Lightning Network. Scritto a quattro mani con Gabriele Baldini.


e, inerente la finanza tradizionale ed il risparmio

Una vita vincente



volendo invece citare altri autori, da me letti, segnalo:

Sei già ricco ma non lo sai del famoso YouTuber Riccardo Spada  




I consigli di Warren Buffet dei fratelli Longo


Il nuovo ordine mondiale
scritto dalla penna di Ray Dalio 


ce n'è per tutti, anche per chi vuole "concretezza".

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"Ma chi se ne frega dei libri! Io divento ricco col gratta e vinci!"


Questa frase provocatoria è lo specchio della verità, che non ho inventato di sana pianta sulla base delle mie percezioni (perché è questo ciò che vedo, guardando in giro); ma è basata sui numeri qui esposti;

1774 miliardi spesi dagli italiani, negli ultimi 20 anni nel gioco d'azzardo;

facciamo i calcoli:

-88,7 miliardi l'anno
- divisi per i 60 milioni di italiani , fanno 1478 euro circa a testa.

Nell'articolo viene, giustamente, chiamato in causa lo Stato, che non può continuare a voltarsi di fronte alle sofferenze, magari sfruttandole anche come fonte di reddito.

Si. Certo che Stato ha le sue responsabilità.
Ma prima dello Stato ci siamo noi, con le nostre scelte.

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Le alternative?


Per me, continuare a scrivere con amore, mettendo la passione al primo posto, e magari iniziare a guardare il mercato estero.

Alle altre persone nulla, facciano come meglio credano. Se vogliono non leggere e buttare i soldi nel gioco, facciano pure.
Ho già dato qualche suggerimento di lettura: dei miei libri e di altri autori.


Alla prossima

E già che ci siamo, ti invito a leggere il precedente articolo.


Ciao!!!! 


martedì 25 novembre 2025

Se la Fed taglia i tassi, Bitcoin è pronto a decollare?

 Sia ben chiaro, nulla è scontato

Un importante indicatore segnala la possibilità che ciò avvenga: l'indebolimento del mercato del lavoro americano.
Tuttavia lo scenario non è certo, avendo in considerazione anche i dati relativi l'inflazione.

La pressione sul dollaro dovrebbe indebolirsi

E, personalmente, l'attuale amministrazione americana credo sia quello che, in questo momento, sta cercando:
-competitività nell'export;
-correzione di squilibri commerciali strutturali
- alleggerimento del debito pubblico
sono i motivi che guidano il mio pensiero

Tassi più bassi ed un dollaro più debole, dovrebbero favorire l'oro e, soprattutto, Bitcoin.

A proposito di Bitcoin 

Il suo crollo, avvenuto in questi giorni, potrebbe attirare nuovi buyer, attratti da un prezzo più appetibile.
E, non meno importante, è il suo percorso ciclico, cadenzato dall' halving,  che sta ricordando (fino ad ora) quello del 2017 (il 2021 non lo considererei, troppo influenzato dal lock down del 2020).
L'indice Crypro Fear and Greed  Index mostra ancora segni di notevole paura, diffusa soprattutto tra i retail



e, storicamente, anche se sembra contro intuitivo, sono proprio questi i momenti che hanno coinciso con i grandi rimbalzi.  

Sarà così anche questa volta? Presto lo scopriremo

Prima di salutarti, e darti appuntamento alla prossima, ti invito a leggere il mio articolo precedente

sabato 15 novembre 2025

Bitcoin crolla! E' finita la sua ascesa?

Nei giorni precedenti, la quotazione di Bitcoin ha subito un forte crollo 




Oggi Bitcoin sta quotando poco più di 96000$, in crescita di circa due punti percentuali rispetto al giorno precedente, ma nulla rispetto alla correzione subita durante l'ultima settimana.

Il grafico a cinque giorni è impietoso :-9%

Quello ad un mese ancora peggiore: -14%


Il tutto, nonostante fosse ancora considerato in una fase di bull market.


Gli inaspettati dubbi della Fed su un prossimo taglio dei tassi possono aver influito, è sceso un po' tutto il mercato, e Bitcoin non ha fatto eccezione, anzi ha patito più degli altri asset.

