Il mondo sembra andare al contrario.
Al di là di ogni logica.
E l’Italia, in questo gioco grottesco, pare essere la specialista numero uno. Maglia rosa del Giro!
La gente, ho l’impressione, sia anestetizzata: che viva una realtà talmente distorta da accettarla.
Forse inizialmente con rassegnazione, ma oggi – in troppi casi – con convinzione.
Come se questo stato di cose fosse addirittura giusto.
Uno degli esempi più lampanti?
L’estrema tutela data all’inquilino moroso.
Attenzione: non parlo di chi è finito in difficoltà temporanea e cerca un accordo, ma di chi occupa una casa senza pagare e si sente persino nel giusto.
Il peggio?
È che chi fa notare questa follia viene spesso insultato.
Chi esige il rispetto delle regole è diventato il cattivo.
Qualcuno arriva a dargli del nazista.
Nel migliore dei casi, lo si accusa di non avere empatia.
Del resto, è facile essere empatici col portafoglio degli altri!
Chi difende l’inquilino moroso pretende rispetto per la propria opinione distorta!
Per chi non lo sapesse, legittima il non rispetto di un contratto.
Ma non ha alcun rispetto per chi, legittimamente, vuole che venga pagato l’affitto concordato.
E lo chiedo: dov’è l’obiettività?
Non stiamo parlando di idee, ma di fatti, di regole, di contratti firmati.
Di legalità.
Facciamo un esempio finanziario, per chi fosse un po' duro a capire!
È come se un investitore non vedesse pagate le cedole di un’obbligazione o il dividendo di una società – eventualità tra l'altro contemplata, qualora i conti peggiorassero – ma non fosse libero di vendere, perché altrimenti sarebbe… cattivo!
Vi pare normale?
So già cosa diranno i soliti buonisti:
“In finanza è diverso! Stai mischiando le pere con le mele!”
“Da un lato ci sono azioni, dall’altro persone!”
E invece no. Non è così diverso.
Soldi liquidi, soldi immobilizzati o soldi investiti in azioni: sono tutti strumenti per far fruttare un capitale.
E chi compra una casa per affittarla è, a tutti gli effetti, un investitore.
Ha il sacrosanto diritto di trarne un profitto.
Non ha alcun dovere di immolarsi come il missionario della solidarietà.
Il buonista di turno, se proprio ci tiene, può sempre intervenire direttamente, pagare lui l’affitto a chi non ce la fa.
Oppure ospitarlo gratuitamente in casa sua,
In quel caso avrebbe tutta la mia stima.
Ma tanto lo so già: non sarà così.
Perché ho vissuto abbastanza da perdere la gioventù, ma anche da accumulare l’esperienza necessaria per sapere che, chi predica meglio, è spesso colui a non aprire mai il portafoglio in atto caritatevole.
Nemmeno sotto tortura.
Questa non è solo la MIA verità.
È la verità!!!
Il problema è che pochi, troppo pochi, hanno il coraggio di ammetterlo.