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IL PREZZO DELLA LIBERTÀ

giovedì 8 maggio 2025

Economia italiana e sfide europee: un equilibrio delicato

Nel 2025, l’Italia si muove su un crinale sottile: da un lato segnali di crescita economica, seppur modesta; dall’altro, un contesto europeo in rapido mutamento, tra nuove priorità geopolitiche e vecchi vincoli di bilancio.

Secondo le stime più recenti, il PIL italiano crescerà tra lo 0,4% e lo 0,8%, sostenuto soprattutto dalla domanda interna. 

L’inflazione si stabilizza intorno al 2,1%, in linea con gli obiettivi della BCE. Il governo ha messo in campo un pacchetto da 3 miliardi per contenere i costi energetici, tentando di stimolare l’economia senza aumentare il debito.

Nel frattempo, a Bruxelles si discute di flessibilità fiscale.

Una dozzina di Paesi, guidati dalla Germania, propongono una sospensione temporanea delle regole UE, per poter investire nella difesa. 

Il piano Re-Arm della Commissione, spinge in questa direzione, ma apre interrogativi: fino a che punto si può derogare ai limiti del 3% di deficit? E, soprattutto, a quali condizioni?

L’Italia osserva, partecipa, e nel frattempo cerca il suo equilibrio: tra rigore e necessità di spesa, tra stabilità interna e pressioni internazionali.

Una situazione da monitorare, al di là degli schieramenti politici, con uno sguardo lucido sulla realtà economica che ci attende, attualmente galleggiante, e con una ripresa economica che, al momento, resta una parola grossa.

La situazione odierna dice che siamo ancora lì, tra continue emergenze da gestire ed un futuro continuamente rimandato.

Eppure la Storia insegna, non basta sopravvivere per restare in corsa e, chi esita, sarà destinato a soccombere. 






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