L'indice della paura e dell'avidità (Fear and Great Index) è sceso sotto i 20 punti: indice di estrema paura!




Quindi è tutto finito! I miei post precedenti (pur se al condizionale) si sono dimostrati errati e devo rimangiarmi quanto scritto, giusto?


E invece no! Anche contro l'attuale evidenza! Perché il bello potrebbe ancora arrivare!


Secondo diversi analisti di mercato, il raggiungimento del minimo sarebbe previsto (o proiettato)  proprio oggi, 16 novembre, anche se non escludono che possa essere già stato toccato questa notte (ora italiana).

Loro fanno analisi tecnica ed utilizzano gli angoli di Gann, ed il supporto (sotto al quale non dovrebbe scendere) risulterebbe fissato a 92500 dollari circa.


Io, che invece trader non sono e che analisi tecniche non faccio, mi limito ad osservare la storia, e a constatare che le grandi occasioni arrivano proprio quando c'è estrema paura.

Riporto la frase del più grande investitore di tutti i tempi, ovvero Warren Buffet:
"Sii avido quando tutti hanno paura. Sii timoroso quando tutti sono avidi".
Una teoria fondata sul contrariesimo. Altro non è che un invito filosofico a non esser pecora.
Negli investimenti come nella vita.



Diversi sono stati i momenti con forti indici di paura, e con un valore inferiore ai 20.


Mi sono servito della produttività offerta dalla I.A. per ricercarli ed elencarli:

🔸 Caso 1: marzo 2020 (covid crash)

F&G a 10 → BTC da 4.000$ → 69.000$ nei 18 mesi successivi.

🔸 Caso 2: giugno 2022 (crollo Terra + contagio)

F&G a 6 → BTC a 17.500$ → 69.000$ due anni dopo.

🔸 Caso 3: novembre 2022 (post FTX)

F&G a 12 → BTC da 16.000$ → 73.000$ nel 2024.

🔸 Caso 4: ottobre 2023

F&G a 19 → BTC da 27.000$ → 69.000$ in 5 mesi.

Non c’è traccia di un solo caso, negli ultimi anni. in cui un F&G sotto 20, in un trend di lungo termine bullish . non sia stato un ottimo punto d’ingresso.


Sia ben chiaro, ed è meglio ripeterlo, a costo di apparire ridondanti, non è un oracolo e non c'è nessuna certezza che tutto ciò si ripeta.

Ma non è nemmeno da pazzi pensare che, da qui al primo trimestre 2026, il prezzo di Bitcoin possa aumentare notevolmente.

Continuo tutt'ora a ritenermi più stupito di un eventuale non ritocco del suo ath (a 126000 $), piuttosto che da un suo eventuale raggiungimento dei 200000$.

Scritto ciò vi saluto, e vi invito a leggere il mio post precedente.

martedì 4 novembre 2025

Sei già ricco ma non lo sai, le prime impressioni

 Poco più di un mese fà, ho acquistato il libro in questione

Non ho iniziato subito a leggerlo, pertanto sono poco oltre la metà, però vi promisi che ne avrei parlato, ora sono in grado di darvi le prime impressioni.

Tengo a precisare che si tratta di questo libro



Un manuale di finanza personale, che parla di risparmio ed investimento.

Ultimamente ne è uscito un altro a firma dello stesso autore



Un libro, per dichiarazione dello stesso autore, più avanzato ed adatto ad un pubblico più esperto, ma anche ad un neofita, a patto che, precedentemente, abbia letto il primo libro in questione, quello che è breve argomento di questo articolo.

Premetto che non si troveranno consigli finanziari
L'autore stesso dichiara, come già fa nel suo podcast "The bull" che non può darne.
Non è nemmeno il libro che ti farà diventare milionario, non esistono libri in grado di riuscire in ciò.
Chi promette questo, mente!
E' piuttosto come una cassetta degli attrezzi, data in mano ad un bricoleur che vuole cimentarsi nel "fai da te".

