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IL PREZZO DELLA LIBERTÀ

sabato 17 maggio 2025

Il lavoro che non dà identità

Un tempo il lavoro era identità. 

Era riscatto, appartenenza, orgoglio.

Oggi, per molti, è solo una necessità. Una lotta quotidiana per non affondare.

Una prestazione misurata a ore, pagata a cottimo, svuotata di senso.


Ti chiedono flessibilità, ma intendono precarietà.

Ti promettono crescita, ma ti offrono turni, call, contratti a termine.

Ti parlano di team, ma sei solo. Isolato dietro uno schermo, o dietro una cassa.


E mentre il lavoro perde dignità, perde anche il potere di definire chi siamo.

Non ti chiedono più "Cosa fai?", ma "Cosa possiedi?".

La tua identità non è più costruita sul fare, ma sull’apparire.

In questa distorsione, il lavoro non è più luogo di costruzione del sé, ma solo strumento per finanziare un'immagine da esibire.


E così resti senza radici. Un ingranaggio che gira, ma non sa più perché.

Senza identità, senza riconoscimento, il lavoro diventa fatica muta.

E la società ti illude che se non sei realizzato, è colpa tua.

Ma forse, il vero fallimento è di un sistema che ha smesso di dare significato al lavoro.



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