Non è proprio un ragionamento del sottoscritto, ma una leggera modifica del messaggio datoci dallo psichiatra Paolo Crepet, il quale considera la libertà (a mia differenza) la somma tra coraggio e passione.
L'ho copiato? Si! Lo ammetto!
Ma copiare, se lo si fa bene, non è sbagliato e non è nemmeno poco etico, se si è onesti e si riporta il nome della vera fonte, d'altro canto lo diventa se si fa proprio un pensiero altrui.
Suggestivo il momento in cui Crepet afferma quanto la libertà, valore per la quale hanno combattuto i nostri nonni, alcuni dei quali rimettendoci anche la vita, non sia scontata.
Mette a nudo i rischi della tecnologia, fa notare come i cittadini cinesi, già alle prese con le insidie dell'intelligenza artificiale, come ho fatto notare nell'articolo precedente, siano tutti schedati, grazie a programmi d'identificazione facciale, creati per individuare i possibili dissidenti.
Il totale controllo! Un argomento che tratto nelle prime pagine del mio libro Una vita vincente
In passato, secoli fa, i dissidenti erano chiamati eretici.
Personalmente mi sento una persona normale, non credo di essere né l'uno né l'altro, sono semplicemente una persona che vuol fare di testa sua
Ma se dissidenti ed eretici fossero state, in realtà, semplici persone colpevoli solo di agire con libero arbitrio, lo status poco invidiabile di dissidente ed eretico, presto, potrei averlo anch'io.
Ma agire di testa propria è bello! Niente è peggio che essere spogliati di questo diritto sacrosanto. Diritto oggi, più che mai, a rischio, difenderlo è un obbligo e solo una è la strada per farlo: divenire tutti un po' dissidenti ed un po' eretici.
Tutti liberi di vivere una vita piena, come ciascuno desidera:
P. S. : se ancora non l'hai fatto, ricordati di leggere il mio precedente articolo e di leggere anche il mio precedente articolo tematico