Come prima cosa, l'autore sensibilizza il lettore su un' organizzazione della gestione delle spese. 
Invitando ad organizzare un risparmio periodico, solitamente mensile.
Puntualizza quanto sia piena di imprevisti la vita, nonostante il nostro sforzo nel ridurli al minimo, A tal proposito sottolinea l' importanza della creazione di un fondo d'emergenza, da investire in titoli da rendimenti anche molto limitati, ma garantiti e, soprattutto, svincolabili nell'immediato, utile proprio a far fronte, in qualsiasi momento, a spese provocate da eventi imprevedibili (senza il rischio di metter mano al portafoglio in un momento di ribasso del mercato, quando è in perdita). 

Solo a questo punto, con le spalle coperte dal fondo, l'autore invita ad investire.
L'investimento è, solitamente, tra noi lavoratori, sotto forma di PAC (piano di accumulo capitale) generalmente mensile.
Per riuscirvi con costanza, l'autore suggerisce questo stratagemma: pianificare quanto dedicare all'investimento, e farlo subito, magari il giorno stesso che ritiriamo lo stipendio.
Il restante serve ovviamente per le spese di prima necessità (mutuo o affitto, competenze, spese legate all'auto e sostentamento) ed alle spese extra (legate al piacere della vita).
Perché questo? Semplice! Per obbligarsi ad essere disciplinati, riuscendo così ad investire con costanza.

Le tre componenti fondamentali di un investimento sono: capitale, durata e rendimento.
Tradotto in parole povere, il successo è dato, da quanto capitale riesci ad investire, per quanto più tempo e (fattore non determinato da noi), dal suo rendimento.
Prima di incaponirsi sul rendimento, intervenire sui due fattori (su tre) su cui possiamo incidere.

Per quanto riguarda il rendimento, ci sono delle strategie per renderlo, nel tempo, se non certo, quanto meno prevedibile.
Sia ben chiaro, non più alto, anzi, aumentare la sua prevedibilità significa il contrario, ovvero ridurre la volatilità e rinunciare, per forza di cose, ad una parte di rendimento.
Questo concetto lo spiegherò meglio in un altro articolo, al momento mi limito a dirvi, come già avevo anticipato in precedenza, che il cocktail azionario/obbligazionario/materie prime ha proprio questo scopo.

Ma perché rinunciare ad una parte del rendimento per ridurne la volatilità nel tempo?
Si sa che, un investimento, più è rischioso e più, nel lungo termine, dovrebbe (scrivo dovrebbe) rendere di più, ma non è certo, ed anche se lo fosse, non si può stabilire quando accadrà, la maggiore resa è data dal premio al rischio, alias: non esiste un alto rendimento senza rischio.
Nella vita abbiamo progetti, e soddisfarli sono il nostro scopo, che non è mai quello di "fare più soldi possibili", in quel caso faremmo contenti solo i nostri eventuali eredi :)  

Oltre al mix suggerito, nel libro, viene spiegato anche come gestire il rischio che "inevitabilmente" ci dobbiamo prendere, se vogliamo far lavorare il capitale.
Ci sono due tipi di rischi: il sistematico e lo specifico, il primo è inevitabile, il secondo, invece, si può anche azzerare, prossimamente entreremo nel dettaglio.

Per far ciò, consiglia uno strumento: gli ETF.
Sono fondi comuni a gestione passiva, che rispecchiano l'andamento del mercato ed hanno le seguenti particolarità: sono economici, liquidi, diversificati, efficienti e trasparenti.

-economici: essendo a gestione passiva, hanno, per forza di cose, bassi costi;
-liquidi: essendo quotati in Borsa, possono essere acquistati e venduti all'istante;
-diversificati: un singolo titolo è un panier composto anche da centinaia di titoli e tutto ciò consente di evitare ben due rischi: di investire esclusivamente in una società in declino e di non investire nelle migliori;
-efficienti: gli ETF rispecchiano fedelmente l'andamento di un certo mercato;
-trasparenti: l'ETF si limita a replicare il proprio indice, fotografando obiettivamente ciò che avviene sul mercato, non esiste alcun gestore umano che (a nostra insaputa) prende decisioni alterandone la composizione.
Ultimo ma non ultimo, gli ETF si possono acquistare periodicamente e con investimenti anche minimi, tutto ciò significa che non esistono tagli minimi, quindi anche con un micro investimento (ad esempio 10 euro) possiamo acquistare la frazione di un titolo che ci consente di divenire possessori, anche in decimali di singole azioni,  delle più grandi società.

