Non è difficile apparire ricchi, almeno non per tutti.
Basta una carta di credito, un po' di astuzia, e l'apparenza fa il resto.
La gente si illude di aver raggiunto lo status sociale, di appartenere alla schiera dei "ricchi", perché sfoggia un iPhone di ultima generazione, magari un vestito firmato, o un'auto costosa.
È un gioco che ha ormai stancato: è facile apparire ricchi, basta solo non essere troppo pigri con i pagamenti a rate.
Tuttavia, la vera ricchezza non si costruisce così.
È facile sognare di possedere una Ferrari, ma molto più complicato è riuscire ad acquistare una casa senza essere sommersi dai debiti.
La realtà, quella cruda, è che molti si arrendono alla tentazione di pagamenti dilazionati, senza pensare alle conseguenze sul lungo periodo.
I consumi impulsivi, legati al desiderio di apparire più di quanto si è, non portano mai alla libertà economica.
Anzi, sono il primo passo verso la schiavitù finanziaria.
Pensate a quanto costa ogni anno un iPhone nuovo. Il modello top di gamma di Apple, che ogni anno diventa più costoso, è il simbolo di questo paradosso.
Se avessimo messo da parte i soldi che si spendono annualmente per acquistare l'ultimo modello, avremmo potuti ottenere qualcosa di ben diverso, qualcosa che davvero aumenta il nostro valore.
Un esempio? Quei soldi spesi in rate per il cellulare sarebbero potuti essere stati investiti proprio nelle azioni Apple.
Nel 2015, l'iPhone costava circa 799 euro.
Se l'eterno acquirente di lunga data, nel 2015 avesse investito gli stessi 799 euro in azioni Apple, oggi, tenendo conto dell'aumento del valore delle azioni (più di 7 volte il loro valore iniziale), avrebbe avuto un ritorno di circa 5.500 euro.
Sarebbe passato da un singolo acquisto consumistico a un vero investimento, che avrebbe dato i suoi frutti nel tempo.
È uno dei miei più grandi crucci non averlo capito, una grandissima mancanza non essere sceso in profondità, essere stato pigro e non aver studiato.
Fu, la mia, una stoltezza imperdonabile, per non aver approfittato, nonostante la realtà di file chilometriche fosse a mia conoscenza.
Ma questa è solo la punta dell'iceberg.
L'intuizione finanziaria è ben diversa dal desiderio di "consumare l'illusione", come molti fanno.
È triste, vero? Non per non aver mai acquistato l'ultimo iPhone, ma per non averla avuta quell' intuizione, e vedere crescere quel piccolo investimento nel tempo.
Il paradosso è che, mentre tanti si indebitano per un simbolo di status, in realtà potrebbero costruire la propria vera ricchezza con pochi passi.
Ma, evidentemente, non è facile. Non è facile partire dal basso e arrivare in alto.
La vera sfida è scegliere di non essere prigionieri della pubblicità, del consumo e delle apparenze.
Se è difficile diventare ricchi, lo è ancora di più sfuggire alla trappola dell'apparenza.
Ma, anche tra noi comuni mortali, c’è una differenza fondamentale.
Mentre chi è povero e risparmiatore, ha la possibilità di cambiare la sua situazione, chi invece, pur essendo povero, non rinuncia alle grandi firme e ai consumi ostentati, non solo è povero, non solo si preclude ogni possibilità, ma è anche pirla.
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