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IL PREZZO DELLA LIBERTÀ

giovedì 15 maggio 2025

Il tempo rubato – Cronometrati dalla produttività

C’è stato un tempo in cui il tempo era umano. 

Aveva il ritmo delle stagioni, dei passi, del silenzio. 

Poi arrivò l’era della produzione, poi quella della prestazione. 

E ora, quella dell’ossessione.


Oggi non ci è più concesso essere: dobbiamo performare.

Ogni minuto non "utilizzato" è un peccato moderno. 

L’ozio è stato cancellato dal vocabolario etico, e chi lo rivendica viene guardato con sospetto. “Che cosa fai?” non chiede più come stai, ma quanto rendi.


In questo mondo cronometrato, l’icona che meglio ci rappresenta non è un volto sereno. 

Bensì quello smarrito e meccanizzato di Charlot in Tempi moderni: inghiottito da ingranaggi che girano più veloci di lui, a rincorrere bulloni come noi rincorriamo mail, notifiche, KPI, followers, monetizzazione.


Ma i tempi moderni sono diventati ipermoderni. 

Gli ingranaggi oggi non sono più fisici, ma digitali: algoritmi che ci profilano, app che misurano il sonno, il battito, i passi, i minuti persi sullo schermo. 

Persino il riposo dev’essere efficiente.


Byung-Chul Han, in un saggio divenuto ormai riferimento, scriveva che "la società della stanchezza".

Quella in cui ci auto-sfruttiamo, in nome di una libertà che in realtà è solo ansia da prestazione. 

Non serve più un padrone: basta un obiettivo.


Così il tempo libero è diventato "tempo da impiegare bene". 

Una pausa non è più tale se non produce qualcosa: un contenuto, un networking, una crescita. 

E se ti prendi una mattinata per guardare il cielo? Sei un fallito. 

Se disinstalli i social? Antisociale. Se rallenti? Rimani indietro. Ma dietro a cosa, nessuno lo sa.


Eppure Pasolini ci aveva avvertiti: quando il tempo non serve più a raccontare ma solo a consumare, qualcosa muore. 

E non è solo la cultura. È l’anima.

Forse dovremmo ricominciare da Chaplin: da quel suo passo scoordinato, buffo, eppure profondamente umano. 

Ricominciare a difendere il diritto a perdere tempo. Che poi, forse, è il modo migliore per ritrovarlo.


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