Ci sarebbe tanto altro da dire, ma un articolo, per quanto sintetico, non può bastare.

Continuo con la lettura del libro e, quando avrò terminato, affronterò i temi rimanenti, approfondendo anche quelli già toccati.

Prima di salutarti, ti invito a leggere l'articolo precedente.

A presto!









venerdì 31 ottobre 2025

Il pensiero ribelle: la forza che cambia il Mondo



Nel Mondo è sempre stato così

Da quando l'uomo si è riunito in comunità, ha fatto si che il suo pensiero si sviluppasse in maniera uniforme ed istituzionale.

Non dico che tutto ciò sia necessariamente sbagliato, l'uomo è un animale sociale, ed il vivere in società richiede dei dovuti adattamenti in ciascuno di noi, e tutto ciò è servito per sviluppare la vita di gruppo, in modo sempre più prolifico per ciascuno di noi.

Ma il pensiero Istituzionale è stata anche un'arma dalla parte di chi aveva il potere

Dare al popolo la possibilità di delegare è equivalso a dar loro una comodità, rinunciando però alla libertà, o alla possibilità di migliorare.
E, nonostante lo sviluppo sociale convenisse a tutti, ha sempre avuto la tendenza ad aumentare le disparità; oggi come allora!

Non vi torna?

Ma non avevo appena scritto che la società si è via, via evoluta, dando a tutti noi una vita più ricca?

Vero! Non discuto! Non per niente, nonostante le critiche per un futuro per niente roseo, ritengo che la popolazione mondiale attuale, sia la più ricca in assoluto.

Se, per assurdo, salissi su una macchina del tempo e tornassi indietro, ai tempi degli Egizi, noterei come anche una persona ricchissima (forse la più ricca di tutto il Mondo) come il Faraone, 


non godeva neanche lontanamente delle comodità attuali, che io come tutti voi, diamo per scontate.

Ma è normale che sia così, perché il Mondo va avanti

Con l'innovazione e le nuove invenzioni, ma c'è un però...

 Tutto ciò non è mai stato merito né della società, né delle Istituzioni

Ma del pensiero libero ed individuale, della mente geniale dei singoli che non sono mai stati aiutati, ma piuttosto ostacolati, perché andavano contro ai pensieri accademici e, soprattutto, agli interessi dei potenti, fondati sull'ignoranza del popolo 

Penso a Leonardo, Michelangelo, Galileo Galilei, ma anche a Enrico Mattei, Abramo Lincoln, Martin Luther King, Gandhi e perfino a Gesù,  i personaggi menzionati nei commenti finali di Bitcoin! Il prezzo della libertà. Quarta epoca e Lightning Network




e allora, calandoci nell'attualità, penso anche a Satoshi Nakamoto

Tutte persone criticate, messe alla gogna, ed in molti casi anche tolte di mezzo, ma che, grazie alla loro esistenza, hanno permesso a tutti noi di vivere un mondo sempre migliore.

E' arrivato il momento di salutarti, dandoti appuntamento al prossimo articolo ed invitandoti a leggere il mio precedente.



martedì 21 ottobre 2025

Bitcoin: FOMO saltata? Non ci giurerei. Ecco cosa può succedere ora.

Qualche mese fà parlai di FOMO in arrivo entro fine anno.

Nemmeno un mese fà ripresi il discorso, definendola imminente.

Al momento tutto sembra essersi risolto con un "nulla di fatto". 
Finita così? Non è detto!

A parte che, nella prima metà di ottobre, Bitcoin ha ritoccato il suo ath, ora è sotto al suo massimo di circa 15000 $ -praticamente un nonnulla.

Nell'ultima settimana, l'incertezza geopolitica ha condizionato i mercati.

Tutto ciò ha influito in negativo sulle quotazioni di asset definiti rischiosi, come azioni e, soprattutto Bitcoin.

Il valore del dollaro  è rimbalzato verso l'alto (e Bitcoin è correlato ad esso in modo inversamente proporzionale), mentre l'oro - classico bene rifugio - ha continuato a crescere.

Nonostante tutto, Bitcoin, pur correggendo la sua quotazione, è rimasto ben sopra i 100000 $, arrivando a sfiorare i 110000$, segnale di tenuta.

Ma la Presidenza americana sta cercando di indebolire il dollaro.


E' un obiettivo a breve termine, utile a  favorire l'export statunitense.

Negli ultimi giorni, il valore eur/usd ha ripreso a salire ed il momento sta diventando favorevole.


Unico ostacolo alla ripresa di Bitcoin è l' oro, che sta cannibalizzando tutti gli investimenti, arrivando a toccare i 4300$ l'oncia e, probabilmente, raggiungendo un prezzo in leggera bolla.


Se la mini-bolla sull'oro dovesse scoppiare, potrebbe partire il rally di Bitcoin.

Non è detto che accada, ma questa è un'ipotesi concreta, quindi non da escludere.

E sarà proprio quello il momento in cui potrà scattare la FOMO




E' giunto il momento di chiudere, ma prima di salutarti ti invito a leggere il mio articolo precedente
  


martedì 14 ottobre 2025

Una Bitcoiner convinta è premio Nobel

Ci sono rivoluzioni che non esplodono con le armi, ma con le idee.

Bitcoin non è solo finanza: è libertà, resistenza e speranza per chi vive sotto regimi che negano ogni diritto.

La rivoluzione pacifica e silenziosa. creata da Satoshi Nakamoto, non si ferma più.

Una Bitcoiner è premio Nobel per la pace.

Trattasi della venezuelana Maria Corina Machado, oppositrice del governo tirannico di Maduro, e nota anche per aver definito Bitcoin "ancora di salvezza", ma soprattutto strumento di sopravvivenza economica e disobbedienza civile.



Venezuela argomento tabù in Italia?

Le cronache attuali si sono concentrate sui dissidi israelo-palestinesi, qualcuno, gridando alla strumentalizzazione politica, ricordava il conflitto tra Russia ed Ucraina. 

Ma mai, l'interesse mediatico,  si è soffermato su una dittatura oppressiva, scandalosa e devastante, come quella imposta da Nicolas Maduro, in carica dal 2013.

Dodici anni di strazio per il popolo venezuelano.

Dal suo insediamento si è registrato un peggioramento di tutti i dati macroeconomici.
Secondo i dati riportati dall'ANSA, il 52% dei venezuelani vive in povertà estrema, ed oltre l'80% si trova in condizioni di povertà monetaria.



Negli ultimi sei mesi, il dollaro americano si è rivalutato del 149,16% sullo scalcinato bolivar venezuelano.


Un regime tenuto in piedi con la violenza.

Non c'è (o meglio, non ci sarebbe) ragione per continuare, ma il Governo (se così vogliamo chiamarlo) è tenuto in piedi con la violenza, e la principale oppositrice, colei che ha avuto il coraggio di esporsi, è costretta, da anni, a vivere nella clandestinità

Come possa, questo criminale, riuscire a resistere, qualcuno sta iniziando a chiederselo.

Ma, probabilmente, la risposta non è difficile, qualcuno dietro di lui è ovvio che ci sia, e non dovrebbe nemmeno essere difficile capirlo visto che, nonostante i forti problemi economici, trova il tempo di mostrare i muscoli e minacciare guerre.



Ma la sua fine sarà inevitabile

Purtroppo, per i poveri venezuelani, non si potrà stabilire quando, ma l'esito sarà certo e la sua caduta ci sarà, perché la rivoluzione pacifica e silenziosa è iniziata e non potrà che espandersi.

Una rivoluzione ora portata avanti da Maria Corina Machado, ma che continuerà anche dopo di lei, e che nessuno leader politico potrà mai fermare, questa rivoluzione si chiama Bitcoin




martedì 7 ottobre 2025

Bitcoin è un asset speculativo

Bitcoin è, ai nostri giorni, nella quasi totalità dei casi, un asset speculativo.

Perché Bitcoin è un asset generalmente speculativo


Gli asset speculativi


Spesso viene usato, a torto, questo termine in senso dispregiativo, ma vorrei fare chiarezza su cosa sono.
Sono tutti quegli asset la cui quotazione è soggetta solo alla domanda ed all'offerta, quindi non hanno un valore intrinseco o un prezzo fissato da un'autorità.
La definizione giusta è: asset il cui prezzo si forma esclusivamente dall'incontro tra domanda ed offerta.
Bitcoin ne è il classico esempio, ma non è il solo, tanto per citarne altri:
-opere d'arte


-collezioni 


-- gioielli

- azioni non quotate su mercati ufficiali 
E, in certi casi, anche immobili (se tenuti sfitti) e oro.

Sono tutti quegli asset che non generano un flusso costante di denaro, come le obbligazioni (bond) che generano una cedola a cadenza fissa, o le azioni (stock) che generano dividendi.
Gli  asset speculativi sono soggetti a maggiore volatilità, ciò conferisce loro maggiori potenzialità di crescita ma, allo stesso tempo, anche maggior rischio verso forti perdite, coloro che li dichiarano non rischiosi mentono, in buona o cattiva fede. 

Consideriamo gli asset maggiormente quotati sui mercati

Materie prime, Oro e Bitcoin sono, per capitalizzazione e semplicità di contrattazione, i più contrattati nei mercati.
Vediamoli velocemente tutti.

Materie prime

Ad esempio: petrolio, rame, grano, ecc.
La loro quotazione è data da domanda ed offerta, sono beni tangibili e, la loro valutazione può essere sia al prezzo di mercato (per fini speculativi), sia al costo (se detenute come scorte produttive).

Oro

Quotazione solo determinata da domanda ed offerta, la sua classificazione può essere come bene industriale, o come oro da investimento (lingotti, monete, o attività finanziarie). La sua valutazione può essere al costo, se trattato per fini produttivi, o al fair value se utilizzato come investimento.

Bitcoin

E' considerato un bene immateriale e detenuto a fini speculativi, la sua valutazione può essere al fair value (valore di mercato) se utilizzato a scopo d'investimento o al costo d'acquisto, se utilizzato a termini operativi.

Sintetizzando

-Le materie prime sono un bene reale;
-L' Oro può essere un bene sia reale sia finanziario;
- Bitcoin è un bene digitale immateriale.

-Le materie prime vengono principalmente usate a scopo produttivo, ma potrebbero anche essere usate come investimento o nel trading.
-L'oro può essere usato a scopo produttivo, ma viene solitamente utilizzato come investimento e, talvolta per fare del trading.
-Bitcoin viene raramente utilizzato a scopo produttivo (per acquisto di altri beni), ma viene quasi sempre utilizzato come investimento o nel trading. 


Torniamo a Bitcoin

Analisi del suo prezzo

Abbiamo visto che è determinato da domanda ed offerta.
La domanda incide in modo direttamente proporzionale sul prezzo, più aumenta e più contribuisce alla crescita del prezzo, più diminuisce e più contribuisce al calo del prezzo.
L'offerta incide in modo inversamente proporzionale sul prezzo, più aumenta e più contribuisce al calo del prezzo, più diminuisce e più contribuisce alla sua crescita.
L'halving, visto nell'articolo precedente, contribuisce ad una progressiva diminuzione dell'offerta e, di conseguenza, favorisce il suo apprezzamento.

Possibili scenari

Aumentano domanda ed offerta di Bitcoin: scenario tendenzialmente neutro. 
-Se la domanda aumenta più dell'offerta, il prezzo salirà. 
- Se domanda ed offerta aumenteranno in modo paritario, il prezzo resterà stabile.
- Se la domanda aumenterà in modo inferiore all'aumento dell'offerta, il prezzo scenderà.
Diminuiscono domanda ed offerta di Bitcoin: altro scenario tendenzialmente neutro.
-Se la domanda scende più dell'offerta, il prezzo subirà un calo.
-Se domanda ed offerta scendono in modo paritario, il prezzo resterà stabile.
-Se la domanda scenderà meno dell'offerta, il prezzo salirà.
Diminuisce la domanda ed aumenta l'offerta di Bitcoin: è lo scenario peggiore, in questa fase il prezzo subisce uno storno considerevole, il periodo in questione viene chiamato "bear market".
Aumenta la domanda e diminuisce l'offerta di Bitcoin: è il momento in cui il prezzo di Bitcoin sale in modo considerevole ed è chiamato "bull market", questa lunga fase di rialzo provoca un fortissimo interesse mediatico che, fino ad ora, ha portato al momento di FOMO (Fear Of Missing Out), relativamente breve (non più di un paio di mesi) ma intenso, ovvero la paura di rimanere fuori dai grandi guadagni, da parte di coloro che non conoscono Bitcoin ma che, sovrastati dall'avidità di guadagno, investono i loro soldi, generalmente nel momento peggiore.

Questi scenari non sono totalmente prevedibili, ma hanno delle tempistiche cicliche che li rendono, quanto meno,  proiettabili

In articoli futuri, che non posso prevedere, in quanto usciranno  compatibilmente con le esigenze del blog, verranno analizzati.

Potete però trovare, fin da subito, tutte le info necessarie, scritte nei libri da me menzionati nell'articolo precedente, che vi ripropongo.

E' arrivato il momento di salutarvi ed augurarvi una buona lettura.


 






martedì 30 settembre 2025

Bitcoin 2025: continuiamo a capire, prima che sia troppo tardi!

 Nel precedente post, oltre a presentare i miei due libri








 ho introdotto i concetti basilari di Bitcoin! 


Ripassiamo velocemente gli argomenti trattati

-Vi ho comunicato che Bitcoin è la principale criptovaluta, e che è una moneta fondata sulla crittografia.

- Vi ho comunicato che le transazioni vengono registrate sulla sua Blockchain, una piattaforma informatica trasparente ed immutabile.

- Vi ho anche comunicato che Bitcoin è una moneta decentralizzata 

- E Vi ho altresì comunicato che Bitcoin è un bene scarso.

Se, per caso, vorreste rivedere quanto visto in precedenza, vi consiglio di tornare sul post precedente.

Ed è proprio del concetto relativo alla sua scarsità, l'argomento di cui oggi vi voglio parlare.

Se siete stati concentrati nella lettura precedente, avrete sicuramente notato di come abbia sottolineato il numero massimo fissato dal protocollo, in 21 milioni di unità.
A dire il vero, quello comunicatovi, non è il suo numero, nell'attualità, reale, ma sarà il quantitativo massimo che la supply chain di Bitcoin raggiungerà in un periodo che si aggira intorno al 2140.
Il numero attuale non è comunque molto inferiore, è vicino alle 20 milioni di unità ed è in continua evoluzione, si può verificare su bitcoinblockhalf.com

Su questo sito web informatico  si possono visionare, per chi è curioso, interessanti statistiche correlate a Bitcoin.
Qui sotto la foto relativa all'inflazione di Bitcoin.


-Primo dato,  ovvero da quando è stato creato, o meglio minato, il primo blocco di Bitcoin  (dal 3 gennaio 2009) ad oggia fianco della dicitura  "Total Bitcoin in circulation".   

Si può subito constatare che, in circa 16 anni e mezzo, è entrato in circolo già il 95% della supply chain totale di Bitcoin (il terzo dato) e che, quindi, il numero di Bitcoin da  "minare", è di poco superiore al milione (quarto dato).

Seguire con particolare attenzione questa spiegazione è fondamentale, perché serve per portare il lettore a fare un ragionamento mirato e far si che si  ponga il seguente quesito: "Ma perché in poco più di sedici anni sono entrati in circolo, nella supply chain, quasi 20 milioni di Bitcoin, e per vedere in circolo il milione rimanente bisogna aspettare più di un secolo?"

Per rispondere a questa domanda basterebbe pronunciare una sola parola: halving!


In cosa consiste l'halving?

Lo dice la parola stessa, halving significa dimezzamento, ed è ciò che avviene, periodicamente, durante il mining di Bitcoin, per fare in modo di rendere sempre meno inflattiva la moneta (riducendo via via l'offerta), fino a far si che, un giorno, sarà addirittura deflattiva, perché non ci saranno più Bitcoin da minare.

Tutto ciò non è casuale, ma è stato costruito attraverso un ragionamento matematico.

Questo ragionamento è comprensibile, ma solo se ci si concentra e si segue con attenzione.

Entriamo nel dettaglio.


I Bitcoin vengono minati a singoli blocchi, e per farlo serve un tempo che è, approssimativamente, di dieci minuti (la diciannovesima voce della tabella).

L'attività di mining, consiste nel risolvere complessi problemi matematici, tramite computer appositi. 

Coloro che si dedicano a tale attività sono denominati miners. 

Per essere un miner non serve alcun attestato, o alcun permesso, chiunque potrebbe potenzialmente esserlo, ma bisogna possedere dei computer dedicati e stabilirsi in Paesi dove è possibile fruire dell'energia a basso costo (l'Italia non è il posto ideale).

Il tempo per risolvere questi problemi è ovviamente variabile, ma si aggira, mediamente, attorno i dieci munti, e tutto ciò non è casuale.

Il tempo necessario alla risoluzione è direttamente causato dalla loro complessità (ventunesima voce in tabella), e tale complessità viene periodicamente aggiustata, ovvero ogni 2016 blocchi, equivalenti approssimativamente a due settimane (visibile il countdown alla sua successiva modifica nell'ultima voce).

Questo perché  se la risoluzione dei problemi matematici, negli ultimi 2016 blocchi, fosse stata eseguita in un tempo mediamente inferiore ai dieci minuti, la complessità verrebbe aggiustata al rialzo, se invece fosse stata più lenta e ci fosse voluto un tempo medio superiore ai dieci minuti, verrebbe aggiustata al ribasso.

Tutto ciò consente di mantenere la tempistica, tra un blocco e l'altro, in un  tempo molto vicino proprio ai dieci minuti e, contestualmente, il numero medio di blocchi giornalieri a 144 (ventesima voce)

Il miner che risolve il problema, ovviamente non è un benefattore e non lo fà gratis, ma viene premiato con il quantitativo di Bitcoin presenti nel blocco. 

A questo punto, il miner può decidere se tenersi i Bitcoin o se venderli. 

Quanti sono i Bitcoin presenti in ogni blocco?

Attualmente i Bitcoin presenti, in ogni blocco sono 3,125 ed il numero è legato proprio all'halving.

L'halving si verifica ogni 210000 blocchi, equivalente ad un tempo leggermente inferiore ai quattro anni.
Fino ad ora ci sono stati quattro halving (diciottesima voce), attualmente vengono generati 450 Bitcoin al giorno (ottava voce), la voce successiva (la nona) ti dice quanti Bitcoin saranno generati dopo il successivo halving (ovvero 225).
Le voci immediatamente successive ti dicono qual è l'attuale inflazione annua di Bitcoin (si aggira attorno lo 0,8%) e quale sarà dopo il prossimo halving (allo 0,4%).

L'inflazione futura di Bitcoin sarà destinata via via a diminuire,  nei suoi primi anni, invece, ovvero nel recente passato, è stata più alta.

Alla sua nascita, in ogni blocco erano contenuti 50 Bitcoin, la sua inflazione era molto alta; dopo il primo halving, al raggiungimento del blocco numero 210000, verificatosi a novembre del 2012, il premio per i miner è dimezzato a 25.

A luglio del 2016, venne minato il blocco 420000 e ci fu il secondo halving, da quel momento i Bitcoin vennero dimezzati a 12,5.

A maggio del 2020 si raggiunse il blocco 630000 e ci fu il terzo halving, ad aprile del 2024 si raggiunse il blocco 840000 e ci fu il quarto halving.

Scritto ciò, al lettore verrà automatico chiedersi se, per il miner, dopo l'halving, la situazione non  sia peggiorata.  

E in effetti, nel brevissimo termine, lo è, non per niente, molti miners, subito dopo l'halving spengono le macchine e sospendono l'attività, in quanto non più remunerativa.
Ma nel medio breve termine la situazione tende a migliorare, in quanto la riduzione dell'offerta è un parametro che favorisce l'aumento della quotazione (seppur non immediato).

Arrivato a questo punto, credo di avervi già riempito di informazioni e non intendo creare ulteriore confusione, pertanto vi saluto e vi do appuntamento al prossimo contenuto.

Se, invece, siete impazienti ed assetati di cultura, vi consiglio caldamente di iniziare lo studio con la lettura di 


in cui è racchiusa buona parte parte del mio sapere, al prezzo di un paio di calzini di marca.

Ora però vi devo lasciare!

Ciao!!!